NFL Week #4: Tampa Bay Buccaneers @ Pittsburgh Steelers recap

Nel momento in cui Glennon lancia incompleto su Vincent Jackson a 1:49, la partita tra Pittsburgh e Tampa Bay sembra virtualmente chiusa 24-20 per gli Steelers, e forse, dopo nove giorni alquanto burrascosi per i Buccaneers, il risultato, pur non portando vittorie, poteva essere inteso come incoraggiante.

I Buccaneers avevano perso ad Atlanta subendo sei touchdown più di una settimana fa, contro gli Steelers sono rimasti in gara fino alla fine. In una gara fallosa (22 penalità), Tampa si è dimostrata in palla subito, trovando un primo quarto al fulmicotone, coronato dal TD di Mike Evans, con il rookie alla sua prima segnatura da professionista, ed il FG di Patrick Murray dalle 50 yard, per poi subire il ritorno di Pittsburgh che allo scadere del quarto realizza con un passaggio di Roethlisberger per Antonio Brown.

Al riposo lungo però sono gli Steleelers davanti grazie ad un nuovo TD di Brown da 27 yard, che chiuderà la partita con un eccellente 131 yard in 7 ricezioni e 2 TD. Allo scadere del tempo, la difesa di Tampa riesce a fermare Roethlisberger grazie adun proddidenziale sack di Bowers e costringere i padroni di casa al FG, il freeze di Lovie Smith sul calcio di Suisham da i suoi frutti: dopo il timeout il kicker sbaglia il tentativo da 50 yard.

Nella seconda parte della gara, Pittsburgh sembra più nervosa, probabilmente per non essersi sbarazzata in fretta di Tampa Bay, la squadra di Sumlin cade in diverse penalità che peseranno sull’economia della gara. La prima è sul primo drive di Tampa Bay, con Polamalu che finisce in offside su un 3&10, ed i Buccaneers si salvano trovando uno spettacolare guadagno da 40 yard di Evans ed il successivo TD del pareggio di Doug Martin, di ritorno dopo essere stato assente contro Atlanta.

Dopo l’immediata risposta di Pittsburgh, con il TD di Heath Miller dopo una prima segnatura nullificata da una penalità, Tampa Bay sembra avere uno sbandamento, in un drive di appena tre minuti che si conclude nelle mani di Allen, che intercetta Glennon, al primo INT della giornata, si fa inoltre male Mike Evans. Pittsburgh non sfrutta la possibilità ed un punt eccellente di Wing costringe i Buccaneers a partire dalle loro 8 yard, il drive è segnato dalla penalità da 15 yard ancora di Polamalu e dalle due ricezioni (più due incompleti) di Murphy che permettono l’arrivo sulle nove di Pittsburgh, che resiste costringendo Tampa Bay al FG del 24-20.
Gli Steelers hanno il primo colpo del KO da sfruttare, su una flea-flicker, Orethlisberger trova Brown dietro ai difensori ma la palla esce dalle mani del receiver.

Tampa Bay, in un drive di oltre cinque minuti, costellato di flag da ambo le parti, arriva alle 14 di Pittsburgh ma non può accontentarsi del FG, i tre passaggi di Glennon ed il trick play su Rainey non funzionano: 4 incompleti. Turnover.

Qui si torna a quello che si diceva all’inizio: pur contro degli Steelers fallosi e non certo eccellenti, Tampa è rimasta in campo lottando, difendendo bene, tenendo Pittsburgh sotto le 400 yard di total offense e mettendo assieme un vero bottino da bucanieri con 5 sack e 8 TFL, di cui uno del rientrante DT Gerald McCoy.
Peccato per il 24-20.

Ma qui entra in gioco l’ingrediente “imprevedibilità” che rende magico questo sport dalla palla con le punte. Dopo un breve guadagno di 2 yard, Mike Pouncey commette falsa partenza, Roethlisberger trova Wheaton per 8 yard ma ne mancano 5 per chiudere il down, McDonald e Gholston sul terzo down mettono a segno il tackle decisivo su Leveon Bell che costringe Pittsburgh al punt a 50 secondi dalla fine.

Il punt non è per nulla eccellente, e cade sulle 46 di Pittsburg, Glennon non ha timeout e il gioco diventa unidimensionale: lanci e basta. Dopo un primo incompleto, Glennon trova il passaggio della vita: Murphy cattura 41 yard di lancio e si libera dalla presa al braccio di Allen, fermato a 5 yard dal paradiso da Polamalu e lo stesso Allen. Glennon spika la palla, secondo e 5 con 15 secondi.

Sono due tentativi di passaggio, forse tre, se sei svelto.

Il primo su Jackson non funziona, incompleto, 5 secondi. Allo snap, l’ultimo probabilmente, Jackson sulla sinistra crea divisione con Gay, Glennon lo vede e lo trova quasi al piloncino, ricezione valida, 26-24.

Tampa vince in un finale da batticuore, un finale che oltre ad essere l’annesimo spot splendido per questo sport, offre la possibilità ai ragazzi della Florida di passare una settimana più serena rispetto a quella orribile appena terminata. Glennon chiude con 302 yards nel suo primo start di stagione, tra cui il lancio da 41 per Louis Murphy che ha permesso ai Bucs di rimanere vivi nell’ultimo drive. Nel post gara dichiarerà:

“Abbiamo fatto tanti errori là fuori, ma abbiamo trovato un modo per vincere. Avevamo proprio bisogno di superare questo blocco”

Ben Roethlisberger (314 yard e tre touchdown), negli ultimi secondi del match, è apparso assolutamente contrariato dall’esito del drive di Tampa Bay. Le tantissime flag rimediate nel corso della partita non hanno certo aiutato Big Ben che ha comunque raggiunto la ragguardevole cifra di 35.000 yard passate in carriera, e coach Sumlin ha dovuto rispondere in merito alla fallosità in conferenza stampa

“Abbiamo bisogno di risolvere il problema [delle flag]. E se non lo facciamo, continueremo a perdere di misura le partite di football”

I Buccaneers si godono la prima vittoria, pur sapendo che di lavoro da fare ce n’è anche troppo, Pittsburgh dovrà assolutamente ricevere una mano anche dall’infermeria, specialmente in pass rush dove la squadra ha rimediato un solo sack ad opera di Cameron Heyward, decisamente non basta rispolverare gente già pensionata.