NFL Week #5: St. Louis Rams @ Philadelphia Eagles recap
Una partita con il destino segnato che è diventata poi, inaspettatamente, partita vera. Chi alla vigilia avrebbe pensato che ad un minuto e cinquanta dalla fine della partita i Rams avrebbero avuto la possibilità di vincere lo scontro con gli Eagles? Non molti.
Gli Eagles hanno dominato e controllato il primo tempo, ma nel secondo i Rams hanno segnato tre TD consecutivi rimettendo in discussione completamente ogni valutazione sulla partita. Alla fine del match, i vincitori sono molto più preoccupati dei perdenti. La partita è iniziata subito con un colpo di mano dello special team di Philadelphia: un punt bloccato e riportato in TD.
In breve si arriva alla fine del secondo tempo seguendo il copione prefigurato da tutti gli esperti: vittoria facile per gli Eagles, risultato già di 20 a 7. L’attacco di Philadelphia in realtà non sembra molto in forma e riesce a segnare un solo TD sul finire del primo tempo, seppure abbia avuto la possibilità di maneggiare la palla per 5 volte; ma difesa e ST sembrano più che sufficienti per controllare questi Rams. La squadra del Missouri, infatti, sembra in grossa difficoltà: continua a riempire i propri “drive” di penalità piuttosto prive di senso, la linea offensiva sembra un inutile disturbo alla visuale del QB visto che lasciano per almeno due volte completamente liberi dei DL che si lanciano verso il QB completamente indisturbati. Austin Davis, come una gazzella africana, deve svegliarsi presto e deve correre per salvarsi la vita.
Nel terzo quarto le cose non sembrano migliorare per Davis e company, anzi: i Rams possono finalmente fare il loro primo drive del secondo tempo, e alla prima giocata, Trent Cole si sbarazza rapidamente di Jake Long, oggi in versione “cartapesta”, e assesta un bel colpo al QB dei bluoro: fumble che viene riportato in TD da Thornton: 27 a 7. Ancora una dimostrazione che la linea offensiva dei Rams non è all’altezza del compito che dovrebbe svolgere in una lega competitiva come quella NFL; e ancora una dimostrazione che difesa e ST sono più che sufficienti a Philadelphia per portare a casa una facile vittoria. Sul finale del terzo quarto, addirittura, sembra svegliarsi anche l’attaco di Chip Kelly: tutto parte sempre dalla difesa che è riuscita a forzare un “fumble” al sempre impetuoso Zac Stacy, con un “tackle” di Brandon Graham, la palla viene raccolta e poi riportata per oltre quaranta yarde ancora da Thornton; questa volta l’attacco ringrazia e trasforma in oro l’occasione. Foles apre a sinistra per Jordan Mathews: incompleto. Foles riprova dalla stessa parte, ma questa volta per Jeremy Maclin ed è TD. 34 a 7.
Fine della partita e tutti a mangiare hamburger mentre il cronometro esaurisce il suo inutile ticchettio? No. I Rams ripartono dalle proprie 21 yarde, e Davis cerca Brian Quick per un guadagno di 25 yarde. Palla in mano ancora a Davis che lancia per Austin Pettis: completo per 16 yarde. Il QB bluoro decide che ogni tanto ci sta bene anche una sua corsa: altre 12 yarde. Ancora un lancio: completo per Jared Cook con 12 yarde di guadagno. Questa volta Austin Davis decide che, arrivati ormai sulle 14 degli Eagles, è giusto dare la palla anche ad un RB: ed è Benny Cunningham a corrersi le ultime 14 yarde , palla alla mano, e segnare quello che sembra un inutile TD di un “drive” perfetto. Nessun incompleto, tre lanci per tre target diversi, due corse, et voilà. In due minuti e 17 secondi. Una manciata di secondi ancora ed inizia l’ultimo quarto: 34 a 14. La palla è nelle mani di Foles, ma dopo alcuni “snap” è proprio Foles a perderla e a lasciare che la ricopri il corpulento Michael Brockers, DT dei bluoro. Palla ancora a Davis e co., che inanellano ancora un ottimo “drive”, più articolato e difficile, ma che li porta ancora a festeggiare un TD; questa volta a completare l’opera è stata un’ottima ricezione di Kenny Britt, che dopo essersi bevuto per 30 yarde Fletcher, riceve in endzone un gran lancio di Austin Davis. 34 a 21.
