Draft 2014 Aftermath: Denver Broncos
Premetto che la mia opinione è molto diversa da quella degli analisti ufficiali.
Il maggiore need nel nostro roster era, e purtroppo dopo il draft rimane, quello di MLB. Dai tempi del ritiro forzato di Al Wilson, i Broncos sono stati attanagliati da questo problema, per anni siamo stati una delle peggiori difese sulle corse essenzialmente per questo motivo. L’unico barlume di soluzione l’aveva trovata Mike Shanahan qualche anno fa quando spostò D.J. Williams al centro, nonostante fosse un eccellente WLB. Williams ebbe la migliore stagione della carriera, ma inspiegabilmente questo esperimento non fu ripetuto, e ora Williams è a Chicago infortunato. Ad ogni modo lo stesso Elway ha sostanzialmente confessato che ha cercato di fare delle trade per salire di posizione al primo giro, ma che il prezzo per richiesto era troppo alto. Secondo me l’idea era quella di prendere C.J. Mosley per convertirlo proprio in MLB.
La prima scelta Bradley Roby (Round #1, Pick #31, CB, Ohio State, 5-11, 194) è un CB potenzialmente AllPro e allo stesso tempo potenzialmente candidato alle galere. Gli analisti sostengono che sia un talento straordinario con doti atletiche eccezionali, per altro testimoniate dalla sua fantastica Combine, ma anche nel suo ultimo anno ha testimoniato la sua incostanza, alternando molte partite eccellenti ad alcune veramente disastrose. Inutile sottolineare che i suo problemi fuori dal campo sono un altro campanello d’allarme. Avevamo bisogno di un CB? Sicuramente sì. Roby al primo giro è stata una scelta molto rischiosa? Ancora più certamente sì.
La seconda scelta Cody Latimer (Round #2, Pick #56, WR, Indiana, 6-3, 215) è stata una decisione molto forzata, per sostituire, come caratteristiche Eric Decker. E’ un ricevitore di possesso, piuttosto veloce (alla combine non è sceso in campo per un piede malandato ma al pro day ha fatto 4.44 e 4.39) e fortissimo fisicamente (ha battuto alcuni offensive linemen nella bench press alla Combine). Molti lo vedevano come WR da 3° o 4° giro, anche perché ha giocato a football abbastanza poco nella sua vita, visto che fino al suo anno da Junior giocava solo a basket. Avevamo bisogno di un WR? Anche no e comunque non era una priorità. C’era bisogno di spendere una seconda scelta per uno che presumibilmente sarà il 3° o 4° ricevitore? Sicuramente no.
La terza scelta Michael Shofield (Round #3, Pick #95, OT, Michigan, 6-6, 301) è stata una scelta motivata dalla necessità di rimpolpare numericamente la linea d’attacco. Avendo perso, senza troppi rimpianti, Zane Beadles, lo spostamento ormai quasi certo di Orlando Franklin da RT a LG e la conseguente promozione a titolare dell’ottimo Chris Clark a RT, fa di quella dei Broncos, forse la miglior linea offensiva del campionato, ma riduce anche il numero delle alternative in panchina. Schofield è stato scelto per quello. Avevamo bisogno di un OL? Sicuramente sì. Schofeld è la soluzione? Da panchinaro sì.
I Broncos hanno scambiato la loro quarta scelta (#131 overall) e la loro settima scelta (#246 overall) con i Chicago Bears per la quinta scelta (#156 overall) ed una quinta scelta nel Draft 2015.
La quinta scelta Lamin Barrow (Round #5, Pick #156, LB, Louisiana State, 6-1, 237) è quella che mi auguro possa diventare la sorpresa in positivo. Come con Danny Trevathan qualche anno fa, si spera di trovare il diamond in the rough. Barrow ha eccellenti doti atletiche ed è un MLB di ruolo, ma è un po’ leggero per gli attuali standard NFL per la posizione. Alcuni analisti lo vedevano al 4° giro per cui in questo caso credo che il nostro VP/GM abbia visto giusto. Avevamo bisogno di un MLB? Clamorosamente sì. Barrow al 5° giro è una buona scelta? Sicuramente sì.
La sesta scelta di Matt Paradis (Round #6, Pick #207, C, Boise State, 6-3, 300) ricalca quella di Schofield, rimpolpa la linea e da un’alternativa a Manny Ramirez come centro. Difficile dire se potrà contribuire o meno, tranne casi che si contano sulle dita di una mano, gli OL scelti così tardi difficilmente fanno strada, almeno negli ultimi anni, Jeff Saturday a parte.
A Round #7, Pick #242 è arrivato Corey Nelson (LB, Oklahoma, 6-1,231), l’ultimo prospetto draftato da Denver.
Globalmente ritengo il draft dei Broncos abbastanza deludente, vista la situazione del salary cap e l’età del fenomeno numero 18, a mio avviso si doveva rischiare tutto a costo di compromettere i prossimi 2 o 3 anni, prendendo giocatori dal sicuro impatto immediato già nella prossima stagione. Si rischia che in questo draft ci siano zero giocatori a partire da titolare e questo non ce lo possiamo permettere.
Bisogna anche dire che in 3 anni il nostro VP/GM, che io venerò come una divinità, ci ha portato 3 vittorie di division, una partecipazione al SB, Manning, Welker e Miller, per cui forse lui è molto probabile che lui abbia totalmente ragione e io totalmente torto, si spiegherebbe anche il motivo per cui lui è nell’ufficio ad Englewood e io sono qui a scriverti!
Carlo Scuri