NFL Week #6: Pittsburgh Steelers @ Cleveland Browns preview

La recente storia delle sfide divisionali tra Pittsburgh e Cleveland arride agli acciaieri, e la prima gara della stagione ne è stata una prova.

Però c’è un però, o forse ce ne sono diversi. Cleveland, dopo una prestagione tormentata da giornalisti gossippari e manzielometri, ha trovato una sua dimensione, ed è una dimensione da infarto. I Browns attualmente sono 2-2 e sia le sconfitte che le vittorie ottenute quest’anno, hanno avuto uno scarto massimo di tre punti. E, soprattutto, tre gare su quattro sono state decise quando il cronometro segnava già 0:00. La Cleveland che andrà ad affrontare Pittsburgh è quindi una squadra che, statisticamente, tiene la gara viva fino alla fine, nel bene e nel male.

I Browns si appressano alla gara di questa settimana da favoriti per gli analisti, appena per la quarta volta in 20 anni contro Pittsburgh, che cosa è successo agli Steelers dopo quella prima gara, per non essere favoriti contro una squadra già battuta?

I Browns hanno messo a nudo alcuni dei punti deboli degli Steelers. Non sono più la difesa che è arrivata a tre Super Bowl e, soprattutto, hanno tantissimi problemi a mettere le mani sul quarterback. Brian Hoyer, di contro, è un signal caller che ha trovato la sua dimensione a Cleveland, dopo il fortunato spezzone di stagione l’anno scorso, terminato con un infortunio al ginocchio, sta giocando come gli si chiede di fare, dando sfoggio di non essere stato vanamente backup di Brady, la linea lo supporta e la pass rush unit degli Steelers non appare per nulla adatta a dargli un gran fastidio.
Hoyer ha premiato la fede mostrata in lui dal suo coach Mike Pettine, e sta dando lustro ad un gruppo di ricevitori che io per primo avevo considerato sotto la media ad inizio stagione, se si esclude Andrew Hawkins, molto cercato da Hoyer ma tra quelli meno produttivi.

Pittsburgh è uno snodo fondamentale per Cleveland, per la sua stagione: trovarsi 3-2, restituire lo “schiaffo” agli Steelers, e poter affrontare con grande carica un trittico di partite non impossibili come Jacksonville, Oakland e Tampa Bay. Come evitare, per gli Steelers, che tutto questo possa accadere? La difesa di Pittsburgh è stata massacrata dagli infortuni, e nell’attesa di veder svuotare l’infermeria ha deciso la mossa Harrison, forse più che altro per motivi psicologici. Possiamo di nuovo elencare gli infortuni: Jarvis Jones, Arthur Moats, il CB Ike Taylor e Ryan Shazier… La verità è che i linebacker rushatori erano comunque pochi in partenza, e la difesa aveva mostrato segni di involuzione anche senza questo massacro, pur conservando numeri che danno l’idea di un reparto solido.

La D# affronterà un attacco, quello di Cleveland, tutto sommato equilibrato, costante, supportato da una linea eccellente, in spiccano le corse in cui i Browns sono quarti in lega per yard a gara, guidati da due rookie come Terrance West e Isaiah Crowell, che finalmente hanno visto tornare al loro fianco uno come Ben Tate, fuori per infortunio proprio dalla gara con gli Steelers di week 1, che viaggia con una eccellente media di 3,14 yard after contact. I Browns hanno segnato da un minimo di 21 punti ad un massimo di 29 in ciascuna delle prime quattro partite, e la linea ha un ruolo importante: Joe Thomas, Alex Mack, Joel Bitonio, John Greco, Mitchell Schwartz. Prestanza fisica e la capacità di muoversi, perfetti per lo schema blocking zone di Kyle Shanahan. Ciò richiede movimento laterale e permette al back di turno di trovare il varco. La pass protection è aiutata dalla capacità di Hoyer di rilasciare la palla rapidamente (3,68 secondi, decimo in lega). Chiavi per gli Steelers, nel gioco contro le corse, saranno con tutta probabilità Lawrence Timmons e Steve McLendon. Timmons è il miglior run stopper di Pittsburgh con 20 tackle, 15 stop che costituiscono il 14.7% delle corse fermate. McLendon è nei Top 15 defensive tackle contro le corse.

Tuttavia, la soluzione per cercare la vittoria sembra doversi ricercare nell’attacco: fare tanti punti, farne più di quelli che prende la difesa. Ed i numeri fanno ben sperare per gli Steelers: i Browns sono difensivamente discutibili (tra le peggiori squadre in lega per yard concesse sia di pass che di rush) ma particolarmente vulnerabili contro la corsa, dove stanno concedendo 152,5 yard a partita. Se gli Steelers non useranno a dovere Le’Veon Bell per approfittare di questo, che gli dei del football li strafulminino. Di rimorchio potrebbe ritagliarsi un ruolo importante anche l’altro componente del Pot Duo: LeGarrette Blount.
L’altro punto delicato per Cleveland, difensivamente parlando, è il cornerback. Joe Haden in questa stagione non ha intercetti e non ha passaggi deflessi, e 21 tackle significano appena appena 5 a gara, Buster Skrine non è cresciuto come e quanto ci si aspettava (le sue statistiche sono una fila di zeri), e Justin Gilbert ha fatto inaspettatamente fatica tanto dall’essere sostituito dal rookie undrafted K’Waun Williams che almeno un sack in stagione l’ha messo assieme. Impossibile che Ben Roethlisberger, ma soprattutto Antonio Brown non conoscano queste statistiche. Tuttavia non andrà dimenticato Justin Brown, schierato su 145 giocate di passaggio, uno dei migliori slot receiver della lega.

C’è da chiedersi se l’attacco degli ospiti sarà anemico come contro Jacksonville, non certo una squadra di prima fascia, perchè in tal caso non ho dubbi su quale sarà il risultato finale.