NFL 2014 Preview: Cincinnati Bengals
Risultati 2013: 11-5; primi AFC North; sconfitti da San Diego 27-10 nell’AFC Wild Card.
Partenze : Michael Johnson (DE), Anthony Collins (OT), Kyle Cook (C), Andrew Hawkins (WR)
Arrivi : Darqueze Dennard (CB), Jeremy Hill (RB), Jason Campbell (QB), Danieal Manning (DB)
I Bengals hanno migliorato il loro record in ciascuna delle tre stagioni in cui Dalton è stato leader dell’attacco, passando da un sorprendente 9-7 nella sua stagione da rookie del 2011, al 10-6 nel 2012 e poi infine al 11-5 segnato nella scorsa stagione con una vittoria di division. Ma hanno anche perso al primo turno dei playoff in ciascuna di queste stagioni, e nel 2013 per di più in casa. Dalton ha completato meno del 57% dei suoi passaggi nella postseason e ha lanciato solo un passaggio in touchdown rispetto a sei intercetti, oltre a tre possessi consecutivi persi lo scorso gennaio contro i Chargers.
Attacco
Andy Dalton sta entrando nell’ultima stagione del suo contratto da rookie. Lui e la squadra hanno ovviamente parlato del prolungamento del contratto, ma questa è una situazione simile a quella di Baltimore con Joe Flacco due anni fa, solo che Flacco pescò il jolly conducendo i Ravens al titolo nel Super Bowl, ottenendo una lautissima estensione. La grande differenza è che Flacco e i Ravens avevano effettivamente già vinto alcune partite dei playoff, ciò che Dalton e i Bengals non hanno ancora fatto. Dalton potrebbe anche ottenere una estensione, ma se i Bengals vogliono combinare qualcosa, Dalton deve essere un quarterback sopra la media, e non solo in stagione regolare.
Nonostante le sue potenzialità, ci sono sempre molti dubbi sulla capacità di essere vincente di Andy Dalton. Ci si domanda se ha già fatto vedere tutto ciò che può dare in NFL o se esiste ancora del margine di miglioramento. I Bengals hanno tutti i pezzi a posto per essere un concorrente per il Super Bowl, ma questo percorso ha bisogno di un quarterback affidabile anche in postseason. Se ci si dovesse basare sugli anni scorsi, i dubbi sono leggittimi. Dalton ha mostrato momenti di grande football nella stagione regolare, ed è abbastanza forte per portare i Bengals nella postseason, cosa successa per tre stagioni consecutive,che non è da tutti. Non ha mai saltato una gara e ha portato i Bengals a 30 vittorie nelle sue tre stagioni. Ha fatto il record di franchigia nella singola stagione per yard passate (4293) e passaggi in touchdown (33) la scorsa stagione ed è uno dei tre quarterback, nella storia della NFL, insieme a Peyton Manning e Cam Newton ad aver lanciato per oltre 3.000 yard in ognuna delle sue prime tre stagioni. Ma i suoi numeri di postseason sono terrificanti: solo un passaggio da touchdown, sei intercetti, oltre a un fumble perso. I Bengals hanno una media di appena 11 punti in tre partite di playoff con Dalton e la difesa ha fatto uno dei due touchdown messi assieme dalla squadra. Tornando al parallelo con Flacco, il confronto appare impietoso: Flacco, ancor prima che i Ravens vincessero il Super Bowl di due anni fa, era andato, da rookie, nel 2008 in finale della AFC, nel 2009 battè Brady e i Patriots nel Wild Card, nel 2010 perse nel divisionali, nel 2011 perse la finale di AFC sempre da Brady per un field goal mandato sul palo. E’ da augurarsi che Dalton abbia una carriera di postseason del genere, ma attualmente, è ancora tutta da costruire, e gli anni passano.
Per trovare un giocatore nel team che può fare la differenza nella squadra questo è Giovani Bernard. Potrebbe essere difficile considerare Bernard come un giocatore che deve far salire il rendimento della squadra, dopo che ha fatto una stagione da rookie con più di 1.200 yard dalla linea di scrimmage e otto touchdown, ma Bernard si aspetta di avere un ruolo più ampio nella sua seconda stagione con Hue Jackson a chiamare i giochi. Bernard e BenJarvus Green-Ellis hanno avuto circa lo stesso numero di snap totali scorsa stagione, ma in questa stagione sarà Bernard il RB starter, abbastanza duro e potente, con passi brevi e rapidi passaggi che gli permettono tagli sorprendenti e la visione giusta per realizzare le corse all’interno, pur essendo solo 175 cm per 94 kg. Ci sono tutte le prospettive perché salga oltre le 170 corse ricevute la scorsa stagione e se diventa più disciplinato nella scelta delle sue linee e non prende rischi inutili in giocate chiaramente non produttive, può realmente stupire la NFL Bernard ha la capacità di andare lontano ogni volta che ha in mano il pallone. I Bengals probabilmente lo useranno anche fuori dal backfield, facendo crescere le sue ricezioni in questa stagione, insieme con la scelta del secondo turno Jeremy Hill in rotazione. I Bengals credono che Bernard possa essere una sorta di Ray Rice come minaccia in attacco e, con tante armi a loro disposizione, in particolare i ricevitori AJ Green e Marvin Jones, Bernard può avere un impatto significativo richiamando l’attenzione delle difese, allontanandola dagli altri.
Difesa
Ma ci sarà anche un sacco di pressione, in questa stagione, sul nuovo defensive coordinator Paul Guenther che deve cercare di riempire il vuoto enorme lasciato da Mike Zimmer, il cui lavoro a Cincinnati aveva dato dei risultati a dir poco esaltanti.
