Draft 2014 Aftermath: Atlanta Falcons
A parte i Texans, Atlanta è stata di gran lunga la squadra più deludente del 2013. Gli infortuni hanno fatto un grande parte di questo disastro, con cinque starter messi in IR, senza contare i malanni che hanno colpito Roddy White, Steven Jackson, Asante Samuel e Sean Weatherspoon.
In realtà il Draft di Atlanta doveva focalizzarsi sulla profondità, per una squadra miseramente crollata per non aver saputo mettere in campo uno straccio di alternativa ai titolari. Non stiamo giocando a palla avvelenata, ma ad uno sport dove gli infortuni sono frequenti, e quelli gravi per nulla infrequenti.
Nello specifico, avevamo fatto una certa lista della spesa:
– Offensive Tackle: la posizione di right tackle aveva bisogno di un upgrade a meno che non si speri in una stagione sana di Mike Johnson, rifirmato di recente; Tyson Clabo ha bisogno di un nuovo contratto.
– Tight End: se mai possa esistere un sostituto per Gonzalez.
– Safety: Thomas DeCoud ha fatto fatica, upgrade necessario.
– Defensive Tackle: Corey Peters viene da un tendine d’Achille, un rinforzo da secondo giorno di draft può starci.
– Defensive End: Osi Umenyiora ha fatto un buon lavoro rimpiazzando John Abraham, ma andava coperto il lato opposto, basta Tyson Jackson o valeva la pena esplorare un draft pieno di pass-rusher? Lo stesso può dirsi per i linebacker rushatori.
– Running Back: Steven Jackson non è stato brillante come prima stagione ma una seconda chance la merita, il problema era trovare una soluzione a lungo termine.
– Wide Receiver: Roddy White compie 33 anni che non sono pochi per un ruolo logorante.
– Cornerback: manco a dirlo, se si presentasse al Draft la mia squadra di calcetto, in una delle sette Pick prenderebbe un cornerback.
Ovvio non poter trovare tutto e di buona qualità, ma nove scelte non sono poche ed Atlanta doveva spendersele bene, come è andata?
Round #1, Pick #6. Jake Matthews (OT, Texas A&M)
Il migliore nel ruolo e poche storie, finisce in una squadra che ne ha bisogno, di conseguenza una scelta di gran valore e piuttosto “facile” per Atlanta.
A mio avviso, assieme a Mike Evans, è stato un potente additivo al fenomeno Johnny Football, come protezione nel gioco di passaggio è veramente di ottimo livello. Non ha i piedi svelti di Joeckel ma è più forte, specialmente nelle braccia, e più possente come run-blocker, difficilmente lo vedremo spostarsi dal blind side in NFL.
Di eccellenze se ne intravedono diverse: l’esplosività allo snap, la velocità, la mobilità specialmente nelle ginocchia, tecnica, grinta. Grazie a questa combinazione, nel momento in cui riesce a mettere le mani sull’avversario, io gioco è praticamente fatto. Punti deboli sono la situazione a piedi fermi, in cui non eccelle nell’equilibrio, ed alcune situazioni limite come lo scontro di pura forza o l’opposizione a bull-rush di potenza.
Ryan appoggerà il culo per terra molte meno volte nel 2014.
GRADE: A
Round #2, Pick #37, Ra’Shede Hageman (DE/DT, Minnesota)
Alcuni siti lo davano come tardo primo giro o secondo per questo che al college rompeva raddoppi come i biscotti della felicità al ristorante cinese: difficile da contenere come stazza, potenza ed esplosività, provenendo dal ruolo di tight end, purtroppo non fa della costanza la sua arma migliore. Hageman pesa 140 chili ma ha un salto verticale di oltre 35 pollici, sei in più di qualsiasi altro DT preso in esame per i piani alti del Draft.
Il ragazzo è in grado di ricoprire diversi ruoli in una difesa NFL, ha dimostrato di cavarsela come pass-rusher anche se proviene da una conference come la Big Ten in cui il passaggio non è proprio la prima intenzione, dove tuttavia ha sgranocchiato le linee offensive mettendo assieme più di 70 placcaggi nei due anni conclusivi al college.
Io credo che la sua scelta sia destinata a coprire il range del DE rushatore dove Atlanta aveva una need secondaria, alcuni ritengono la Pick un po’ infelice perchè Hageman è molto grezzo ed Atlanta sarebbe andata su di lui solo perchè aveva mancato altri obbiettivi, ma trovo che sia eccessivo storcere il naso per questa scelta, pur concordando che altri ruoli avevano necessità più pressanti.
