NCAA Week #5: Missouri @ South Carolina recap
Una canzone del buon Antonello Venditti recitava più o meno così: “…e quando pensi che sia finita, E’ proprio allora che comincia la salita…”. Lo devono aver pensato tutti sabato, al Williams-Bryce Stadium di Columbia, dopo il finale thrilling tra South Carolina e Missouri. E lo deve aver pensato sopratutto il coach dei Gamecocks, Steve Spurrier, quando ai giornalisti di ESPN che gli chiedevano come mai non era andato per la conversione da due dopo il td del 20 a 7 rispondeva: “Gosh, we were stopping theme so well”. L’hc probabilmente pensava di avere la vittoria in tasca con 13 punti di vantaggio e 7 minuti sul cronometro; purtroppo per lui non aveva fatto i conti con l’orgoglio e la voglia di vincere dei Tigers.
La cronaca ci racconta una partita strana, noiosa, a tratti inguardabile forse anche perché di fronte c’erano due rivali SEC oltretutto della stessa division. Si è capito da subito che la controversia sarebbe stata decisa da un episodio o da una singola giocata perché le difese l’hanno fatta veramente da padrone. Da un lato South Carolina tra le migliori difese negli ultimi tre anni e con un’ottima secondaria, dall’altro i Tigers, leader l’anno scorso per sack portati e con una buona pass rush. Di conseguenza le prestazioni dei qb ne hanno risentito con un solo passaggio da td a fronte di 41 punti totali ed infatti il protagonista è stato il rb di Missouri, Hansbrough, che nonostante abbia corso solo 43 yard ha messo a referto tutti e tre i td della vittoria.
La partita cominciava proprio con un td del #32 e con i Gamecocks che solo grazie alle corse di Davis riuscivano ad avvicinarsi in endzone. Piano piano però l’attacco guidato da Dylan Thompson prendeva le misure della difesa di Mizzou e alla fine del secondo quarto passava in vantaggio con un ottimo drive concluso con la corsa di 17 yard proprio di Davis. Chi faceva fatica a sbrogliare la matassa era invece l’attacco dei Tigers, costretti al punt per ben dieci volte e con Mauk che non riusciva a trovare protezione dalla propria O-line oltre che non trovare ricevitori liberi, sempre ben coperti dai cb di SC. I Gamecocks, anche nel secondo tempo continuavano a conquistare yard nel territorio avversario con drive lunghi e brevi guadagni dando però l’impressione di avere la partita in pugno e di poterla chiudere da un momento all’altro; arrivavano infatti puntuali prima il field goal di Fry, poi il passaggio di Thompson per le mani di Cooper. A questo punto mancano 7.25 alla fine e le misere 160 yard totali conquistate fino ad all’ora da Missouri non sembrano destare preoccupazione alla squadra in maglia rossa. Nel football tuttavia non bisogna mai rilassarsi e Mauk riporta South Carolina con i piedi per terra; drive da manuale con 68 yard coperte in 36 secondi grazie a due passaggi per Sasser e poi per Leftwich, prima della corsa in meta di Hansbrough.
I galli sembrano frastornati ed accennano ad una debole reazione che li porta al punt costringendoli a lasciare la partita nelle mani della difesa. Anche quest’ultima però sembra aver accusato il colpo facendo convertire prima un 4&1 e poi regalando 15 yard per una pass interference. Dopo le 22 yard percorse da Murphy,Mizzou si ferma ad un passo dal td del pareggio; solo al quarto tentativo la difesa non riesce a contenere Hansbrough e l’extrapoint di Baggett mette il sigillo sul sorpasso. Con lo stadio completamente ammutolito, Thompson prova in un minuto a portare in raggio da fg i suoi ma i 4 passaggi incompleti decretano la fine della partita. Missouri ottiene il massimo con il minimo sforzo dopo la debacle casalinga contro Indiana e questa vittoria la riporta tra le prime 25 del ranking oltre ad essere in testa nel East division.
Per South Carolina si tratta della seconda sconfitta contro squadre di division e la conseguente uscita dal ranking mette a serio pericolo l’intera stagione dei Gamecocks; sarà difficile infatti riuscire a primeggiare nella conference se la squadra continuerà ad avere questo atteggiamento rilassato e di sufficienza anche perché il calendario non permette altri errori.