Analisi dal Lato Oscuro Week #3: Oakland Raiders VS New England Patriots
In linea generale si può dire che c’è qualche miglioramento, ma i Raiders sono ancora ben lontani da qual si voglia prodotto finito. Andiamo come al solito ad analizzare la partita di Oakland, focalizzandoci inizialmente sul buono e sul cattivo di ogni quarto.
LA PARTITA:
PRIMO QUARTO: La partita inizia nel modo più prevedibile possibile, con un attacco dei Raiders che guadagna si un primo down (giocando degli schemi super conservativi, che verranno visti poi durante tutto il corso della partita), ma che subito dopo manderà in campo King per il suo solito punt. La cosa che salta subito agli occhi però è la difesa, che nel primo drive di New England riesce a portarli al 3&Out limitando Brady a sole 4 yard di passaggio. Dopo il punt, Carr riprende a guidare l’attacco, stavolta con maggior risultati: corti passaggi del QB (il più lungo sarà di 9 yard su Streater) e corse di McFadden che generalmente riesce a macinare massimo 4 yard per carrie, permettono la conquista di qualche set di down, prima di entrare in stallo del tutto, sprecare 2 Time Out nel giro di 3 plays, e doversi accontentare di un Field Goal lungo 49 yard che centra i pali dalla distanza. Dopo il Kickoff i Patriots riniziano dalle proprie 20, e ancora una volta la difesa dei Silver&Black riesce a trattenere l’attacco della squadra di casa, soprattutto grazie ad un Holding chiamato su Fleming, che permette ai Raiders di riappropriarsi della palla.
SECONDO QUARTO: Dopo un dominio iniziale sul cronometro (non tradotto però sul tabellone) i Raiders cominciano ad arrancare; questa volta i passaggi di Carr e le corse stoppate sul nascere di McFadden non hanno alcun effetto, e l’attacco deve quasi subito restituire l’ovale (ritrovandosi con uno Streater zoppicante che è obbligato ad uscire dal campo). È allora che New England comincia a marciare verso la endzone: usando come vantaggio il cuscino che i Cornerback di Oakland danno, e potendo contare sulle mancate coperture dei LB (un Miles Burris imbarazzante nella coverage), i Patriots si avvicinano alla goal line. Ad aiutarli in questo loro cammino ci si mettono anche gli arbitri (e lo fanno davvero, non lo dico perché sono fan dei Raiders e i Patriots li detesto, o perché è luogo comune che gli arbitri siano il dodicesimo uomo di New England): siamo alle 28 yard di Oakland, Tom Brady cerca di passare la palla e lo fa puntando Edelman a ridosso della sideline; Terrelle Brown è in copertura, il ricevitore rallenta e si scontra con il CB; la palla sorpassa nettamente le loro teste, è imprendibile, ma sul campo viene tirata una flag; il referee chiama il Pass Interference nonostante per regolamento, quando la palla è imprendibile, qualsiasi comportamento che in situazione normale verrebbe flaggato come interferenza è concesso. A quanto pare l’arbitro non è a conoscenza di questa regola (e sarebbe l’opzione che mi auguro rispetto ad un favoreggiamento sui Patriots), New England riprende la palla e Brady fa TD tirando su Gronkowski, portando la squadra di casa in vantaggio. Siamo sul 3-7.
I Raiders non riescono a rispondere e restituendo la palla a New England permettono alla squadra di Belichick di allungare le distanze con un field goal. Oakalnd è in svantaggio 3-10, un risultato inaspettato date le pessime prestazioni viste fino ad adesso, ma che comunque non va ancora bene.
TERZO QUARTO: La ripresa inizia bene, con la difesa che riesce a fermare Brady&co. ad un 3&Out, grazie soprattutto ad un false start e ad un sack da parte di Justin Tuck (senza contare Mack che è sempre al posto giusto nel momento giusto). Appena riavuto la palla, l’offense non sembra essere cambiato: le corse di McFadden e Murray (per la prima volta in campo dall’inizio della stagione) sono sempre molto brevi e prevedibili (stoppate infatti sul nascere), e i passaggi di Carr non riescono sempre a metter la toppa su tutto, perché i ricevitori (in questo caso Moore) droppano la palla e costringono nuovamente Janikowski a scendere in campo e aggiungere altri 3 punti sul tabellone; i Raiders accorciano le distanze a 6-10. I Patriots tornano in attacco dopo il kickoff e ancora una volta la difesa fa la magia: nonostante continui a cedere dei completi su Edelman, che finirà la sua giornata con 10 catches per 84 yard (è stato puntato 11 volte in tutta la partita), i Silver&Black costringono New England al punt e l’ovale torna nelle mani di Carr. Nel drive successivo, corse inefficaci a parte, il Rookie QB comincia a giocare meno safe, tirando di più a fondo campo (un esempio è il lancio su Holmes per 29 yard), anche se questo non è sufficiente a marciare verso la endzone, e ancora una volta Sebass calcia tra i pali per soli 3 puti… Raiders 9, Patriots 10.
