NFL Week #8: Minnesota Vikings @ Tampa Bay Buccaneers preview
La gara della “speranza” tra i Minnesota Vikings ed i Tampa Bay Buccaneers potrebbe fare la differenza tra una stagione già da buttare al giro di boa, ed una in cui alimentare ancora qualche speranza, perlomeno riscattarsi di quello che è stato il recente passato.
I Vikins sono nell’ultima posizione nella NFC North e vuole evitare di finire in coda per il quarto anno consecutivo, mentre i Buccaneers (1-5) occupano lo scantinato della NFC South e spera di evitare di finire ultimo per la quinta volta in sei stagioni.
Entrambe le squadre inoltre devono cercare di evitare di allungare sgradevoli striscie sportive: Minnesota deve evitare la quarta sconfitta a fila dopo i gravi inciampi con Packers (42-10) e Lions (17-3) e la gara persa in extremis con i Bills 17-16, mentre Tampa Bay cercherà di evitare lo 0-4 casalingo tenuto in essere dalla sconfitta contro Baltimore prima del Bye Week.
Vikings come al solito afflitti da un attacco anemico che li colloca in fondo alla lega: total offense di poco sopra le 300 yard (309,1) e 17,1 punti a partita. Ciò che fa dell’attacco di Minnesota un clamoroso bidone però è la parte di passaggio, che si ferma a 183,9 yard a gara, che ne fa il peggiore della lega, dietro ai Jets. I Buoni segni dati dalla squadra con la gara contro i Falcons si sono dispersi dopo l’infortunio a Teddy Bridgewater, che è tornato in campo facendo segnare due prestazioni deludentissime (188 yard con 3 INT contro Detroit, 157 yard 1 TD 2 INT contro Buffalo). La fiducia che viene riposta nel ragazzo probabilmente non è stata scalfita da questi due “fossi”, ma è ora che la tendenza venga invertita.
Il running back Jerick McKinnon ha dato buona prova di sé con 19 portate per 103 yard contro Buffalo, difesa ottima contro le corse. I Vikings sono stata l’unica squadra a registrare più di 100 yard di corsa contro i Bills in questa stagione.
Di contro, Minnesota mostra una eccellente difesa su passaggio, che la colloca tra le Top 10 della lega, e traina l’intero reparto, che nelle ultime due gare ha concesso solo 17 punti di media. Contro Detroit ha trovato 4 sack e 4 TFL, mentre contro Buffalo ha ammassato un intercetto, 6 sack e 7 TFL, pur non essendo stati in grado di fermare il vertiginoso ultimo drive da 80 yard in tre minuti dei Bills, ivi compreso la conversione dell’ormai famoso e sanguinolento 4&20.
Tampa Bay viene dal bye successivo alla sconfitta 48-17 in casa contro Baltimora il 12 ottobre. I Buccaneers sono stati annichiliti nei primi cinque possessi da Baltimora ritrovandosi 38-0 prima ancora di aver finito di mettersi paraspalle e di legarsi le scarpe. Onestamente è difficile vedere grandi miglioramenti rispetto ai Buccaneers dell’anno scorso. L’attacco riesce comunque a macinare quasi 30 yard a gara in più dell’anno scorso pur con le difficoltà fisiche incontrate dai rookie Mike Evans e Austin Saferian-Jenkins, ma la difesa è precipitata in fondo alla classifica soprattutto per colpa di un reparto anti-passaggio che è di gran lunga il peggiore, staccando tutte le altre franchige di dieci yard a gara. Tampa Bay ha faticato a generare una pressione contro la linea con solo nove sack. Da’Quan Bowers non sarà della gara a causa della sua sospensione per uso di sostanze proibite. Il Defensive Tackle Gerald McCoy è il faro di una difesa in ricostruzione, ed ha firmato un prolungamento di sette anni sabato scorso, intascando 98 milioni di dollari, facendone il tackle difensivo più pagato della lega.
Josh McCown è tornato ad allenarsi questa settimana per la prima volta dopo più di un mese dopo l’infortunio al pollice, ma Mike Glennon è ipotizzato fortemente come starter. Glennon ha trovato sette TD con tre intercetti in quattro partite, mostrando più concretezza del precedente starter.
Matchup chiave
Glennon è stato tutto sommato produttivo nelle ultime tre gare, lanciando 865 yard con 6 TD, tuttavia risulta in grave difficoltà sotto pressione, generando una accuratezza sotto il 60%. Sarà fondamentale per i Vikings disturbare il QB della baia, soprattutto con il Defensive end Everson Griffen che quest’anno ha già in saccoccia 6 sack, anche se non si può dire di certo un top pass rusher. La squadra dovrà contare anche sull’appoggio per vie centrali di Tom Johnson e Linval Joseph, entrambi a 4 sack ma tra i più efficienti tackle della lega come pressione al QB avversario.
Per i Buccaneers sarà fondamentale contenere Minnesota nelle corse spingendola ad un gioco unidimensionale di passaggio, contando sul momento poco brillante di Teddy Bridgewater ed in generale del poco performate attacco su passaggio. Sono quattro i giocatori del front seven dei Bucs che saranno chiamati a generare questo tipo di risposta, il già citato tackle Gerald McCoy, i linebacker Lavonte David e Danny Lansanah, ma soprattutto l’end William Gholston, in assoluto tra i top end contro le corse finora in lega.