Dieci Defensive End da seguire con attenzione

La serie delle analisi dei migliori giocatori per ruolo continua con una posizione che è la più importante sul lato difensivo del football: i defensive end. I quarterback sono la chiave del successo di una squadra in attacco, e così i DE strappano un sacco di soldi nei contratti, per attaccarli e togliergli il tempo. Attualmente, in una lega sempre più pass-oriented, è l’unico modo per rallentare un forte attacco: la pressione sul QB è la chiave per la difesa in NFL oggi. Ecco perché i DE sono così preziosi. Con tutto il rispetto per il Nose, per i Tackle e per la secondaria, ci sono due ruoli decisivi nella buona riuscita delle difese della NFL moderna, con il fiorire dello schema 3-4: i Linebacker e il Defensive End. Il DE è in grado di alterare il corso del gioco e di far cambiare strategia dell’avversario, se riesce a fare la giusta pressione sul quarterback. La difesa deve inoltre essere in grado di fermare la corsa in modo costante ed il ruolo del DE, anche qui, è fondamentale.
Vediamo quali sono a nostro avviso i dieci migliori interpreti del ruolo:

 

Jared Allen – Chicago Bears

Alto 6-6 per 270 libbre, Allen è ancora una macchina da sack. scelto 126esimo nel Draft 2004 è stato un successo per Kansas City, collezionando, nel corso della sua illustre carriera di 10 anni, la incredibile cifra di 128,5 sack, che è una media di quasi 13 per stagione. E nonostante abbia 31 anni, non mostra segni di rallentamento. Le ultime due stagioni, ha registrato 12 e 11.5 sack, numeri mostruosi, per la maggior parte degli standard. Allen è ancora tra i migliori nel ruolo; ha firmato un contratto di 4 anni a 32 milioni di dollari, rifiutando una maggior offerta dei Raiders affermando che ha scelto una squadra vincente, e c’è da scommettere che potrà prosperare a Chicago, dove cercherà di coprire al meglio la partenza di Julius Peppers.

 

Calais Campbell – Arizona Cardinals

Le dimensioni di Campbell lo rendono difficile da bloccare, Giocatore di 27 anni 6-8 per 300 libbre, Campbell è un po’ un ritorno al passato nel ruolo: un sacco di DE stanno diventando linebacker esterni semplicemente perchè non fanno altro che fare il rush end passer, ma con quelle dimensioni Campbell è un mammut. Questo rende difficile, per gli uomini di linea offensiva, affrontarlo. Ha le dimensioni per lavorare di potenza pura, ma ha anche la velocità per colpire girando l’angolo. Ciò gli permette di essere efficiente sia contro la corsa che contro il passaggio, un vero giocatore versatile come DE: ha una struttura forte, con una grande apertura alare, molto muscolare ma anche rapido, un atleta esplosivo e fluido nell’inseguimento. Riesce ad essere veloce nei movimenti, leggero sui piedi, ha discreta agilità nel cambiamento di direzione. Ha una forza superiore alla media che lo rende un giocatore fisico, che a volte passa troppo tempo nel cercare di sfondare il blocco quando dovrebbe scivolargli semplicemente fuori per completare la penetrazione

 

Greg Hardy – Carolina Panthers

C’è un motivo per cui i Panthers hanno apposto il tag franchise su Hardy durante la offseason; sanno quanto sia importante il giovane pass-rusher per la loro difesa. L’anno scorso, quando Carolina ha chiuso diventando campione della NFC South, è stato evidente l’apporto della loro difesa, un gruppo che è stato condotto anche da Hardy che nell’anno ha registrato 15 sack, per un totale che era sufficiente per guadagnarsi il suo primo Pro Bowl e i suoi milioni di dollari. Greg, 25 anni, è una eccellente combinazione di dimensioni e di atletismo con i suoi 6-4 per 290 libbre, ha grandi capacità di difendere sulla corsa grazie alla sua reattività ed alla capacità di trovare la palla rapidamente, anche se il suo motore non corre sempre al massimo, quindi la sua resistenza allo sforzo diventa un problema che alle volte lo penalizza nella difesa sulle corse di squadre che usano prevalentemente attacchi run. Ha buone scelte quando decide di giocare duro. Anche lui è un giocatore che forse non ha finito la scalata dei miglioramenti anche se i suoi problemi di carattere potrebbero diventare un grosso problema.

