NFL Week #8: San Diego Chargers @ Denver Broncos recap

I Broncos sono più forti.

Hanno costruito una squadra fenomenale quasi in ogni reparto aggiungendo quest’anno ulteriore talento di altissima qualità. Ciò premesso, questa stessa partita la voglio rivedere con due elementi ulteriori e cioè recuperando magari parte degli infortunati e con degli arbitri in campo. Si dico arbitri, non dico migliori di quelli di ieri, ma proprio degli arbitri perché ieri è come se in campo in maglietta a righe ci fossero stati gli addetti alle pulizie degli igienici dello stadio per non dire altro. Non mi era mai capitato di parlare di arbitraggi nel football cosa che invece in altri sport succede con frequenza domenicale ma questa volta non posso non farlo, fatte le premesse di cui sopra.

A fine primo tempo sul fumble sull’azione di kick off return c’è stata l’inversione della chiamata nonostante i replay mostrassero decisamente il contrario. In quella situazione di gioco, eravamo sul 7-7 e saremmo potuti andare al riposo sul 14-7 o almeno sul 10-7 considerato h avremmo ripreso la palla in red zone e invece siamo andati all’intervallo di 7 punti sotto. Poi quella chiara interferenza su Gates poi stranamente annullata. Un doppio late hit su Rivers non chiamato, un late hit su Oliver placcato e già a terra da un pò, l’intercetto annullato a Weddle per un contatto di Gilchrist in bumpin zone, il td di Thompson che non ha mai varcato la endzone e altre piccole cose che mi hanno lasciato davvero l’amaro in bocca.

Poi c’è stata la partita quella giocata sul campo dalla quale sono emerse tante cose. Siamo una buona squadra, abbiamo ancora cose da migliorare ma siamo sulla buona strada. In difesa giocare contro questo attacco senza Te’o e Ingram e senza Flowers e con Verret a mezzo servizio per mezza partita e Addae intontito dalla seconda azione (su questa vicenda non mi esprimo perché non ho elementi sufficienti) non sarebbe stato semplice per nessuno. Eppure ci sono stati drive in cui Pagano ha mischiato talmente bene le carte da mandare in confusione anche un mostro come Manning, ad esempio sintomatico il secondo drive difensivo quando iniziamo con una 33 nickel poi passiamo alla 34, poi più di un’azione in zone blitz ed infine con una dime 32. Il punto è che però questi sono stati sprazzi perché per altri tratti della partita abbiamo visto la difesa dello scorso anno, quella che realizzava la combinazione letale di essere incapace di mettere pressione sul qb (finiamo con 0 sack peraltro) e conseguenzialmente incapaci di marcare i ricevitori. Wright alterna cose magnifiche a scivolate inspiegabili sul terreno forse viscido ma quando Marshall si fa beccare su una fly di Sanders che spezza ulteriormente la partita in due, le colpe vanno a mio parere addebitate solo a Pagano.

Mi chiedo come si possa chiamare un cover 1 in quella situazione di gioco. Pagano riesce a realizzare e mettere la firma su una doppia opera d’arte: lasciare Marshall in press coverage su Sanders pur consapevole delle limitate capacità del nostro cb e far posizionare la free safety Addae al centro del campo e a sole 20 yds dalla l.o.s. nonostante che sul lato di Sanders ci fosse un altro ricevitore. Marshall peraltro ha avuto la capacità di commettere un pass interference addirittura su Tamme che è quanto dire e che non è certamente il più veloce della lega ad eseguire una fly. Abbiamo poi avuto problemi a difendere le poche corse che hanno giocato cnsentendo a Hillman guadagni talvolta anche consistenti come nel caso della corsa di 37 yds nel terzo periodo in cui sbagliano gli interventi Freeney, Gachkar, Wright resta imbambolato e Addae prende un angolo di pursuit e quindi di placcaggio terribili. Il drive difensivo dopo il nostro secondo td poi è una sagra degli orrori delle chiamate difensive. È normale e legittima la rotazione del fronte a 3 e a 4 in cui in partenza pensiamo di utilizzare Freeney e Johnson come DE per aggiungere velocità ma come si può affrontare un drive che può rivelarsi decisivo per un tentativo di rimonta con Palepoi, Tourek Williams e Mathews in campo per me resta un mister. Quest’ultimo peraltro offre come ogni volta ottimi spunti tanto che viene da chiedersi come mai non venga utilizzato più spesso ma se mettiamo in contemporanea questi 3 ragazzi in una difesa che già vede la mancanza di 2 dei 4 lb’s e 2 dei 4 db’s titolari e allora diventa autolesionismo. Freeney è costretto agli straordinari anche per l’assenza persistente di Attaochu e questo non può che andare a nocumento della sua prestazione tanto che il suo sogno di poter placcare finalmente Manning dopo anni di carezze in allenamento svanisce del tutto perchè nessuno dei nostri si avvicina manco lontanamente al qb avversario.
Quando poi Weddle realizza l’ennesima grande giocata della sua partita e causa un fumble con uno splendido strip tackle che per posizione di campo e situazione di gioco e di tempo potrebbe rivelarsi decisivo, Addae, Gachkar e Mathews letteralemnte si addormentano e si lasciano scappare una palla fondamentale da recuperare.

