L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)

La sconfitta contro i Lions di domenica ha in sé un’ottima notizia: per quest’anno non dovremo più incontrare Calvin Johnson. E i playoff, direte? Ah, ah… Gran battuta. Qualche blogger della Grande Mela ha tirato fuori il solito discorso che nel 2008, l’anno del Superbowl, perdemmo le prime due partite, ma ormai è da qualche anno che viene fatto questo giochino e a noi tifosi non incanta più. Per dirla tutta, le difficoltà della preseason ci avevano in un certo qual modo preparato, quindi non possiamo dire di esserci strappati i capelli per la sorpresa, ma è ovvio che uno ci spera sempre anche perché di fronte non è che avessimo Seattle. Comunque…

1) Partiamo dal nodo principale, l’attacco. Ora, con trenta e passa anni di football alle spalle so quanto sia complicato e problematico installare un sistema nuovo (ammesso di avere il personale adatto), quindi non mi illudo. Nessuno ha la bacchetta magica e non so se chi ha giocato per dieci anni con lo stesso sistema poi abbia più o meno difficoltà di chi lo cambia tutti gli anni, comunque sta di fatto che, al di là delle ovvie difficoltà di cui sopra, qualcosa in più ce lo aspettavamo. I primi due drive sono stati un incubo di incapacità e all’ennesima corsa centrale, corsa centrale e lancio lungo per il più classico dei tre e fuori, lo confesso, ho scrutato la sideline per vedere se per caso il fantasma di Gilbraide aleggiasse alle spalle di McAdoo. Poi, guarda caso, quando abbiamo iniziato a usare il TE e variare un po’, l’attacco s’è mosso; certo non da brillare gli occhi, ma s’è mosso. Poi siamo ripartiti col solito canovaccio e basta lì. Non mi interessa vedere i giocatori sbagliare perché vengono fatti osare, mi manda in bestia vederli sbagliare con l’ovvio e il banale.
2) Capitolo OL. C’è poco da fare, nel football tutto comincia da lì e sapevamo, coi movimenti al draft e in FA, che sarebbe stato un cantiere aperto per parecchio tempo. Mettiamoci poi gli infortuni e il danno è fatto. Ci vorrà pazienza.
3) Indiscutibilmente legato al punto precedente, c’è Eli. Dei suoi difetti abbiamo ampiamente dibattuto per anni e ormai il discorso è arcinoto. Spesso però tendiamo a dimenticarne i meriti bollando le cose che non vanno come “inscusabili”. Come a tutti noi tifosi m’ha fatto gioire e disperare, l’ho osannato e maledetto, ma è capitato a tutti e con tutti i QB. Fino all’ultimo Superbowl era un altro Eli, ma quelli erano altri Giants e, non posso non notarlo, il suo calo di rendimento è iniziato con lo smantellamento di quella squadra (OL in primis). Sappiamo quali siano le sue caratteristiche: è un QB da tasca, praticamente immobile, dagli tre o quattro secondi e seziona l’avversario, mettilo sotto pressione e va in crisi. Lunedì ha subito solo due sack, ma a un certo punto ho smesso di contare le volte che è stato colpito o che è stato costretto a scappare. Quindi la pazienza che uso per la OL la userò anche con lui, e se alla fine di questa stagione dimostrerà di non aver capito un tubo di WCO e di non essersi adattato me ne farò una ragione e spero che nelle alte sfere qualcuno inizi a ragionarci su.
4) A proposito di TE, Donnell è stato una sorpresa, e non solo perché è il giocatore che ha ricevuto di più, ma proprio perché ha fatto il suo ogni volta che è stato chiamato in causa. Tutti si aspettavano di vederci aperti in due dal fenomeno Ebron, che invece non è pervenuto. Mi basterebbe anche questo poco per tutto l’anno, visto come siamo messi nel ruolo.
5) Sempre in merito all’attacco, ovvio che mai penserei di poter competere con un OC della NFL, e neanche con uno di una scuola elementare, ma soltanto io credo sia assolutamente idiota mandare a correre al centro i tuoi RB quando sai che di fronte ci sono Suh, Ansah e Fairley? Avevo conati di rabbia ogni volta che vedevo Stafford fare screen su Bush. E il bello è che li abbiamo usati molto in preseason. Magicamente scomparsi.
6) Posso dire un’eresia? La difesa m’è piaciuta. Mi spiego: se escludiamo i cinque minuti iniziali, poi ce ne sono stati 35 senza che quasi Detroit battesse un chiodo, due FG e basta e non è che Megatron, Bush e Tate fossero usciti dal campo. La maggior parte dei punti li abbiamo poi presi dalla fine del terzo quarto in poi, ma era sotto gli occhi di tutti come la difesa avesse mollato, vuoi per il punteggio, vuoi perché a forza di tre e fuori dell’attacco non ne aveva più. Se siamo quasi sempre stati incollati nel punteggio per più di metà partita, a chi lo dobbiamo? Certo, l’assestamento è arrivato con cinque minuti di ritardo e partire con un handicap di 14 punti al pronti via avendo un attacco che fa una fatica immane, non consente troppe speranze.
7) Ammetto di essere rimasto meravigliato. Le secondarie, quelle che dopo il draft e la FA dovevano costituire il nostro punto forte, ci hanno tradito miseramente, soprattutto all’inizio. Vedere Rodgers-Cromartie venire irriso a ogni azione del primo quarto m’ha fatto venire il mal di stomaco, e pensare che l’abbiamo preso proprio per coprire il WR più forte delle squadre avversarie, ma davvero sembrava la brutta copia di quello visto in preseason. E perfino Rolle ha bucato in un’occasione Megatron, tanto da costarci il secondo TD. Ok, poi hanno fatto il loro nello standard richiesto, ma non si possono iniziare le partite con amnesie simili (tralascio la descrizione dello scontro DRC-Brown perché troppo dolorosa).
8) Negli anni passati l’ho quasi sempre criticato, ma lunedì (e buona per parte della scorsa stagione) il Principe ha fatto una partita sontuosa. Ci sono voluti tre anni ragazzo, continua così.
9) Parlare dei WR meriterebbe molto spazio (e voglia, che non ho). Dirò soltanto che tutti aspettano Beckham Jr come fosse una panacea, e la cosa mi fa sorridere. Ho visto squadre questa domenica fare risultato e guadagnare terreno con gente che vale la metà di Cruz e Randle. La realtà è che non si cerca più il profondo (per tipologia di gioco e tenuta della linea) o non ci sono schemi adatti (mi chiedo sempre come facciano gli altri a essere liberi malgrado doppie marcature mentre i nostri sono sempre marcatissimi anche con coperture singole o a zona), ma non venitemi a dire che con Odell in campo si risolveranno i problemi senza una OL stabile (e l’altra cosa di cui non ho voglia è contare i drop di Cruz & C.)
10) Detroit Lions. Vedere certe giocate fa sempre bene al cuore perché un tifoso di football non può non gioire quando giocano Johnson o Bush. Sta di fatto che seguirò con attenzione i leoncini perché voglio davvero rendermi conto di quale sia la forza di questa squadra che troppo spesso, malgrado i nomi, a un certo punto della stagione si scioglie. Non sono troppo convinto della sua forza e noi siamo stati avversario troppo debole e poco rabbioso per costituire un buon banco di prova, ma la NFC North può essere alla loro portata. E comunque da 24 anni non segnavano nei primi due drive iniziali. Avessero ringraziato almeno.

E domenica arriva Arizona. Arizona vuol dire Cardinals. Cardinals vuol dire Larry Fitzgerald.
Fate finta di niente, che è meglio.