Jungle Zone week 8 preview; Baltimore Ravens @ Cincinnati Bengals.
Eccoci qua, pronti ad analizzare questa ultima gara di ottobre, un mese fino ad ora costellato da delusioni, prestazioni opache, grandi errori e qualche infortunio di troppo; Cincinnati infatti è stata lontana parente dello squadra vista in azione nel mese di settembre. L’ottimismo deve comunque prendere un attimo il sopravvento perché questa franchigia resta comunque imbattuta in casa da 12 gare consecutive e proprio i Ravens sono stati i primi a cadere in questa stagione sotto i colpi della squadra di Marvin Lewis. Il problema principale resta lo stato di forma attuale delle squadre, perché mentre a settembre i valori sembravano nettamente prevalere per le tigri, oggi è tutt’altro discorso, infatti Baltimore gioca un buon football, ha vinto 5 gare, ma soprattutto è una squadra in crescita esponenziale, dotata di un potenziale forse ancora inespresso del tutto.
Cominciando ad analizzare i due attacchi, possiamo notare come i Ravens abbiano pescato il jolly Justin Forsett, un rb free agent poco considerato, dotato di buone mani e grande agilità, un rb che ha messo in seria difficoltà la stessa Cincinnati nel week di apertura, quando da solo ha in parte sorretto l’attacco viola nella fase di gara dove i ricevitori di Flacco non azzeccavano una ricezione. La linea d’attacco è tra le più talentuose della lega e la sua crescita è causa principale del rendimento di Flacco nelle ultime gare; altro dato importante è l’incredibile equilibrio offensivo che coach Kubiak ha trovato in Maryland, i Ravens infatti sono il settimo running game della lega e il nono attacco su passaggi, difficile trovare un altro team che possa variare efficacemente il proprio gioco d’attacco in questo modo. Owen Daniels sostituisce in maniera sufficiente lo sfortunato Dennis Pitta, mentre Steve Smith, autentica macchina da yard di questa prima parte di season, sta giocando una delle sue migliori annate da 10 anni a questa parte.
Dall’altra parte Cincinnati è invece preoccupante, 0 sono i punti che l’attacco ha messo sul tabellone nel massacro a Indianapolis, prestazione certamente figlia (in parte) dei molteplici infortuni occorsi a qualche keyplayer offensivo di troppo; Green continua ad allenarsi in maniera limitata e senza di lui Dalton perde il 50% della sua efficacia, inutile quindi ricordare quanta importanza possa rappresentare un suo impiego domenica, Marvin Jones è ormai dichiarato out for the season, Sanu ha dimostrato buone qualità, ma non può da solo trascinare tutto il passing game della sua franchigia, Gresham è diventato un caso problematico, nonostante infatti qualche attestato di stima, il nuovo OC si fida poco dell’ex Sooners e il rientro di Eifert (previsto il mese prossimo) limiterà ulteriormente il numero dei suoi snap. Il running game resta il focolare di speranza di questa squadra, ma Hill e Bernard possono fare ben poco se la linea d’attacco giocherà come nell’ultima partita.
Stessa musica quando andiamo ad analizzare i reparti difensivi, Baltimore è cresciuta tantissimo nell’ultimo mese, con soli 15 punti a gara sono diventati la squadra che subisce meno punti del campionato e nonostante le secondarie rimangano sospette, il front seven è riuscito a costruire eccellenti numeri contro le corse avversarie e un numero di fumble forzati (8) considerevole. La passrush è forse la vera e propria arma segreta di questa squadra, 15 sono infatti i sack messi a segno, con un Elvis Dumervil che sembra tornato il giocatore devastante visto a Denver nel 2009. I Bengals invece sono in caduta libera, concedono 416 yard a partita (31esimi) e sono la terza peggior difesa sulle corse di tutta la lega, numeri spaventosi se pensiamo cosa questa difesa è riuscita a fare negli ultimi anni, numeri che sono lo specchio di forma riguardo alcuni giocatori che non attraversano certo il loro periodo migliore; Atkins,Peko,Still,Burfict,Rey e Lamur sono i principali responsabili di queste statistiche impietose, chi per un motivo o per un altro. Certo, bisogna pur sempre ricordare che la difesa contro Patriots e Colts è rimasta in campo molto più tempo del previsto, a causa dell’inefficienza dell’attacco, e questo può aver gonfiato negativamente alcune lacune di questo reparto.
Fare un pronostico sulla partita è facile allo stesso tempo difficile, perché se da un lato abbiamo di fronte due squadre con valori completamente diversi, è altrettanto vero che Cincinnati in casa si trasforma e negli scontri in division non bisogna mai dare nulla per scontato. La chiave della partita è presto detta, Dalton e compagni devono muovere e bene la maledetta catena, non possono pensare di lasciare Flacco per troppo tempo in campo, perché dispone di un arsenale offensivo per vincere questa partita senza troppe problematiche. Dal punto di vista difensivo è vitale limitare il running game, perché se andiamo ad analizzare le recenti partite, è proprio da questo aspetto che gli attacchi avversari hanno costruito in gran parte il loro vantaggio per sconfiggere le tigri. Da questa gara dipende tutto il resto della stagione, perché ad agosto questo gruppo partiva per cambiare la propria storia e sono bastate due sbandate per far crollare tutto quanto di buono avevano costruito, un aspetto che francamente non ci sorprende, considerando quanto risulta inadeguato Marvin Lewis nel gestire la pressione della grandi partite; speriamo davvero che domenica ci possa smentire, perché come appena detto, un eventuale sconfitta rappresenterebbe un ridimensionamento enorme.