NFL Week #3: Le pagelle ignoranti di GB@DET
ATTACCO:
M.McCarthy: ormai “magic Mike”. Eh sí, perché di magico (o diabolico) uno così qualcosa deve pur avere per riuscire da 2 anni (o sono 3!?) a ingolfare la Ferrari a cui è alla guida. Siamo tutti convinti che se stesse immobile, sicuramente farebbe molti meno danni, ma egli, non pago del macello finora combinato, decide di toccare tutto, e, alla stregua del gemello sfigato del pasciuto Re Mida, trasforma ogni cosa in merd@. Il suo apporto al playcall d’attacco da quel “plus”che darebbe Bello Figo Gu nei Queen.
Sfasciacarrozze
TJ Lang & J.Sitton: vorremmo tanto scrivere di buone nuove, ma qua purtroppo, il gioco langue e con l’intensità con cui bloccano sti due paninari, il running game purtroppo non decollerà mai. Ma a noi è tutto chiaro: non v’è la voglia di spingere questa offense. La loro prova è ancor più amara se si aggiunge la safety che subisce l’ormai martire Eddie, che piange (e noi con lui), le tante occasioni sprecate.
Ricordate che tutto ciò che non date alla squadra in sudore, non lo riavrete in Gatorade.
D.Bakhtiari: la sua è una fatica di Ercole contro stalloni di razza tutt’altro che abituati a giocare pulito. Alla fine prende le misure, decidendo di andarci di potenza ignorante, anziché di tecnica.
Filottete
C. Linsey: se c’è qualcuno che aveva “diritto” a spaventarsi vedendo chi si trovava di fronte (Ansah, Suh, Fairley), è lui. Qua certamente avrebbe avuto bisogno, più che mai, dell’aiuto dei due uominifocaccina ai suoi lati, ma viene ovviamente tradito. Speriamo riesca ad imparare dasolo almeno lo stretto indispensabile.
Preghiamo insieme.
A. Rodgers: il talento ha sempre fatto di lui l’unico vero allenatore, in e fuori dal campo. Ma questo è il problema: le difese ormai se ne sono accorte. È piú che mai evidente adesso, che, pur avendo Iron Man in campo, se nessuno gli copre le (s)palle, NESSUNO può vincere da solo. Stiamo pagando a caro prezzo anni di inettitudine ai posti di comando, e quando si naviga nelle gelide acque del North, il pericolo di Iceberg è cosa seria. Occorre ADESSO un colpo di coda che ci conduca in acque temperate, e che allevi la tensione di noi marinai, che solo & sempre & per sempre crediamo in te. O Capitano, mio Capitano!
Temistocle
J. Nelson & R. Cobb: contro la secondaria di Detroit collezionano uno squallido bottino di 8 prese per 88 sudatissime yards. Quest’attacco non deve e non può permettersi di reggersi solo su due ricevitori. In una partita del genere, sarebbe stato piú opportuno usarli come bistecche ai leoni, per distrarli e coglierli di sorpresa cercando i ricevitori “minori”. Ma ci rendiamo conto che questa strategia è fuori dalla nostra portata.
D. Adams & J. Boykin: inutile che ci nascondiamo: il nostro attacco tentacolare ha perso importanti pezzi (Jones, Finley), che sono stati rimpiazzati da moscardini ancora giovani (Adams, Rodgers) e da seppie piene d’inchiostro (Boykin). Il problema si protrarrà finché Aaron non mostrerà piena fiducia ai giovani virgulti, ma speravamo che almeno Jarrett avesse già intrapreso la buona via (ma i molti drops non lo stanno confermando). Crescere sotto l’ala di Aaron è ottima cosa per il futuro, ma se mamma chioccia non porta la pagnotta, tanto vale tirare il collo a tutto il pollame.
Pulcini fradici
E. Lacy: spremetevi un limone nell’occhio, intriso di Candeggina, e condito col peperoncino: ancora non avrete lo stesso dolore che avreste nel vederlo correre. Il fumble iniziale è l’apoteosi del nostro ridicolo run game. Fino all’ammutinamento, urleremo l’innocenza del Santo Eddie, ma 36 yrde per 11 portate sono qualcosa di apoplettico. Quando sembra aver ingranato qualche corsetta, siamo nella nostra end zone e subiamo una safety, che servita con cotoletta & (ancora) limone, non sarebbe potuta essere più invitante per i leoni.
Macinato
J. Starks: se da un lato le sacagne che subisce Eddie contro LE linee hanno molto di masochistico, le penetrazioni del nostro James hanno certamente dell’erotico. Chi non si eccita nel vederlo sgambettare, non ama questa squadra. La sua potenza da stallone produce ben 38 yrd su 8 portate per la bellezza di 4.8 yrd di media, che owiamente non vengono sfruttate e si dissipano nel vuoto cosmico del nostro attacco.