In un esame della squadra è indispensabile partire dalla più grossa perdita del roster, Michael Johnson. Si parla di un defensive end di prima fascia, uno dei più forti pass-rusher della NFL. Ha giocato con il tag franchising nel 2013 e poi ha ricevuto una bella cifra (cinque anni, 43 milioni di dollari di contratto con 24 milioni di dollari garantiti) da Tampa Bay come unrestricted free agent, in questa offseason. Si è perso un grande talento fisico, buono per ogni down, un giocatore che ha aiutato i Bengals diventare una delle migliori difese della lega. La questione è vedere se Cincinnati è in grado di sopperire ad una perdita del genere, con il suo sistema, che ha contribuito a trasformare i Bengals in una squadra che ambisce sempre ai playoff. Questo dipende dalla loro capacità di scovare talenti, sceglierli e svilupparli in giocatori di livello, prendendo a modello quello che i rivali di divisione, Baltimore e Pittsburgh, hanno fatto con successo nel corso degli anni. I Bengals sapevano che c’erano reali possibilità di perdere Johnson nella FA, ma hanno ripiegato su altri giocatori del calibro di Geno Atkins e Carlos Dunlap per un investimento a lungo termine, così come su un veterano come Wallace Gilberry, che non è stato voluto da Kansas City e Tampa Bay, ma sembra adattarsi perfettamente allo schema di Cincinnati (14 sack in 30 partite). Hanno usato una seconda scelta su Margus Hunt nel 2013 e un terzo turno sul prospetto del West Virginia Will Clarke quest’anno, che a me personalmente piace tanto pur essendo un po’ legnoso. Hunt è un estone dalle enormi potenzialità fisiche, 203 cm per 126 kg, nell’atletica leggera ha vinto due titoli mondiali juniores nel 2006 a Pechino: uno nel peso ed uno nel disco; ovviamente potente, dalle enormi potenzialità di viluppo, messo un po’ in difficoltà da giocatori mobili e veloci. Will Clarke ha grandi capacità atletiche unite ad una agilità inaspettata per un giocatore di quel peso (188 cm per 123 kg), in progresso nella difficile tecnica del DE. Sono entrambi due giocatori che rientrano nella stessa categoria di potenziale talento fisico che una volta era stato visto in Johnson.
I Bengals hanno perso 10 giocatori per infortunio la scorsa stagione, tra cui otto in una difesa che è lo stesso finita classificata al terzo posto per rendimento globale nella NFL. Titolari come l’All-Pro Defensive Tackle Geno Atkins e il cornerback Leon Hall sono usciti dalla squadra lasciando la difesa senza due giocatori di elite proprio nella seconda parte della stagione. Atkins sta recuperando da un infortunio dal collaterale anteriore nella notte di Halloween a Miam e dovrebbe essere pronto per l’inizio della stagione. Hall ha subito la rottura del tendine d’Achille a Detroit, 11 giorni prima dell’infortunio di Atkins, il suo secondo infortunio al tendine di Achille in tre stagioni; questa volta al destro, nel 2011 era stata la volta del sinistro, ma era tornato ad avere una eccellente stagione 2012, il che rende i Bengals ottimisti sulla sua completa ripresa.
La scelta di avere grande profondità nei backup, alla luce di questi infortuni, si è rivelata quindi una scelta vincente, soprattutto in una stagione travagliata come la scorsa. Avere avuto un giocatore come Brandon Thompson al posto di Atkins o Chris Crocker a rimpiazzo di Hall, dà la possibilità di lavorare con grande tranquillità, al nuovo defensive coordinator Paul Guenther.
Coach Lewis
Certo, raggiungere i playoff un tempo sarebbe stato motivo di festeggiamenti a Cincinnati. Le aspettative sono molto più alte oggi, dopo tre gare di postseason consecutive terminate inopinatamente con uscite al primo turno). L’head coach Marvin Lewis ed il quarterback Andy Dalton sono stati caricati della maggior parte delle colpe di queste sconfitte.
C’è una semplice considerazione da fare sui Bengals. Se Lewis avesse allenato qualsiasi altra franchigia nella NFL, non sarebbe entranto nella sua 12 ° stagione con la stessa squadra. Questa longevità la può vantare solo Bill Belichick a New England con ben altri risultati. Ma i Bengals sono una franchise unica nella NFL. Il proprietario Mike Brown detesta avere a che dire con chiunque e Lewis, nonostante un record che è di soli cinque giochi sopra .500 in stagione regolare (90-85-1) ed è senza vittorie in cinque partite di postseason, è riuscito, con la costanza, a fare dei Bengals una concorrente per costante per i playoff. Il rapporto tra Lewis e Brown ha funzionato bene per entrambi. Non c’è nessun uomo di mezzo tra di loro. Lewis è sotto contratto fino al 2015 dopo aver firmato una proroga di un anno lo scorso marzo e meno che i Bengals non vadano a catafascio proprio questa stagione adempirà tale contratto. Lewis ha perso entrambi i suoi coordinatori nel mese di gennaio.L’ ex coordinatore offensivo Jay Gruden è ora con Washington mentre l’ex defensive coordinator Mike Zimmer è diventato Head Coach a Minnesota. Il passaggio a Hue Jackson come OC e Paul Guenther come DC è stato aiutato dal fatto che entrambi erano già nel personale della squadra, ma questo non esclude che Lewis possa far respirare una aria nuova nel team.