Analisi dal Lato Oscuro Week #2: Houston Texans VS Oakland Raiders
Esiste un vecchio detto: “Mai dire mai”. È bene ricordarlo delle volte… tipo nella seconda settimana di Regular-Season, dopo quell’aborto che gli Oakland Raiders hanno spacciato per partita. Usare il termine imbarazzante è troppo limitante, quindi iniziamo con l’analisi e aspettate di arrivare al capitolo delle “conclusioni” per assistere ad un “Trash Talk” vecchio stile.
LA SQUADRA
Perdere contro i New York Jets è stato un duro colpo. Se è vero che la squadra di Rex Ryan non ha avuto particolari meriti durante la partita (anzi, con tutte le penalità che hanno commesso, hanno davvero rischiato di regalare la vittoria ai Raiders), uscire sconfitti da una delle poche partite “vincibili” di questa stagione regala davvero poche speranze.
Tutto questo non ha demoralizzato Dennis Allen, che nelle diverse Press Conference che si sono susseguite durante tutta la settimana, ha sempre evidenziato ciò che c’è stato di buono (il poco) rispetto a quanto c’è stato di brutto (il resto). Derek Carr è comunque stato capace di leggere la difesa e capire da quale parte venissero i blitz, e se è vero che dal primo al secondo anno i Rookie QB migliorano parecchio, altrettanto si può dire dalla prima alla seconda partita (solitamente).
Gli Oakland Raiders arrivano a questa partita relativamente acciaccati, con un Nick Roach che soffriva ancora per via della commozione cerebrale subita contro i Packers nella terza partita di Pre-Season, e che non ha ancora ricevuto il via libera per scendere in campo con i suoi compagni. Ancora una volta, esattamente come la settimana scorsa, è stato Miles Burris (OLB) a prendere il suo posto al centro, visto che è un opzione a quanto pare migliore di Kaluka Maiava e nella depth chart non c’è più nessun altro.
Altro cambiamento in difesa è stato il ritorno di Chimdi Chekwa, che si è lasciato alle spalle l’infortunio al ginocchio per riconquistare il suo posto all’esterno durante lo schieramento della nickel defense.
Ultimo aggiornamento dagli infortuni riguarda Mourice Jones-Drew. Il RB durante la settimana ha subito un piccolo intervento alla mano. Se è vero che ci sarebbe stata comunque l’altra per correre con la palla, ricezioni e blocchi sarebbero stati impossibili da fare, ed è stato quindi obbligatorio lasciare a McFadden e a Murray il compito di far progredire un running game che contro la difesa dei Jets è stato assolutamente inefficace.
L’assenza in partita di Jadeveon Clowney, annunciata già dall’inizio della settimana per via del terzo infortunio subito da quando ha messo su la maglia #90 di Houston, è stata una buona notizia per la O-Line che comunque si deve sempre guardare dal vero pilastro della difesa texana: J.J Watt.
LA PARTITA
Come per la partita dei Jets, non mi dilungherò nell’analizzare il Play by Play, anche perché quello lo potete leggere da voi nella comodissima finestra sul sito ufficiale della NFL. Andiamo a guardare quarto per quarto, invece, cosa c’è stato di bello (davvero davvero poco) e cosa di brutto (la partita).
PRIMO QUARTO: La partita si è aperta nella maniera peggiore possibile… Dopo un piccolo scambio tra corse di Arian Foster, che in tre portate conquista già 18 yard, e lanci brevi di Ryan Fitzpatrick, è il Running Back che irrompe in una delle sue magie portando la palla quasi fin dentro la endzone dopo aver macinato indisturbato 41 yard tutte in una volta. La difesa dei Raiders era completamente decentrata, il secondario era assente perché impegnato a blitzare, e i Texans castigano la squadra di casa con un rapidissimo 7-0, con un TD segnato da Fitpatrick su J.J. Watt… esatto, il Defensive Player of the Year del 2012. Quel TD è stato il risultato di un pasticcio nella coverage da parte di Sio Moore che ha preferito andare a raddoppiare su Foster anziché marcare Watt schieratosi come TE.
Come da copione Oakland risponde in maniera molto soft al TD, chiamando due corse di McFadden che non portano assolutamente a nulla, e un lancio di Carr sotto pressione incompleto su Jones.
Marquette King fa il suo lavoro, e con un punt i Texans riprendono la palla iniziando dalle proprie 30 yard. Questo drive è molto simile al precedente: piccole corse di Foster e molte prese di Andre Johnson e Deandre Hopkins, permettono a Houston di arrivare nuovamente nella endzone allungando il distacco a 14-0. In questa occasione la difesa non ha fatto gran che, permettendo a Houston non solo di convertire tutti i terzi down, ma anche a Fitzpatrick di completare tutti i passaggi. A poco valgono le coverage di CB o dei LB.