GRADE: B
Round #3, Pick #68,Dezmen Southward (S, Wisconsin)
Probabilmente non era Southward il miglior candidato al ruolo, e probabilmente il ragazzo manco si sognava di essere selezionato ad inizio terzo giro, ma tant’è.
devo dire la verità, non credo che si possa mettere in mano a Southward le chiavi di una secondaria che affronterà nel 2014 due volte Brees, due volte Newton, oltre a Manning, Flacco, Stafford e Rodgers in soprannumero.
Si tratta di una safety rude e battagliera, dal fisico adatto ma a cui manca un atletismo spiccato ed una lettura/reazione rapida. Penso che non possa bastare l’assoluto “sprezzo del pericolo” che dimostra, specialmente perchè viene da una conference poco pass-friendly. Pick estremamente azzardata.
GRADE: C-
Round #4, Pick #103, Devonta Freeman (RB, Florida State)
Complessivamente trovo Freeman un bel RB compatto e cinghialotto, che va subito a regime di velocità ed è reattivo quel tanto da permettersi repentini cambi di direzione. Il suo fisico è anche forse il suo limite: ci ha lavorato sopra moltissimo e non si intravedono molte possibilità di miglioramento come potenza, per cui difficilmente si riusciranno a migliorare le sue doti di corridore fra i tackle. Tuttavia si è visto uscire al Draft gente meno valorosa e Freeman mi pare proprio essere sulla buona strada per diventare una buona soluzione a lungo termine per Atlanta, ma addirittura una buona soluzione immediata nel caso Jackson abbia di nuovo una stagione come quella appena finita.
GRADE: A-
Round #4, Pick #139, Prince Shembo (DE/OLB, Notre Dame)
Arriva anche il LB pass rusher, tra l’altro con un nome che era già circolato a casa Falcons nei giorni precedenti al Draft. Giocatore dal fisico possente anche se manca di una ideale esplosività, ha grande personalità e una duttilità che gli permette di ricoprire diversi ruoli, anche se quello in cui probabilmente si esprime meglio è l’ILB in una 3-4.
Le opinioni sulla sua scelta divergono: c’è chi dice un po’ troppo presto, io trovo che se è una reach, è veramente di lieve entità.
GRADE: B
Round #5, Pick #147, Ricardo Allen (CB, Purdue)
Finita la tempesta per i cornerback, anche Atlanta si prende il suo, che alla fine della fiera addirittura per alcuni sembra sia un lieve steal, tuttavia considerando che il cornerback non era una delle need pressanti, il FO mi sembra si possa dire che ha operato saggiamente.
GRADE: B
Round #5, Pick #168, Marquis Spruill (ILB, Syracuse)
È pur vero che Atlanta aveva bisogno di rinforzare il ruolo, ma un quinto giro dopo aver selezionato nel medesimo ruolo un quarto giro, mi sembra una scelta alquanto discutibile. Peraltro non credo che fossero tutti a far cazzotti per Spruill. Io sarei andato su un WR dato che il ruolo era ben carico di talento in questo Draft.
GRADE: C-
Round #7, Pick #253, Yawin Smallwood (ILB, Connecticut)
Verrebbe da dire che vale il discorso qui sopra, ed in effetti lo vale tutto, tre ILB in tre giri mah… Il fatto è che secondo me Smallwood poteva uscire anche al quarto giro, perchè giocatore di indubbio valore, di conseguenza è a tutti gli effetti una gran steal. Rimane il fatto che ci si è caricati di un sacco di ILB, paura della panca corta ok, ma non esageriamo.
GRADE: B+
Round #7, Pick #255, Tyler Starr (DE/OLB, South Dakota)
Atlanta, aggiungendo pure lui, non ha più scuse alla voce pass rusher, si è infarcita di DE e LB avvelenati contro i QB, e Tyler Starr, dovesse riuscire a far parte della lista finale, rimpingua ancora questa voce. Presa nella norma.
GRADE: B
DRAFT GRADE: B-
Ad un buon inizio con Jake Matthews (sarà un upgrade enorme per la linea che protegge Matt Ryan), Atlanta ha fatto seguire una presa titubante come Hageman (rubato come posizione ma ci sono dubbi sul ruolo) ed un pasticcio con Southward. Poi il Draft dei georgiani è stato più che accettabile con punte di vera brillantezza come Freeman e Smallwood.
Nel complesso il lavoro fatto dá l’impressione che la War Room si sia fatta prendere alla sprovvista tra il secondo ed il terzo giro, e si sa che i Draft si “vincono” al secondo e terzo giorno (al primo al massimo si perdono!). Di conseguenza non possiamo completamente dirci soddisfatti dal lavoro fatto da Dimitroff. rimandato a fine estate, e vedremo come si presenterà in campo Atlanta, ma la vedo dura far comunque peggio del 2013.