 

Cameron Jordan – New Orleans Saints

E’ sempre divertente vedere un giovane giocatore sviluppare e raggiungere suo massimo potenziale, cosa che si è verificata durante i primi tre anni di Jordan a New Orleans. Dopo essere stato preso 24mo nel Draft 2011, l’ex stella di California ha fatto fatica come rookie, registrando solo un sack in 15 partite. Nel secondo anno, era già molto migliorato, arrivando al quarterback 8,5 volte. E l’anno scorso, è decollato con 12,5 sack che gli hanno consegnato la prima convocazione al Pro Bowl. Giocatore di 25 anni 6-4 di altezza e peso di 287 libbre, è figlio d’arte, visto che suo padre è stato per più di dieci anni TE del Vikings con sei Pro Bowl. Nato come pass-blocker ideale nella 3-4, è diventato poi sempre più bravo nel run block e nella pass-rush: ha una buona rapidità delle mani e usa bene le tecniche del DE muovendosi egregiamente per aggirare il OL. Ha una buona resistenza nel punto di attacco, gioca con ottimo posizionamento, istintivo nella individuazione del portatore della palla, usa la sua buona rapidità e agilità contro la corsa. Considerando le sue capacità di miglioramento e i suoi progressi, ha ancora margini per entrare nella assoluta eccellenza.

 

Robert Quinn – St. Louis Rams

Eccellenza assoluta nel pass rusher, a soli 24 anni Definito immarcabile dagli OL, ha solo un problema contro avversari veloci e più grandi che però sono mosche bianche in NFL. Ha un ottimo primo passo e la velocità per correre costantemente intorno al bordo. E’ un pass rusher implacabile, esplosivo e fluido, ha cambi di direzione rapidissimi. Ottimo equilibrio e buonissime tecniche di placcaggio. Ha la capacità di vincere costantemente gli uno contro uno contro gli Offensive Tackle, è anche un ottimo placcatore sulle corse, capace di tackle nel backfild, anche se non possiede la massa muscolare di altri DE.
Quinn ha giocato una grande stagione nel 2013, anno in cui ha registrato 19 sack con 50 tackle e 7 ass.tackle. Era costantemente nel backfield della squadra avversaria, diventando un incubo per i quarterback, caricandosi sulle spalle la difesa dei Rams con le sue prestazioni e con la sua presenza.

 

Justin Tuck – Oakland Raiders

Dopo un paio di stagioni così così, Tuck ha trovato il suo groove di nuovo nel 2013, soprattutto perché è stato risparmiato dagli infortuni ed ha potuto giocare con continuità. Giocatore di 6-5 per 268 libbre, ottimo cestista a livello universitario, estremamente veloce e agile, possiede ottima resistenza per un giocatore della sua stazza. E’ un placcatore solido e buon pass-rusher, aggressivo nel cercare la palla non rinuncia mai all’inseguimento. Come risultato, ha registrato 11 sack, la quarta volta nella sua carriera che ha trovato le due cifre. Questo è stato sufficiente per convincere i Raiders a investire 11 milioni di dollari per il 31enne defensive end, una mossa progettata per sostenere la loro pass rush nel tentativo di aumentare la competitività del team in una division dominata l’anno scorso dai Broncos di Peyton Manning.

 

Cameron Wake – Miami Dolphins

La grande forza di Wake ( 32 anni, 6-3 per 258) è la sua capacità ad entrare nel backfield avversario ed interrompere il gioco del quarterback. Wake è tra gli elite pass-rusher della NFL, quando si tratta di battere OL passando oltre la loro spalla esterna. Wake ha un’incredibile esplosività uscendo dalla posizione di partenza ed ha la velocità e l’agilità per battere l’attacco girando l’angolo. Questo gli permette di trasformare la sua velocità in pressione con capacità di movimento oltre la parte posteriore della tasca. Il grande miglioramento di Wake sulla corsa esterna non ha intaccato la sua forza sulla chiusura, convertendo la pressione in colpi e sack. Solo i bullrush puri. fisicamente dominanti, riescono a metterlo in difficoltà ma sinceramente i Tackle con queste caratteristiche, in NFL non sono particolarmente comuni. Ogni due anni, Wake mostra dei grandi numeri. Nel 2010, aveva 14 sack. Due anni dopo, 15. Quindi è atteso in doppia cifra nel 2014, anche se aveva 8,5 sack sia nel 2011 e nel 2013, che non sono proprio da disprezzare. Questi numeri sono un segno che si è sviluppato in uno dei pass-rushers più consistenti della NFL, un ragazzo non più di primo pelo, ma di cui gli attacchi devono sempre preoccuparsi.

