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Ancora non mi capacito di come sia possibile che quando si parla di certi giocatori, così tanta gente metta la ragione a sciropparsi in vasetto, e tiri fuori il peggio di sé stessa.
Ricapitolando: domenica Poyer prende un punt col casco al posto che con le mani sul 10-6 per Jacksonville a meno di 6′ dalla fine della gara. Sul possesso successivo, 17-6 e 5:21 dalla fine, Hoyer prova un passaggio teso centrale per Tate, a quest’ultimo sfugge la palla in maniera goffa, Telvin Smith se la ritrova nelle mani e Jacksonville parte dalle 7 di Cleveland. Due snap e i Jaguars vanno 24-6, fine della partita.
Oggi apro internet e leggo gente che vuole Manziel in campo.
E penso che al peggio non c’è mai fine. La coppia Mike Pettine/Brian Hoyer ha dato modo ad una squadra che l’anno scorso concluse 4-12, penultima squadra in AFC, con una striscia di sette sconfitte consecutive nell’ultima metà di stagione, di costruirsi una identità di team che lotta fino alla fine. Prima della gara con gli Steelers, Cleveland aveva perso di un FG a Pittsburgh, vinto di due punti contro i Saints, perso a tempo scaduto per un FG contro Baltimore ed infine vinto di un solo punto a Tennessee per un TD a un minuto dalla fine.
Poi è arrivata la brillantissima vittoria contro Pittsburgh 31-10 con grandi titoli per Hoyer e Tate, mentre passava un po’ troppo in secondo piano gli infortuni da fine stagione del centro Alex Mack, e del DE Armonty Bryant. E due giorni fa una gara estremamente storta, condizionata dai tre sack concessi da una linea che ne aveva subiti sei nelle precedenti cinque partite.
E per dei geni del football, Mike Pettine dovrebbe scombinare quanto costruito finora, per buttare dentro uno che non gli ha dato fiducia nemmeno dopo che alla terza Week di campionato Cleveland stava 1-2 più le tre gare su quattro perse in preseason. Peraltro, con tutto il rispetto ma come detto tante altre volte, la NCAA inganna, tanto è vero che Kenny Hill, con una squadra costruita a dovere, ha già iniziato a togliere la poca polvere depositata sui record di Manziel a TAMU. Il quarterback è lavoro infame, e chi dice che Manziel merita una possibilità perchè ne hanno ricevuta una Bortles e Bridgewater, e la stanno sfruttando così così, dimentica di far notare che stanno giocando:
1) con linee groviera. Jacksonville è riuscita nell’impresa di subire 10 sack in una sola gara, Minnesota ne ha subiti finora ventisette perdendo più di 170 yard.
2) con ricevitori non certo élite. A Minnie hanno scoperto che Jennings era una invenzione di Rodgers, Jairus Wright è uno da 400 yard a stagione, Patterson è uno da guadagni brevi. A Jacksonville giocano con Robinson, Hurns che sono rookie, King e Brown dei sophomore.
Dai, orsù, non scherziamo.
Abbiate maggiore rispetto per i coach che ogni domenica scelgono la squadra da mandare in campo. Finisca questo continuo brusio, questo continuo sospetto che ci sia gente che merita di giocare ma non viene messa in campo per chissà quale complotto sportivo/mediatico. Iniziate piuttosto a farvi la domanda opposta: quanto il complotto sportivo/mediatico vi sta facendo vedere qualità e capacità dove magari ce n’è meno di quello che pensiate.
In fondo, forse, è solo questione di vendere delle magliette.