Seabiscuit
A. Quarless: pur volendo fare la solita partitapasseggiata, si accorge d’improvviso che sugli spalti tutti hanno la sua maglia #81! (Chi glielo dice che è discromico!?). Decide allora di fare l’eroe e di dare un senso alla sua vita, giocando decentemente e ricevendo pure un improbabilissimo TD nel primo tempo (lacrime di miracolo in sideline). Gioca con la medesima tenacia con cui si difende la Kamchatka a Risiko, mentre il proprio esercito perde 3456 territori. Fermo restando che il suo contributo alla causa, avviene sempre nel momento più inutile delle partite, tuttavia stavolta, si dimostra mattatore solitario con ben 4 prese per 48 yrde.
Bollicina di acqua Lete
DIFESA
M.Neal & M.Daniels: voraci predatori quali sono, divorano la linea dei leoni, mostrando l’aggressività di due Grizzly postletargo e in periodo accoppiamento. Se si tralascia il TD di Reggie su play, che ammazza le nostre speranze di recuperare la partita, la loro è una gran prova, che polverizza i runners di Detroit, mette paura a Stafford (sack di Neal) e ci fa sperare che sia l’inizio di qualcosa di serio (e duraturo). C’è da scommettere che la prossima ce la vedremo con altri “orsi”, e si prospetta scontro titanico, perciò ci sarà da tirar fuori zanne & artigli
in quantità.
AJ Hawk: dei 100 tackles mancati a partita, stavolta ne sbaglia la metá; per (s)fortuna però, la falla della baracca stavolta è altrove. Mentre a poppa tappa i buchi con lo scotch (7 buoni tackles totali), a prua purtroppo è già sott’acqua dal secondo quarto.
Spugna
C.Matthews: il tandem con il pachiderma sta cominciando a dare gli agognati frutti, siamo convinti per meriti più personali, che di chi li “comanda”. In una partita in cui l’inerzia difensiva si squaglia sull’ inconsistenza mostrata dall’attacco, ottiene anche il risultato di un lieve infortunio (inguine), che consente a Detroit di monetizzare in TD il colpo del k.o.
J.Peppers: quello che ci serve sono muscoli e rabbia (anche il virus, basta che ci sia). Ne da
ampia prova di entrambi, conducendo ad un magistrale sack sul QB di Detroit, che viene sotterrato, fumbolando in nostro favore, in una situazione molto delicata per noi. Suona la carica di un arrembante difesa, che dilania (fino alla fine del match !) un attacco impreparato a cotanta aggressività. Anche se con questa sconfitta, la campagna militare nel Nord parte male, questa difesa può sottomettere qualunque popolazione barbara. Se continui cosí, conquisteremo il mondo (e oltre?)
Julius Caesar
T.Williams: ancora una buona partita per l’inossidabile. Tenere (quasi) a secco il leader dei Decepticon e quel fico secco infame di Tate, non è cosa da poco. Impreziosisce la sua prestazione con un paio di tackle violenti, che migliorano la digestione di noi che guardiamo la partita in zona cena.
InTramonTabile (finora)
S.Shields: ci prova. Purtroppo tra lui e Megatron ci sono troppi centimetri, perché possa completamente renderlo innocuo (ci punisce con 80 yrd in 6 prese), ma soprattutto ci fa andare di traverso il dolce, regalando (non da solo) l’unica presa per Fuller da 52 yards. In realtá sono soprattutto le prese di Bush fuori dal backfield, a farci male: ma questo tipo di play sono la nostra spina nel fianco.
D.House: il suo intercetto è qualcosa di Cybertroniano. Se si spendesse in questo modo ogni partita, sarebbero c@zzi amari per tutti. In una secondaria mezza rottamata fino a ieri la sua performance è una bella iniezione di adrenalina.
Voltaren
HaHa Clinton-Dix: insieme al nostro Ha Ha stavolta ridiamo pure noi, nel constatare che la difesa (linea & secondaria) è in prepotente ascesa su tutti i fronti. L’intercetto è di pura rapina su palla deviata, ma la posizione è quella giusta: bravo. Indubbiamente è più la fase di tackle da migliorare (1 solo), ma finché Hyde, Tramon e Davon fanno i bulli li dietro, forse va bene cosi (per ora). Pur essendo rookie il suo contributo alla squadra appare già essenziale come le cipolle nel kebab.
MoHaHamed
M.Hyde: se in attacco abbiamo visto il lato tenero del nostro Hulk, lui di trasformarsi in Jekyll non ci pensa proprio, e gliene siamo grati. Sopperisce alla poca fisicità di Dix, lavorando di roncola & machete, mietendo a mambassa carne di leone per tutto il match ( 5 tackles tot). Pur dovendo gravitare in diverse del campo, per tappare i buchi, la sua precisione è chirurgica.
Jango Fett