NFL Week #5: St. Louis Rams @ Philadelphia Eagles preview
Domenica 5 Ottobre, Philadelphia, città dell’amore fraterno, ora italiana 19, stadio Lincoln Financial Field: va in scena St. Louis Rams @ Philadelphia Eagles.
E’ la trentacinquesima volta che le due franchigie si scontrano su un campo e per adesso le fortune arridono agli Eagles con 18 vittorie, 15 sono le vittorie dei Rams e un solo pareggio. Scontri sempre scorbutici e molto interessanti, l’ultimo dei quali ha visto l’allora squadra di Michael Vick impartire una dura lezione a delle arieti allo sbando che a fine stagione si sarebbero rifondatate sulle ceneri di un orrendo 2-14. Era l’11 Settembre 2011.
Alla fine di quella stagione a Saint Louis arrivarono Fisher e Snead e diedero vita alla ricostruzione dei Rams. Anche a Philadelphia, dopo anni passati a vincere prevalentemente in offseason, si è deciso di cambiare radicalmente: via Andy Reid, via Michael Vick, via DeSean Jackson, via Rodgers-Cromartie… E’ cominciata l’era di Chip Kelly e della sua offense sempre brillante: è arrivato il tempo di Nick Foles, del duo LeSean McCoy-Darren Sproles, di DeMeco Ryans e di tanti altri che non partecipavano a quella partita che si giocò proprio nel decimo anniversario dell’attentato alle due torri di New York.
In questo 35esimo scontro tra le due franchigie l’ovvia favorita è Philadelphia che ha dalla sua una stagione iniziata in maniera più che spumeggiante: una vittoria più difficile di quel che si sarebbe potuto immaginare contro i Jacksonville Jaguars, una vittoria anche contro i Colts di Andrew Luck, un’altra vittoria contro i Redskins dell’ex DeSean Jackson, ed infine, una sconfitta contro i 49ers. I Rams arrivano a questa partita dopo la loro “bye week”, ed hanno messo in cascina solo una vittoria con Tampa Bay, e due sconfitte maturate contro i Minnesota Vikings e contro i Dallas Cowboys. Gli Eagles, seppure forti dei risultati fin qui conseguiti, hanno qualche dubbio da risolvere: le tre vittorie sono giunte con tre rimonte che non fanno certo stare molto sereni i fan di Philadelphia; inoltre sembra essersi aperto un caso “McCoy” visto che l’indubbio talentuoso giocatore per adesso sembra non incidere nel gioco degli Eagles, o per lo meno non riesce ad incidere come aveva abituato i suoi sostenitori.
La sconfitta contro i 49ers, seppure ampiamente accettabile vista la forza e il blasone dell’avversario, ha aperto qualche dubbio in più tra gli analisti che seguono le vicissitudini delle aquile della Pennsylvania: innanzitutto la sconfitta è arrivata dopo avere chiuso il primo tempo con un vantaggio di 21 a 13; subire una rimonta, psicologicamente parlando, non è mai facile da digerire. Ma a preoccupare davvero è stata la resa dell’attacco: dei 21 punti segnati da Philadelphia, nemmeno uno è stato segnato dall’attacco di Kelly. A scrivere quel 21 sul tabellino sono stati special team e difesa. Lo spumeggiante attacco guidato da Nick Foles è stato completamente annichilito dalla difesa dei 49ers, ed a mantenere la partita in equilibrio fino alla fine è stata una prestazione maiuscola (più nel primo tempo che nel secondo), della difesa degli Eagles, che seppure abbiano passato molto tempo in campo, sono riusciti a limitare l’attacco pieno di classe dei 49ers. Col decadere della condizione fisica della difesa degli Eagles si è vista una crescita dell’attacco dei 49ers che solo a tre minuti e mezzo dalla fine del terzo quarto sono riusciti a sorpassare le aquile. Si può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: gli Eagles riescono a sostenere uno scontro contro una delle “contender” anche senza l’attacco che finora è stato il loro punto di forza, oppure, l’attacco di Chip Kelly è stato compreso dalle avversarie, sono state trovate le contro-misure, e se Jaguars, Colts, e Redskins, hanno poi ceduto nel finale, magari vinte dalla fatica, i 49ers hanno trovato la chiave per contenere l’attacco Eagles limitando lo stress fisico, e lo hanno dimostrato a tutte le altre franchigie. Quale delle due sia la giusta visione sarà il campo a dirlo, durante tutta la stagione.
I Rams invece arrivano da tutt’altra storia. Orfani del loro QB titolare, Sam Bradford, dopo un infortunio anche al back up Shaun Hill, si ritrovano guidati dal terzo QB: Austin Davis. Il giovane Davis si sta dimostrando davvero un osso duro e ha già guadagnato le stellette da starter con qualche mugugno di Hill che a sua volta ha superato l’infortunio. Coach Fisher si trova nella difficile situazione di dover scegliere tra un solido QB come Hill, pieno di esperienza e malizia, e un ragazzino sfrontato che sembra non aver paura di nulla e che in due partite e mezzo ha già messo su dei numeri che, se fossero presi alla “lettera”, farebbero pensare: 750 yard, 3 Td pass, 72,3% di completi con un 68 su 94, 3 Intercetti. Non male per un debuttante, per la prima volta alla guida di una “macchina” a lui finora interdetta.
La squadra del Missouri è in completa crescita e dopo l’infortunio di Bradford è entrata in una fase sperimentale che vede i Rams cercare nuovi equilibri. Il reparto dei RB sta producendo meno del previsto, la linea offensiva solo nell’ultima partita giocata contro Dallas è sembrata degna di una franchigia NFL, l’inesperienza dei giovani arietini porta sempre a subire troppe penalità, e la secondaria, seppure in progresso, sembra ancora troppo fragile. D’altro canto, la “bye week” avrà permesso certamente a Fisher e co., di aggiustare meglio alcuni meccanismi, rientrerà il talentuoso Tavon Austin, e se la piacevole sopresa di Austin Davis giustifica un leggero sorriso nell’ambiente finora così depresso di St. Louis, l’inizio di stagione di Brian Quick merita senz’altro un attenzione particolare: messo nel mirino dal QB per 22 volte è riuscito a ricevere per 16 volte portando a casa già 235 yard, con una falcata massima da 51 yard, per una media di 14,7 yard per ricezione ed un TD.
Lo scontro con gli Eagles sembra ancora impari ma la migliore arma dei Rams, questa stagione, potrebbe essere la sottovalutazione da parte degli avversari. Pronostico? 31 a 21 Eagles. Chiave della partita? La pressione che la linea difensiva dei Rams, ancora orfana di Chris Long, metterà su Foles.