Tampa Bay Buccaneers: Situazione attuale in vista dei New Orleans Saints

Siamo lieti di iniziare una collaborazione con la pagina facebook Tampa Bay Buccaneers Italia per questa preview di Week 5 tra Buccaneers e Saints.

Dopo la vittoriosa week 4 a Pittsburgh i Bucs si accingono ad affrontare i rivali di division, i New Orleans Saints, al Superdome. La sfida nel recente passato ci ha regalato poche gioie e molte frustrazioni. Quest’anno affronteremo una squadra meno in palla e con diversi problemi in fase offensiva e che si trova non proprio in un momento di grazia tenendo conto che erano considerati una delle migliori squadre della lega; quindi sulla carta la partita risulta essere meno difficile di quello che ci potevamo aspettare qualche mese fa.

Purtroppo i problemi non affliggono solo i Saints, ma sommergono anche i Bucs. In primis un inizio di stagione da dimenticare sotto tutti i punti di vista: giocatori demotivati, non in forma, non in sintonia nei vari reparti, senza la giusta cattiveria agonistica (non ricordo d’aver mai visto così tanti fumble), un coaching staff che probabilmente ha preso un po’ sottogamba la preparazione del team e forse anche un po’ di presunzione nel pensare di essere una squadra completamente nuova e quindi migliore. Dopo la batosta di Atlanta (una partita veramente penosa, una delle peggiori di sempre) qualcosa sembra essere cambiato, anche se è forse troppo presto per esultare ed è consigliabile rimanere coi piedi per terra!

Le note dolenti in vista della partita coi Saints sono gli infortuni. Si sono infortunati quasi tutti i giocatori che hanno giocato meglio in questa prima parte di campionato. Gli infortuni più seri riguardano: Larry English (DE), Mike Evans (l’infortunio all’inguine terrà fuori dal campo il WR per qualche settimana), Dashon Goldson (S), Michael Johnson (DE), Josh McCown (QB) e Austin Seferian-Jenkins (TE). Meno gravi sono invece quelli di Mark Barron (S), Mason Foster (LB) e Gerald McCoy (DT) che in settimana prendono parte agli allenamenti e che potrebbero schierarsi in campo già da domenica. Il reparto più colpito è quindi la difesa: confido che un ottimo defensive coordinator come Leslie Frazier riuscirà a cavarsela e a dare col tempo le giuste motivazioni ai suoi giocatori.

L’infortunio del QB McCown da molti è stato accolto con gioia perché ha permesso al giovane Mike Glennon di scendere in campo: forse questo sarebbe accaduto comunque anche senza l’infortunio visto che McCown è apparso assolutamente non adatto al gioco d’attacco dei Bucs e ha sbagliato veramente troppo per essere un veterano; non ha quasi mai mirato ai due WR (che dovrebbero essere i punti di forza dell’attacco), ma ha preferito un gioco di rushing con Bobby Rainey (Doug Martin era infortunato). Inoltre, visto l’alto numero d’intercetti, possiede una mira alquanto discutibile. Probabilmente Lovie Smith si era illuso che potesse ripetere una stagione brillante come quella dell’anno scorso a Chicago, ma si sbagliava. E’ sempre stato un QB mediocre e infatti è sempre stato una riserva e ha sempre giocato pochissimo. Avrebbe potuto terminare in bellezza la sua carriera a Chicago, invece ha tentato la sorte, ma questa volta non gli è andata bene. Il suo ingaggio da parte dei Buccaneers ha messo nuovamente in luce quanto questa franchigia sportiva non abbia mai capito nulla sui QB, cacciando in passato giocatori che poi sarebbero diventati dei campioni (Doug Williams, Steve Young e Vinny Testaverde) e investendo risorse su dei bidoni (vedi Freeman). Critiche a parte Glennon ha, a mio parere, le carte in regola per diventare un buon franchise QB. L’anno scorso, con la cacciata di Freeman e i contrasti tra lo spogliatoio e coach Schiano se l’è cavata bene, ottenendo buoni risultati. Spero che non si infortuni anche lui (visto la fortuna che hanno i Bucs è bene fare gli scongiuri) altrimenti sarà costretto a scendere in campo il terzo QB, Mike Kafka, che mi è apparso letteralmente penoso nella partita di pre season contro i Redskins!

Altra nota dolente a mio avviso è l’allontanamento per almeno tutta la stagione per motivi di salute dell’offensive coordinator Jeff Tedford: in 11 anni alla University of California ha fatto davvero cose egregie e ha scoperto talenti eccezionali (Marshawn Lynch, Alex Mack, Rodgers, Desean Jackson). E’ stato sostituito dal giovane e inesperto Quarterbacks coach Marcus Arroyo (al suo primo anno nell’NFL), a sua volta sostituito dall’infortunato McCown. Al già poco prolifico attacco peserà molto quest’assenza durante la stagione.

Attualmente i punti di forza maggiori sono a mio avviso un ravvivato spirito di squadra e l’esaltazione che ha dato ai giocatori la vittoria di Pittsburgh in un momento così delicato. I giocatori chiave che stanno giocando bene fin’ora sono senz’altro Lavonte David, Doug Martin, Louis Murphy e Alterraun Verner. Discorso a parte per Vincent Jackson, grande campione sulla via del tramonto. Nelle prime due stagioni ha fatto grandi cose a Tampa, quest’anno fatica un po’, ma rimane sempre l’asso nella manica dell’attacco e può risolvere le partite come ha fatto domenica scorsa!

In definitiva sarà una battaglia durissima contro i Saints, ma la tradizione della squadra è quella di rendere ostica ogni partita per l’avversario: never give up and if we lose…well, it’s a Bucs life!!!