SECONDO QUARTO: Dopo aver subito un TD, l’attacco cerca di rispondere provando ad uscire da quella spirale di 3&Out che li ha inghiottiti fin dalla settimana scorsa. Dopo un barlume di speranza in seguito ad un Read Option che vede Carr correre per 41 yard con la palla in mano, il tutto è mandato all’aria pochi plays dopo quando lo stesso rookie commette il suo primo vero errore: ricevuto lo snap, Carr continua a fissare Mychal Rivera mentre è intento a percorrere la sua traccia (un Post), lancia la palla che tuttavia finisce tra le braccia di Kareem Jackson (CB dei Texans) che non solo riesce (facilmente) a leggere le intenzioni del QB, ma ritorna quell’Intercetto per 65 yard prima di essere placcato grazie all’estremo tentativo di McFadden (unico giocatore in maglia nera ad aver minimamente tentato di fermare Jackson dal portare in casa base quel Turnover).
La difesa riesce a tenere a bada l’attacco di Houston, limitandoli ad un Field Goal che regala ulteriori punti agli ospiti portandoli a 17-0 sui padroni di casa.
Dopo uno scambio di drive in cui nessuna delle due squadre riesce a fare qualcosa di concreto, ci si avvicina al 2 minutes warning, e i Raiders hanno la palla sulle proprie 24 yard. Se il primo lancio di Carr è un completo su Streater per 6 yard quello che accade dopo ha del comico e tragico allo stesso tempo: il QB lancia la palla su James Jones che la prende al volo per un completo da 26 yard; durante il placcaggio nel tentativo di fare uscire il ricevitore dal campo, Kendrick Lewis, FS di Houston, riesce a forzare il fumble; Jones riesce a liberarsi del placcaggio e recupera il fumble che ha perso, iniziando nuovamente a correre per arrivare nella endzone; dopo 15 yard arriva di corsa Johnathan Joseph, CB di Houston, che forza un secondo fumble su Jones; il ricevitore non riesce questa volta a recuperarlo, e la palla viene conquistata a ridosso della propria endzone dai Texans che ritornano all’attacco.
Questa azione può esser vista come un tentativo mal riuscito della Holy Roller che i Raiders ebbero contro i Chargers nel lontano 1978, ma con un risultato diametralmente opposto. Sicuramente, la giocata si andrà ad aggiungere al fumble calciato all’indietro da MJD come materiale per costruire un video di papere degli Oakland Raiders del 2014.
TERZO QUARTO: È facile prevedere una squadra come i Raiders. Avendo visto le partite delle scorse stagioni e il season opener contro i Jets, qualsiasi tifoso in giro per il mondo sa che gli aggiustamenti durante l’Halftime non sono il piatto forte di Dennis Allen e il suo staff. Questa settimana non c’è stato niente di diverso.
Il primo drive di Oakland ha del promettente: Carr riesce a trascinare l’attacco per il campo, con un McFadden che nella seconda metà è sicuramente molto migliore rispetto a quello della prima metà. Quello che succede è tuttavia l’ennesima zappata sui piedi: Rivera, dopo aver preso la palla in seguito ad un lancio del QB, si fa strappar via l’ovale da Swearinger potando così i Turnover a quota tre, con la beffa di un ulteriore lunghissimo ritorno, stavolta di 49 yard.
Quando l’attacco di Houston torna in campo, la marcia verso la endzone è semplice, con un Fitzpatrick che connette con Hopkins per portare la partita a 24-0 per gli ospiti e una vittoria che per Oakland è impossibile da raggiungere. Dopo un altro drive a vuoto per i Raiders, i Texans vanno di nuovo sul tabellone con un calcio: 27-0 e l’imbarazzo è palpabile. La valanga di Boo che arrivano dagli spalti è perfettamente udibile a tutti e gli spettatori che non insultano l’intero staff, sono occupati a rimettere le proprie cose nello zaino e andarsene nonostante vi sia ancora un quarto intero da giocare.
