NFL 2014 Preview: Miami Dolphins
Continuiamo l’analisi delle franchigie passando per i Miami Dolphins.
Risultati 2013: 8-8, terzi in AFC East
Partenze chiave: Chris Clemons (DB), Richie Incognito (OL), Jonathan Martin (OL), Paul Soliai (DL)
Arrivi chiave (rookie in corsivo): Brandon Albert (OL), Louis Delmas (DB), Cortland Finnegan (DB), Ja’Wuan James (OL), Knowshon Moreno (RB), Shelley Smith (OL)
Attacco
Una delle domande sui Dolphins di quest’anno è se la linea offensiva, su cui la squadra ha lavorato molto, possa tenere Ryan Tannehill in piedi per più tempo dell’anno scorso, quando subì il poco invidiabile record di franchigia di 58 sack. Certo, lo scandalo del bullismo Incognito/Martin non ha aiutato ma la linea poteva dirsi già poco sicura prima del kickoff. Il team quindi ha affrontato questa importante carenza nella offseason, portando in linea Brandon Albert, ex prima scelta, e Smith tramite la FA e con l’aggiunta di Ja’Wuan James da Tennessee. Al suo secondo anno Dallas Thomas è apparentemente molto migliorato, e sembrava che il centro Mike Pouncey dovesse essere circondato da novità importanti in questo 2014.
Poi è arrivata la brutta notizia a metà giugno che Pouncey probabilmente perderà le prime partite della stagione dopo l’intervento all’anca, lasciando la squadra a piedi proprio nel bel mezzo del training camp. I backup Sam Brennero e Nate Garner sono ragazzi capaci, ma Pouncey è altra roba, soprattutto in considerazione del fatto che le due prime partite saranno di division contro New England e Buffalo.
Un bel dilemma per la gestione: spendere soldi e firmare un free agent mercenario come l’ex Dolphins Samson Satele o l’ex Bengals Kyle Cook, rischiando di sprecare denaro se Pouncey torna presto, o aspettare e vedere come Pouncey progredisce e scommettere sui backup? Con la firma di questa settimana del veterano Daryn Colledge, sembra che i Dolphins siano disposti ad aspettare, per il momento, ma c’è ancora un sacco di tempo perché il panico possa prendere piede tra lo staff.
La OL dovrà schierarsi con al RT Ja’Wuan James che è pur sempre un rookie, e con Shelley Smith che è una potenziale riserva anche se la sua forza è nella esecuzione dei blocchi, quindi ha senso usare lui sul lato forte proprio accanto al rookie RT. Da sinistra a destra, il progetto della prima linea offensiva di Miami è LT Branden Albert, LG Billy Turner, C Mike Pouncey (quando rientra…), RG Smith, e RT James.
I Dolphins di Joe Philbin peraltro hanno un nuovo OC, Bill Lazor, sacrosanto per una franchigia che nel 2013 ebbe un attacco a tratti patetico, con una media appena 19.8 punti a partita (#26). 312,9 yard per game (#27) e tempo di possesso 28:42 (#28). Fondamentalmente, per quel poco che ha avuto la palla, non se ne sono comunque fatti granché. A loro discolpa va segnalato che il TE Dustin Keller acquistato in FA, si è strappato tutti e tre i principali legamenti del ginocchio nella preseason 2013, e che lo slot-receiver Brandon Gibson ha avuto un problema minore al ginocchio a fine ottobre, ma il coordinatore Mike Sherman chiaramente non è stato capace di dare il massimo e di avere il massimo e così è stato tagliato.
Ora arriva Bill Lazor, che non è mai stato OC in NFL, ma ha allenato i quarterback di Washington (2006-07), di Seattle (2008-09) e di Philadelphia (2013) e ha seguito attacchi a livello di college (Buffalo e Virginia). Anche se non c’è molto da seguire dalla storia di Lazor, la quantità limitata di schemi che si sono visti durante la OTA e i minicamp ha coinvolto una tonnellata di una cose: il movimento.
I giocatori hanno trovato il nuovo schema d’attacco di Lazor interessante, emozionante e, soprattutto, work in progress: ha bisogno di un quarterback che prenda decisioni rapide e back e ricevitori in movimento lungo tutto lo scrimmage nel pre-snap, per sfruttare i punti deboli percepiti in difesa e creare delle difficoltà nel matchup.
Con un ragazzo veloce come Mike Wallace, ricevitori solidi come Brian Hartline e Gibson, e il running back al terzo anno di NFL, Lamar Miller, Lazor ha tutte le armi di cui ha bisogno per fare quello che vuole in attacco.
Miller è al suo terzo anno e l’anno scorso ha giocato come titolare dietro una OL terribile, mostrando lo stesso dei lampi di eccellenza che dimostrano quello che potrebbe essere in grado di fare se giocasse in un attacco adatto alle sue caratteristiche.