 

DeMarcus Ware – Denver Broncos 

I Cowboys sono convinti che il meglio di Ware (31 anni, 6-4 per 258) sia già alle sue spalle e pensano che i sei sack della scorsa stagione, siano un segno piuttosto chiaro. I Broncos, quando lo hanno messo a contratto, hanno pensato al giocatore che ha collezionato 103 sack, sette presenze al Pro Bowl e quattro in prima squadra All-NFL tra il 2006-12. Sulla base dei dati, c’è da scommettere che sia Denver ad avere ragione; l’anno scorso era l’eccezione. Demarcus è un pass rusher con velocità e cambio di direzione ancora agile, è un corridore fluido e flessibile che usa benissimo le lunghe braccia, quando lavora in linea, si sforza per disimpegnarsi quando i bloccatori tentano di fermarlo. Ha ottime capacità di scatto e di anticipazione e facilmente sfugge ai blocchi solo con lo scatto iniziale, gestisce bene il vantaggio sulla spalla del lineman offensivo. Ha accelerazione e ha eccezionali capacità di chiudere dietro l’angolo, costringendo la tasca a stringersi e rendere la vita difficile per il quarterback. Demarcus è un istintivo e gioca con buona visione di campo. E’ decisamente ancora tra i più grandi pass rusher della NFL

 

JJ Watt – Houston Texans

Watt è stato scelto nel Draft 2011 come 11mo assoluto diventando immediatamente un dominante della difesa ed un punto di riferimento della linea. Ha giocato 48 partite in regular season nei tre anni successivi, collezionando 36,5 sack con 182 tackles (217 combo). Nel 2013 è stato premiato come difensore dell’anno della NFL dopo aver disputato una delle stagioni più dominanti della storia per un difensore (20,5 sack – 69 tackle); a fine anno è stato posizionato al numero 5 nella classifica dei migliori cento giocatori della stagione, il primo difensore della graduatoria e il debuttante più in alto di sempre. Ha una buona combinazione di dimensioni e velocità, scegliendo percorsi diretti sul quarterback, usa le mani bene per liberarsi dai blocchi. La combinazione di altezza ed elevazione fanno in modo che disturbi un sacco di passaggi. Grande disciplina nel lavoro, non mostra i segni dell’affaticamento con lo scorrere del tempo. Manca un po’ di mobilità laterale sul run-block, ma nel pass-rush Watt ha un incredibile primo passo, fatto di grande rapidità e sa portare ottimi colpi su blocker fuori equilibrio. Compensa la sua altezza e la non eccessiva flessibilità con l’uso di angoli piccoli per arrivare al QB e usando la sua rapidità nei gap e la forza per arrivarci velocemente . Riesce spesso ad essere un incubo per i blocker. Non esce da un anno al top, influenzato dalla pessima stagione di tutta la squadra, ma con l’arrivo di Clowney, può formare una delle più devastanti e giovani difese della NFL.

 

Mario Williams – Buffalo Bills

Velocità e potenza ecco sintetizzate le caratteristiche di SuperMario. Ha velocità eccezionale e lunghe braccia per aggirare gli Offensive Tackle. Williams ha un incredibile atletismo, paragonabile a Julius Peppers, con leve lunghe e veloci, rapido primo passo e sembra sempre poter trovare il quarterback. Data la sua altezza a volte è in difficoltà sulle corse, ma è uno dei migliori pass-rush di tutta la NFL
Il suo contratto a Buffalo vale 100 milioni di dollari, con 50 milioni dollari garantiti, che lo rese, nel 2011, il contratto più redditizio per un difensore nella storia della NFL.
Che ci crediate o no, ci sono in molte persone a Buffalo che sono state deluse da Williams; è quello che succede quando un ragazzo firma un contratto di quel tipo: le aspettative sono alte, se non altissime Ma nelle sue due stagioni con i Bills, il DE ha avuto una resa stellare – ha iniziato tutte le 32 partite e ha registrato 23,5 sack totali. Una produzione solida. Vale la pena per 100 milioni di dollari? Forse no. Ma Williams è ancora una forza della natura sulla linea di difesa