QUARTO QUARTO: Le cose si fanno un pochino più vive, anche se si è in pieno Garbage Time, quando grazie ad una penalità per Pass Interference, Oakland riceve la palla alla 1 yard avversaria e chiude con un TD di McFadden che in questo modo evita lo Shout Out casalingo e un imbarazzo ancora più grande. I resto del quarto sarà fatto solo da Houston che con i backup in campo brucia i secondi rimanenti del cronometro, e con i Raiders che dimostrano ancora quanto la accoppiata Derek Carr – James Jones in trash time sia inarrestabile, connettendo anche questa settimana per un TD che fa da toppa ad un secondo intercetto tirato in precedenza, dovuto alla pressione di Watt lasciato completamente libero di arrivare nel backfield. La partita finisce 30-14 per la squadra del Texas e ancora una volta il risultato finale non rende affatto giustizia a quella che è stata la prestazione sul campo.
CONCLUSIONI
Iniziamo subito facendo una premessa: dopo la sconfitta contro i New York Jets, questa partita era da considerarsi una “MUST WIN” (partita da vincere per forza). Il motivo è molto semplice: considerando che i Raiders non giocano benissimo nella eastern time zone, e che i prossimi match sono uno contro i Patriots in quel di Foxborough, e uno contro i Dolphins a Londra (che è a tutti gli effetti una partita in casa secondo il calendario), vincere contro Houston era l’unica speranza che gli Oakland Raiders avessero (realisticamente parlando) per evitare di iniziare la stagione 0-4. Questo non è successo, ed esattamente come i Jets, anche i Texans hanno fatto quello che volevano con la squadra di casa.
Esiste una abissale differenza tra le squadre che hanno giocato queste due partite: i Raiders della scorsa settimana erano orribili da vedere… quelli di questa settimana lo sono stati ancora di più.
Andando indietro con la memoria alla scorsa stagione è possibile ricordare due partite in cui gli avversari hanno giocato come se in campo non ci fosse nessuno: quella contro i Philadelphia Eagles e quella contro i Kansas City Chiefs. In quelle due occasioni i Raiders furono inguardabili, ma quest’anno si sono superati, dando un fondo di verità all’affermazione “Non c’è limite al peggio”.
La prestazione contro Houston è stata imbarazzante, così imbarazzante da far rivoltare la tifoseria contro la propria squadra dopo sole due partite di stagione regolare. Il prodotto in campo è scadente, lontano da ogni standard di decenza della NFL, e lontano anche dai peggiori Raiders di questi ultimi 11 anni.
Ma basta sparare in aria insulti generici, andiamo ad attribuire le colpe alle persone che le meritano.
ATTACCO: Se contro i Jets l’attacco dei Raiders è stato inesistente, portando a ben 7 3&Out consecutivi, questa volta il discorso è cambiato ben poco.
Derek Carr si è comportato molto bene. Prendendo in considerazione il fatto che rimane sempre e comunque un rookie, e di conseguenza è normale sbagliare per imparare (vedi i due intercetti), il giovane QB ha dimostrato ancora una volta che l’NFL non è troppo grande per lui. Le statistiche, per quanto peggiori della settimana scorsa, mostrano una maggior confidenza e un controllo migliore sull’offense stesso. Carr è riuscito a gestire un No Huddle Offense senza troppi intoppi e ha cercato a modo suo di dare il maggior numero di occasioni alla squadra per rientrare in partita… peccato che il resto della squadra abbia fatto di tutto pur di bruciarle.
La linea offensiva era sicuramente migliore rispetto alla scorsa settimana, riuscendo a gestire al meglio J.J. Watt che è stato parecchio limitato grazie ai doppi blocchi. Running Back e Ricevitori sono invece un discorso completamente diverso.
McFadden ha passato i primi due quarti a collezionare poche yard per carrie. Finirà la sua giornata con 37 yard e un TD, di cui la maggior parte sono arrivate nella seconda metà dove ha iniziato a correre con rabbia.
I ricevitori sono stati una delle due cause che hanno reso la partita un aborto. L’impegno messo nel controllare la palla una volta presa è stato assolutamente nullo. Sia Rivera che Jones in due occasioni hanno regalato ai Texans più di uno spunto per rendere la partita fuori portata fin dall’inizio.
La medaglia al demerito offensivo va tuttavia ancora una volta a Greg Olson, OC dei Raiders, che per la seconda partita di seguito non ha apportato alcun aggiustamento durante l’Halftime, finendo col far sì che la difesa restasse sempre tanto tempo in campo. I suo schemi che dovevano mettere in risalto le qualità di ogni singolo giocatore non stanno funzionando, e per ora la differenza tra lui e Greg Knapp si nota davvero poco.
DIFESA: Nonostante non sia per nulla aiutata dall’attacco , visto che appena esce dal campo deve subito tornarci per via di un offense più che inconcludente, non si può non attribuirle colpe. Jason Tarver, DC dei Raiders, semplicemente non è affatto buono. I suoi schemi sono stati presi dagli avversari e stuprati senza pietà.