Fortunatamente per Miller, l’attacco di Lazor è costruito per la velocità, qualcosa che ha vedere con lui. Anche se non ha ancora mostrato il suo potenziale in NFL è bene ricordare che nella sua partecipazione alle gare del college aveva un personale di 10.56 nei 100 metri. Certo, la velocità su pista è molto diverso dall’avere rapidità nel football, ma nel nuovo attacco di Lazor Miller potrebbe essere spostato dal backfield allo slot e magari nel wideout, moltiplicando la possibilità di essere bersaglio per lanci, e di mostrare le sue capacità di trasformare un breve passaggio in un grande guadagno. Miller ha messo assieme 26 ricezioni scorsa stagione, solo nove meno di Reggie Bush l’anno precedente, dimostrando di possedere anche buone mani. Il ragazzo è un potenziale breakout nel nuovo attacco della squadra di Miami.
Tuttavia, un’altra questione da chiarire è la reale utilità di Knowshon Moreno. Il Running Back è stato portato per spronare Miller per il posto da titolare, ma tutto quello che ha fatto finora in questa offseason è riuscire a farsi male, e non poco.
Moreno ha guadagnato il contratto da 5 milioni dollari con una bella stagione 2013 che lo ha visto correre per 1.038 yard e 10 touchdown in un pass game pesante come l’attacco di Denver. Tuttavia, 224 di queste yarde sono venute in una gara sola, contro i Patriots, e Moreno non ha superato le 25 yarde in tre delle sue ultime cinque partite.
Le ginocchia continuano ad essere un suo problema: l’intervento a cui è stato sottoposto il mese scorso era sul ginocchio opposto a quello in cui si era strappato il collaterale anteriore nel 2011. Si prevede di rivederlo di nuovo in azione durante il training camp che inizia 24 luglio, ma a quel punto forse sarà troppo indietro rispetto a Miller per arrivare ad essere starter.
Difesa
Altro giovane da tener d’occhio è il Defensive End al suo secondo anno in NFL, Dion Jordan. Ma il grande problema per l’ex prima scelta, dipende da quante possibilità avrà di scendere in campo: difficile pensare che Jordan faccia molti snap se Cameron Wake e Olivier Vernon continuano ad eccellere.
Mentre l’attacco ha faticato continuamente la scorsa stagione, la difesa non lo ha fatto. Certo, la perdita dell’eccellente Defensive Tackle Paul Soliai potrebbe lasciare qualche strascico, soprattutto in considerazione di quanti problemi ha avuto la squadra nel fermare le corse nel 2013 (124,9 yard a partita, #24 della lega), ma i Dolphins erano ottavi in punti concessi nella scorsa stagione (20.9 a partita) e hanno la possibilità di migliorare in questo campionato.
La crema della difesa di Miami è nei defensive end, dove Wake e Vernon hanno combinato 18,5 sack nel 2013. Le riserve sono anche di livello, anche se Derrick Shelby ha mostrato un potenziale d’azione limitato, ma Jordan è chiaramente molto forte e se si mantiene senza infortuni può diventare un giocatore che chiede spazio, nella sua stagione da sophomore.
Con la recente rifirma di Brent Grimes al corner, e Jamar Taylor, migliorato tantissimo, potenziale candidato breakout sul lato opposto del campo, e inoltre con l’aggiunta dei veterani Louis Delmas e Cortland Finnegan, la secondaria si mostra come un reparto decisamente in ordine.
Il Linebacker, al contrario, era una posizione motivo di preoccupazione nella scorsa stagione per colpa delle deludenti prestazioni dei free agent Philip Wheeler e Dannell Ellerbe. Per cercare di porre rimedio alla situazione, Koa Misi è stato spostato al centro per cercare di ottenere il massimo dal suo gioco totale fatto di solidità e istinto: se Misi puntella mezzo e l’attacco migliora abbastanza per tenere la difesa fuori dal campo un po ‘di più rispetto alla passata stagione, c’è da aspettarsi qualcosa di buono.
Prospettive
Il coaching staff ha molto da dimostrare, per vari motivi, e sarà sotto forte pressione se la squadra faticherà in difesa. Philbin non è particolarmente ben visto dai propri fan, ma un solido campionato farebbe dimenticare a molti i problemi del caso Martin-Incognito e probabilmente darebbe a Philbin almeno un altro paio di anni di lavoro.
In definitiva in OL si trovano due nuovi placcatori titolari: Brandon Albert e il la prima scelta 2014 Ja’Wuan James. Il talento e le abilità ci sono. Il nuovo coordinatore offensivo Bill Lazor si prevede metterà in campo un sistema di giochi ad alta velocità, concetto appreso la scorsa stagione sotto Chip Kelly a Philadelphia. Ma tutto questo sarà nulla se il quarterback Ryan Tannehill non fa dei significativi passi in avanti, specialmente quando deve lanciare in profondità per il wide receiver Mike Wallace e specialmente se non averà una copertura migliore sulla pass rush per evitare sack.