L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)
La domanda è: i veri Giants sono quelli di Phila o di ieri sera?
Oggi ho voglia di scrivere un po’ di banalità, di rammaricarmi e sbattere i pugni sul tavolo. Mi aspettavo un’altra macellata in stile Città dell’Amore Fraterno, e invece non è arrivata. Mi aspettavo una prestazione penosa, per difficoltà nostre e lista infortunati che ormai i volumi della Treccani sono sorpassati, e non c’è stata.
Banalità per banalità, a fine partita ho pensato che la differenza è tutta lì: loro hanno Dez, Witten e Murray. Noi no. Per il resto una gran differenza non s’è vista, se non nei nostri balbettamenti a più riprese. E quando il 27esimo attacco incontra il quarto del ranking, puoi anche essere soddisfatto perché uno dei due contendenti, o entrambi, magari non merita quella posizione.
In realtà le cose sono più complesse ma di lunedì non si può chiedere troppo.
1) La OL è tornata a fare il proprio dovere. Passare dagli otto sacks di Phila agli zero di Arlington, è un miracolo. Ancora qualche penalità di troppo e che ci è costata non poco, ma se la linea tiene, il resto viene di conseguenza. E attendo fiducioso il ritorno di Schwartz. Tuttavia se la pass protection è all’altezza, sulle corse siamo aquiloni in balia del vento. Murray sta battendo tutti i record su corsa, ma qualcuno ha notato il lavoro della OL di Dallas?
2) Ieri Williams ha fatto soltanto una corsa degna di nota, alternandosi con Hillis. Jennings con la sua ecletticità ci manca, non c’è niente da fare, ma senza un lavoro ottimale dei bisonti là davanti, dubito sarebbe cambiato molto. A terra da qualche domenica produciamo troppo poco e ciò si ripercuote sull’equilibrio del gioco voluto da McAdoo. Ecco, a proposito…
3) Non ci capisco un tubo e sono solo un appassionato della domenica, ma a volte le scelte di McAdoo mi lasciano basito. Le corse non funzionano, e allora qual è il senso di far schiantare Williams con corse centrali un’infinità di volte contro la DL di Dallas? E ancora, per quale motivo più aumentava la distanza da percorre grazie alle penalità, più aumenta la sua voglia di correre (emblematico un 1 e 20 con corsa centrale di Hillis… Hillis! Uomo buono per prendere 3 o 4 yds e basta lì)? Perché le nostre corse in molti casi mi sembrano messe giù quasi come se non volessimo chiudere il down? E il bello è che il gioco aereo, grazie alla linea, funziona quando decidiamo di farlo (rivedetevi il drive del terzo TD) ma per lunghi tratti viene ignorato. Nel secondo tempo per venti minuti ci siamo palesemente rifiutati di giocare malgrado il punteggio fosse a un tiro e l’attacco, di fatto, è scomparso, e non perché la difesa di Dallas abbia fatto chissà cosa… Sembra McAdoo ogni tanto venga colto dalla sindrome da compitino, quando per non osare si accetta il 5 ½ che faceva senza infamia e senza lode.
4) Beckham sta emergendo sempre più e penso che ci darà grandi soddisfazioni, se riuscirà a rimanere integro. Cosa sulla quale non mi sento di giurare. Non è mia abitudine parlare degli infortunati, ma a volte c’è un limite a tutto. Pronti via… Jenkins e Beason out. Poi non sorprendiamoci se in due partite ci hanno corso in faccia per 359 yds. Comunque i nostri WR stanno giocando bene.
5) A proposito di difesa, vabbe’ che ormai siamo al lumicino e che se devi contrastare Bryant e Williams con Hosley e Fenner (uno reduce da taglio per manifesta incapacità e pure squalificato, e l’altro che arrivava dritto dalla PS) non è che tu possa pretendere più di tanto, soprattutto se devi far tirare il fiato ad Amukamara (che ieri ha fatto un’altra gran bella prestazione al netto del sapere che i due di cui sopra almeno un paio di ricezioni miracolose a partita te le fanno) e a un DRC fatto giocare da infortunato perché sempre meglio dei sostituti, ma certi svarioni sono inammissibili, soprattutto in regime di coperture saltate per i motivi più disparati. Quando hai WR e TE avversari liberissimi in EZ, ahivoglia a dire di quanto siano forti (che è vero), ma da qualche parte qualcuno ha cannato alla grande, e i replay di solito sono impietosi nel riprendere i nostri che si guardano con l’espressione alla “Vado io o vai tu?”. E senza considerare che Romo quasi mai è stato sotto pressione, a parte i due sacks di JPP. Qua Fewell ha le sue colpe perché gli uomini per fare meglio ci sono, ma inspiegabilmente vengono tenuti in naftalina.