La run defense è inesistente: parliamo di una difesa che nelle ultime due partite ha concesso un totale di 401 yard di rush… un numero esorbitante. I Raiders non riescono a fermare le corse in nessun modo e Tarver non sembra avere le capacità per trovare una risposta a questo quesito. Se durante parte del match sembra che la situazione sia sotto controllo, a quel punto ecco che il RB avversario (o chi per lui) se ne esce con una corsa da decine di yard. Questo semplicemente non può accadere, non dopo tutta l’Offseason passata a vantare le nuove acquisizioni che avrebbero dovuto dare un volto a questa squadra.
La passing defense non è sicuramente migliore. Se è vero che il numero di yard concesse non è elevato, bisogna ricordare due cose: la prima è che stiamo parlando di due squadre sfidate che non sono note per le grandi capacità dei loro QB, e la seconda è che comunque questi QB mediocri hanno una percentuale di lanci completi spaventosamente alta.
Qualcosa deve cambiare in difesa, non solo perché il Pass Rush è praticamente nullo nonostante giocatori come Mack, Woodley e Tuck, ma anche perché l’intero secondario (Woodson a parte) è fatto oggetto di scherno da parte delle squadre rivali che usano dei difensori schierati come TE, per imbarazzare ancora di più l’intera fan base.
SPECIAL TEAM: A differenza delle altre due sottosquadre, qui il male ha un nome e un volto: T.J. Carrie. Dopo aver passato mesi ad elogiarlo per il suo futuro contributo al Punt Return Team, a questo punto il Coaching Staff si deve ricredere. Se nella scorsa partita Carrie ha commesso l’errore di chiamare il Fair Catch alle 5 yard quando poteva tranquillamente far rotolare la palla in Touch Back, questa volta il rookie ha fatto il contrario: anziché prendere al volo il punt di Lechler, Carrie decide che è meglio lasciarla rotolare, non calcolando il rimbalzo a favore di Houston che la palla avrebbe preso (totalizzando 61 yard alla fine del calcio), e costringendo i Raiders ad iniziare molto vicini alla propria endzone.
Riassumendo possiamo tranquillamente dire che lo spettacolo cui si è assistito fino ad adesso fa pena e qualcosa deve cambiare. Il Coaching staff è stato continuamente sopraffatto dalle altre squadre e diventa sempre più chiaro che Dennis Allen non è in grado di gestire questa squadra. La scelta di mantenere l’intero personale dopo la mediocre prestazione della scorsa stagione è stata parecchio opinabile, e citando Allen stesso (che la prima della season opener spiegava il motivo per cui i Raiders hanno preso l’aereo il Giovedì anziché il Venerdì per giocare contro i Jets) “Pazzia è fare la stessa cosa in continuazione sperando che il risultato cambi”. Ne Olson ne specialmente Tarver sono in grado di portare qualche cambiamento. La leadership di Allen è inesistente, le sue capacità decisionali pessime e dopo tutti questi anni non si è mai preso personalmente la colpa per il prodotto scadente che ha mandato al macello davanti agli occhi dei fan.
È mia opinione personale (ma condivisa anche da molti altri tifosi e insider) che tutto questo non può continuare. Questo staff rischia di trascinare la squadra nel baratro dello 0-16, e già dopo questa partita Dennis Allen, con il suo record di 8-26 è ufficialmente il peggior HC nella storia del franchise (considerando la percentuale di vittorie su partite totali). Sarà un miracolo se dopo Londra vedremo ancora le loro facce in giro per la sede centrale, dato che Mark Davis non ha nascosto di aver perso la pazienza nel vedere una squadra giocare così male. Ciò che rimane ai fans per ora è solo l’imbarazzo, perché il gusto di guardare una patita sperando che ci possa essere una vittoria, sembra essere scomparso.
Iniziamo fin da ora a pensare a chi i Raiders potrebbero prendere con il primo overall nel Draft del 2015, perché vista l’attuale situazione, sono senza dubbio la peggior squadra dell’intera NFL.
Mi son gustato molto volentieri il tuo preciso ed attento articolo…. peccato solo che fosse così chiaro e che oggetto della descrizione distruttiva siano proprio i Raiders. La penso esattamente come te…. secondo me quest’anno rischiamo pesantemente lo 0-16
Esattamente… Stiamo assistendo ad uno scempio, e a giudicare dall’ultima press conference i cambiamenti all orizzonte sembrano essere molto pochi…