QUARTO QUARTO: Dopo un Kickoff e qualche giocata in cui Brady trova Thompkins per 16 yard, basterebbe poco all’attacco per marciare verso la endzone. Quello che accade però ha dell’incredibile: arrivati alle 2 yard in territorio Raiders, Brady viene ripetutamente fermato, specie grazie a Woodson che salva la squadra da un secondo TD di Gronk e grazie ad un passaggio in cui Amendola non riesce neanche ad arrivare sulla palla. Gostkowski al Field Goal e i Patriots fuggono 9-13.
L’inefficacia dell’attacco e una difesa che molto spesso liscia i tackle (si, è sempre Burris che li liscia), aiutano New England ad allungare 9-16 su Oakland che deve trovare modo di spingere l’acceleratore per portare in parità il match e cercare di spingerlo all’Over Time. Con 3:12 sul cronometro Derek Carr inizia dalle proprie 38 yard per quello che dovrebbe essere l’ultimo drive: un lancio lungo sempre su Holmes (che in questa partita non ha droppato la palla neanche una volta) e un Pass Interference a favore dei Raiders portano l’attacco sulle 6 yard avversarie; i Silver&Black decidono di tenere la palla sul terreno e McFadden con una corsa riesce ad entrare nella Endzone… fino a quando non viene lanciata una flag in campo; Gabe Jackson, commettendo un errore da rookie, trattiene Chung (safety di NE) nonostante McFadden fosse già passato; TD annullato e i Raiders tornano indietro 10 yard; Carr allora al play successivo tira la palla sulle mani di Moore che, prendendola con il petto, la droppa permettendo a Wilfork l’intercetto che pone fine alla partita.
Raiders perdono 9-16 contro i Patriots.
ANALISI:
Iniziamo con il dire la stessa cosa con il quale ho iniziato questo articolo: dei miglioramenti ci sono stati, impossibile non notarlo, ma questo non vuol dire affatto che vada bene. Oggi più che mai è d’obbligo dividere le varie sottosquadre perché il loro impatto sul campo è stato completamente diverso .
ATTACCO: La prestazione è stata orribile. Non c’è dubbio che Greg Olson abbia preparato un piano di gioco per fronteggiare i Patriots in casa loro, ma come dimostra il tabellone non ha funzionato per nulla. Derek Carr e l’intera O-Line hanno giocato davvero bene. Il Rookie ha gestito il gestibile in tutte le fasi della partita, dimostrando ancora una volta che la sua leadership e la sua mentalità sono all’altezza del grande palcoscenico. Per quanto riguarda la linea invece, ad eccezione di quell’errore da rookie di Jackson, si è comportata da dio nel Pass Protection e così così nella Run Protection: Carr aveva tempo per tirare e le penalità sono state pochissime… se poi aggiungiamo anche che non hanno concesso neanche un sack, vuol dire che questa formazione che coach Sparano ha messo su, va davvero bene. Il discorso cambia invece quando parliamo di WRs e RBs. Denarius Moore ha collezionato diversi drop in partita e il terreno che gli permette di restare nel 53 men roster si fa sempre più sottile (specie ora che è nel suo contract year). È ovvio guardando al draft dell’anno prossimo, che un WR rimane una assoluta priorità per i Raiders, e dovrà sicuramente essere considerato come pick di uno dei primissimi round, sia perché serve qualcuno che sappia prendere la palla, sia perché serve qualcuno che riesca a smarcarsi in campo aperto, e non costringa Carr a progredire con le sue letture fino a che non deve passarla al ricevitore più vicino.
Per quanto riguarda i RBs il discorso non è molto diverso. Se è vero che Reece, drop a parte, non si è comportato male dopo esser finalmente stato utilizzato, il resto è stato inguardabile: McFadden ha avuto impatto zero su questa partita. 3.3 yard per carrie sono davvero poche, e il guadagno maggiore è stato di sole 10 yard.
Il mestolo di legno però (per citare un po’ il Rugby) va ancora una volta a Greg Olson: un Game-Plan ultra conservativo all’inizio che non è stato aggiustato fino al quarto quarto inoltrato. Le chiamate erano prevedibilissime, basta vedere le numerose corse centrali di DMC che si schiantava sulla O-Line ancora sulla linea di scrimmage per un guadagno irrisorio. Contro una squadra come New England è obbligatorio fare TD ogni qual volta è possibile, e l’offense non è riuscito neanche una volta nell’impresa. Questa sconfitta è tutta sulle loro spalle.
DIFESA: Tra la prestazione di oggi e quella delle scorse due settimane esiste una differenza abissale. Dopo aver concesso oltre 200 yard per game, finalmente la difesa si è svegliata e ha tenuto la squadra in partita letteralmente fino all’ultimissimo minuto.
