2004 (prima parte)
Da un Natale all’altro e poi il nuovo anno , con la vita che gira, a volte con qualche affanno.
I Gladiatori si preparano per un nuovo esordio. I ricordi di Marcello Rodi continuano a legare queste fasi:
“Approfittando del periodo di convalescenza dopo l’intervento (ero in servizio con la NATO in Francia in quel periodo), mi incontrai con il Capitano e con Alessandro Zehnder e – secondo le migliori tradizioni della nostra squadra – si presero delle decisioni tra una pizzetta e un tramezzino, al bar.
Assicurai alla squadra un piccolo contributo economico, e la collaborazione per il sito web per cui iniziai a scrivere degli articoli di “colore”, sogni di un tifoso sfegatato che seguiva la squadra del cuore da lontano. Al mio ritorno, avremmo ridiscusso la questione.
In quel 2004 tornai due volte dalla Francia appositamente per partecipare alle partite dei Gladiatori: vidi la bella vittoria contro i Dolphins e la secca sconfitta contro i Lions, di cui ho un ricordo meraviglioso. Era l’occasione della nascita di un’idea, quella dei Senatori, naufragata poi per mille motivi diversi. Ma incontrai in quell’occasione tutti i miei vecchi compagni e anche coloro che avevano perpetuato le imprese del Gladio dopo di noi.
Si avvicinava l’intervallo, e tutti i veterani erano ammassati dietro la endzone in attesa di essere presentati al pubblico tra il primo e il secondo tempo. Bergamo premeva forte, e si trovò a giocare quattro down sulle ultime due yards da quella parte. Non so se avete presente il concetto di “chimica”: in quell’occasione si scatenò una chimica fantastica tra la squadra in campo e i “vecchi” fuori. Ne scaturì una “goal line stand” da antologia, con i Senatori che ruggivano per spingere i ragazzi a resistere, quasi che in campo ci fossero trenta persone con la maglia del Gladio sulle spalle: quella volta i Lions non passarono.
Un altro ricordo di quell’anno fu quello del derby con i Marines vissuto a 900 chilometri di distanza.
Si giocava di sera, e la partita veniva trasmessa in radiocronaca da Antonio Maggiora Vergano. La stazione radio irradiava anche via satellite, così potei ascoltare la partita per mezzo del mio decoder satellitare ad Aix-en-Provence, dove abitavo – caso strano – a ridosso del campo della squadra di football locale, gli Argonautes. Ascoltai i Gladiatori vincere il derby con un touchdown di Nate Gary, e mi tornarono in mente le serate di più di venti anni prima, quando si ascoltavano le partite di NFL riuscendo a immaginare, più che sentire realmente, le voci che per radio arrivavano da oltreoceano narrando le gesta di Danny White, Joe Montana, Dan Marino, Earl Campbell, Archie Manning…”.
Intorno ai Gladiatori girano – come sempre – amicizia, passione, determinazione…e un po’ di nuove tecnologie.