Gli Eagles sembrano accusare il colpo, perché nel drive successivo fanno un classico “three and out”: tre “snap” e restituiscono la palla alla squadra di Saint Louis. I Rams ringraziano e mettono giù un altro drive quasi perfetto, che vede il giovane QB in stile “Air Show”: 5 lanci, 5 completi, un TD firmato Brian Quick. Più di 4 minuti e mezzo alla fine, 28 a 34. Le gambe di Philadelphia cominciano a tremare e con i primi due “snap” riescono a portarsi su un terzo tentativo e tre yarde da guadagnare, ancora sulle loro 27. E’ una situazione che nessuno vorrebbe vivere, il cronometro dice che ci sono ancora 3 minuti e 42 secondi da giocare. Per fortuna degli Eagles, proprio in questo momento assai difficile, Darren Sproles tira fuori dal cilindro una bella corsa di 25 yarde che, nell’economia della partita, sarà da annoverare come “decisiva”. In breve la squadra della Pennsylvania dovrà comunque restituire la palla ai Rams, ma sul cronometro è rimasto soltanto un minuto e 47 secondi. La prima giocata di Austin Davis è di quelle che fa saltare qualche pacemaker ai tifosi di Philadelphia: lancio di Davis nel profondo, ricezione di Quick in mezzo a due avversari e guadagno di oltre quaranta yarde. I Rams si trovano con un primo tentativo e 10, sulle 50, ma hanno a disposizione soltanto un minuto e venti e nessun “Time Out”. Una penalità per ritardo nella ripresa del gioco, e quattro lanci incompleti chiudono una partita che definire “pazza” sarebbe un eufemismo.
Non una partita “bella”, ma molto intensa. I vincitori tornano nella “locker room” con molti più dubbi di quando ne erano usciti, e Chip Kelly dovrà cominciare a interrogarsi su molte questioni, forse anche sulla sua filosofia di gioco per quanto riguarda l’attacco. E’ evidente a tutti che gli Eagles vincono ma non convincono e il loro attacco, così spumeggiante nella scorsa stagione, sembra aver perso tutte le bollicine.
I Rams, disperati, bistrattati dalla sorte in questo inizio di stagione, si trovano, ancora una volta, ad analizzare luci ed ombre. La difesa non sembra più quella del finale dell’anno scorso, la linea offensiva a tratti è sembrata ridicola e l’inesperienza che contraddistingue questa franchigia, in tutti i reparti, continua a portare ad inutili e sanguinose penalità. D’altro canto, i bluoro si ritrovano un terzo QB a roster che porta a casa altre 375 yarde di passaggio completate, e altri 3 TD oltre ad un Brian Quick che sembra finalmente essersi trasformato in farfalla. Tutto si potrà dire dei Rams ma non che non giocano fino all’ultimo secondo.
Come dicevamo nella preview a questa partita, gli Eagles si possono analizzare con due visioni diverse ed opposte: come una “contender” non ancora a regime che però continua a vincere, o come una squadra in piena involuzione che riesce a vincere con la difesa e con gli ST ma che è destinata a breve a raccogliere i frutti amari della sua profonda crisi. Ai posteri… I Rams si possono invece definire come una mina vagante che può scoppiare in mano a chiunque, ma lo scopo della squadra rimane sempre quello di chiudere con orgoglio e dignità una stagione iniziata sotto la stella della sfortuna.