6) La sconfitta viene da lontano e ha molti padri e madri, ma gli episodi contano, e quando a cinque minuti dalla fine sei a un TD di distacco e te la stai giocando malgrado da due o tre settimane tutti ti abbiano fatto una testa così col vento nuovo che tira dalle parti del Texas che malgrado il deserto ha una gran corazzata che ci naviga attraverso, non puoi perdere la possibilità di arrivare sul filo di lana perché un tuo giocatore con due braccia come tronchi si fa strippare la palla per due drive consecutivi da avversari con la metà delle sue braccia. Donnell, ti voglio bene e stai giocando alla grande, ma certe cose non si possono vedere a quei livelli.
7) Sportivamente parlando, odio Witten con tutto me stesso (e in generale tutti i TE di Dallas). Il giorno in cui annuncerà il ritiro, giuro che mi prenderò una sbronza colossale. Detto questo, da anni mi chiedo per quale motivo se azzecco io quando sarà il bersaglio di Romo (9 volte su 10 un terzo e medio), non deve azzeccarci il DC di turno. Un LB che lo prenda in consegna no, eh? E non venitemi a dire che sa smarcarsi perché non è un ballerino e il più delle volte è sempre liberissimo e ciò mi manda in bestia essendo da tempo l’arma più pericolosa dei vaccari. Un OLB appiccicato no?
8) I numeri di Eli: 21 su 33, 248 yards, tre TD e zero intercetti per un 116,7 di rating. Almeno un paio delle quattro sconfitte, con un po’ più di aiuto da parte della squadra, sono sicuro che le avrebbe portate a casa. In totale 14 TD e 5 intercetti (di cui 4 non colpa sua) per un rating di 96,8. Per ora non mi sento di imputargli alcunché, anzi.
9) I Dallas Cowboys quest’anno sono squadra solida, che sbaglia poco e con individualità di primo piano finalmente fatte rendere come si deve. Saranno una contender per il SB? Non lo so, la strada è lunga e come le ultime due settimane ci hanno tristemente insegnato, basta qualche infortunio nei punti chiave e la frittata è fatta. L’unica perplessità che ho è legata a schedule e numeri. Il roboante 6-1 è arrivato contro squadre che complessivamente hanno un record non esaltante di 19-26 e le prossime tre partite saranno contro due squadre con un 2-12 totale e Arizona, che sembra l’unica in grado di impensierire gli allegri ragazzotti del ranch. E la vittoria contro i campioni di Seattle, direte? Certo, ma i Seahawks a distanza di una settimana sono stati battuti anche dai Rams, quindi direi che è tutto da valutare.
10) Nota di colore: Jerry Jones l’ha pescato all’università Statale del Belize l’architetto che ha progettato lo stadio con vetrate controsole? Ma conoscendo un po’ della mentalità texana, con ogni probabilità il patron della franchigia all’epoca pensava che Dio avrebbe spento il sole per non dare fastidio alla sua squadra.
Ora speriamo che il bye serva per recuperare qualche acciaccato e rimettere insieme delle secondarie decenti. Spero che Beason grazie al riposo recuperi l’infortunio al piede (che ormai sospetto si trascinerà per tutta la stagione) e che McAdoo osi un po’ di più perché a me sta anche bene perdere le partite, ma giocando per provare a vincerle, non tirando fuori la verve dal playbook quando la partita s’è messa davvero male.
Le due sconfitte consecutive con avversarie di division sono state sanguinose, ma fino a un certo punto. Non dimentichiamo che il cantiere Big Blue è all’opera e quest’anno, come primo obiettivo, ha quello di costruire e, se possibile, far dimenticare le sconcezze della scorsa stagione (a questo punto eravamo 1-6, non dimentichiamolo).
Dopo la sosta ci aspetteranno Colts, Seahawks, 49ers e ancora Cowboys.
Preparate gli ansiolitici.