La linea difensiva, eccezion fatta per alcune corse concesse che sono andate per troppe yard, si è comportata bene: la pressione su Brady era costante e molto spesso ha fatto la differenza tra un incompleto e un completo. Khalil Mack era, come detto in precedenza, sempre nel posto giusto al momento giusto, e finalmente anche il front 4 ha avuto un ruolo importante nel mantenere l’offense avversario fuori dallo scoreboard in diverse occasioni. I secondario, nonostante il solito cuscino che in più occasioni è stato sfruttato, è riuscito a tenere il #12 sotto le 250 yard, quindi tanto di cappello.
SPECIAL TEAM: Janikowski ne ha messi dentro 3 su 3, ed è stato l’unico mezzo grazie al quale i Raiders comparivano sul tabellone. King abbastanza solido, anche se c’è stato quel punt di 22 yard dovuto al pessimo rimbalzo che ha preso la palla. Kick Return e Punt Return ancora non danno segno di vita, anche se una nota positiva la si potrebbe trovare nel fatto che questa settimana Carrie non ha fatto i suoi soliti errori. Unica nota negativa è stata la copertura dei Kick-Off che ha concesso in un’occasione un grosso ritorno ai Patriots.
INFORTUNI: Dal punto di vista degli infortuni, i Silver&Black perdono due tasselli importantissimi. Sia Tyvon Branch che Rod Streater lasciano la partita per infortunio al piede che poi si scoprirà essere una frattura per entrambi. Questo tipo di injury solitamente viene considerato come “fatale” per la stagione, e la possibilità che uno di loro, o probabilmente ambedue, finisca in IR (anche se in realtà esiste la possibilità per la squadra di mettere un giocatore in IR con designazione di ritorno, permettendo a questo di tornare dopo 8 settimane), rimane l’opzione più probabile. Per adesso il neo acquisto Vincent Brown e il veterano Usama Young avranno il compito di sostituire i due starter, e non è fuori discussione il fatto che lo stesso McKenzie possa considerare di esplorare la free agency in cerca di deph.
Nonostante per alcuni questa venga considerata come una vittoria morale, io sono completamente in disaccordo; dopo una partenza con 0-2 l’unica cosa che importasse era vincere, e la vittoria non è pervenuta. I Raiders, se non dovessero riuscire a conquistare la W a Londra contro i Dolphins, arriverebbero alla bye week con un record di 0-4 e Mark Davis non sarebbe assolutamente disposto ad accettarlo. Dennis Allen si è conquistato il nome di peggior coach che i Raiders abbiano mai avuto, e questo comprende anche Lane Kiffin… e ho detto tutto.
DA ha un personale di 8-27, è detentore della striscia perdente ancora attiva più lunga di tutta l’NFL con 9 sconfitte consecutive, e un record di 2-16 nelle partite in trasferta.
Dati alla mano, è facile arrivare alla conclusione che con questo quadro, il licenziamento dovrebbe essere praticamente immediato, bye week o non bye week.
Se il lavoro di Dennis Allen è un fallimento su tutti i fronti, Reggie McKenzie ha anche lui le sue colpe: per prendere Dennis Allen, suo pupillo, il GM ha licenziato un Hue Jackson che, come OC dei Bengals, sta mostrando all’intera lega che la squadra di Cincinnati ha tutte le carte in regola per vincere la AFC Championship. Abbandonare un coach così per ritrovarsi un coach meno che mediocre, dovrebbe far riflettere sulle capacità decisionali di McKenzie. Se a questo poi aggiungiamo la pessima free agency (tenendo McFadden e lasciando andare Greg Jennings che continua a brillare con i Giants , ad esempio), la frittata e fatta, e nonostante Mark Davis abbia detto che è necessario più di un HC per giudicare il GM, RM dovrà tirar fuori qualcosa dal cappello per giustificare le parole del suo capo.
Le speranze contro i Dolphins dovrebbero essere alle stelle data la prestazione conto New England, eppure chi ha seguito i Raiders durante tutto il regno di Allen, sa benissimo che ad una partita combattuta, solitamente non segue una vittoria, ma una sconfitta pesante e umiliante. Speriamo che stavolta, con il suo posto non più garantito, Dennis riesca nell’impresa.
Al prossimo articolo!
Ti dirò, per quanto ci sono comunque rimasto un po deluso, mi ha reso (leggendo l’altro articolo che hai pubblicato) abbastanza impaziente della prossima partita con la speranza di poter vedere quantomeno una bella partita… attendero impaziente la prossima
Grazie Carmine! Dalla prossima dipendono molte cose, quindi potrebbe davvero essere il punto di svolta! Vada come vada, in entrambi i casi assisteremo ad un cambiamento!