Alla fine concediamo un total offense di 425 yds di cui 139 su corsa e 286 su lancio. Hillman finisce con 109 yds in 20 portate pari a più di 5 yds per corsa. Manning chiude la sua giornata in ufficio con 25 su 35 e 3 td pass. Weddle in tutto ciò chiude con un 9 placcaggi e 2 assist.

In attacco Reich lascia parecchio perplessi. Per l’intero primo tempo fa partire Johnson come H-back, lo richiama con uno shift nel backfield e corre sistematicamente inducendo Oliver a collezionare una serie impressionante di corse con perdita di terreno. Dall’altro canto, gioca troppo spesso formazioni con empty backfield e non lascia mai un extra blocker a protezione di Rivers costringendolo a subire una grande pressione. Solo nella ripresa a volte RB o TE prima di andare a ricevere provano a rallentare la giocata dei DE. La linea di attacco soffre fortemente la fisicità ma soprattutto la velocità del fronte difensivo avversario concedendo due sack dei quali uno di Miller contro uno statico Fluker e l’altro a metà tra Knighton e Wolfe. Rivers a sua volta con i suoi audibles non migliora di certo la situazione. Giochiamo l’huddle canonico considerata la confusione generale dovuta ad un tifo assordante ma non è questa di certo la chiave della partita. Non riuscendo a correre praticamente mai costringiamo Rivers agli straordinari ed il nostro qb se la cava egregiamente aldilà degli intercetti dei quali il primo di Harris nato forse da una incomprensione con Allen mortifica ad inizio ripresa subito le nostre velleità di cambiare l’inerzia della partita. Il secondo invece è una forzatura contro una double coverage e una gran giocata della safety Moore che peraltro forse non ha il possesso della palla quando tocca il terreno.

Il punto però è che non diamo maifluidità al gioco offensivo. Non chiudiamo i terzi down (solo il 40 %) così come fatto nelle prime giornate di campionato con sistematicità e patiamo tantissimo soprattutto la velocità difensiva. A testimoniananza di tutto ciò ad esempio chiudiamo il primo quarto con 19 yds ed un primo down oppure nel terzo quarto totalizziamo -1 yds di corse e ben 59 yds di penalità. Ogni tentativo di bubble screen ci viene frustrato dalla aggressività delle man coverage avversarie e solo uno va a segno con Allen a 2 yds dal td su un bl blocco di Royal in motion dal lato opposto. Gli screen invece sono fallimentari anche perché per motivi che mi sfuggono vengono giocati con lo sganciamento del solo Ohrnberger che con la sua lentezza non blocca mai nessuno e sembra più una spaesata foca a Central Park che un bloccatore. Ma d’altronde la nostra linea di attacco è questa: siamo senza il centro titolare e a guardia destra. Bisogna ammettere che soprattutto il lavoro delle due guardie ed il centro non sono proprio il massimo e soprattutto non ha continuità per cui fatichiamo a correre tra i tackles. Anche la stagione di Rinehart lascia parecchi dubbi così come la staffetta Troutman-Watt.

Detto questo, se Miller è stato un fattore va invece sottolineato come Dunlap abbia completamente annullato dal gioco Ware e questo è un merito non da poco date le credenziali delle due armi difensive dei Broncos prima della gara riguardo i sack.

L’attacco chiude con 306 yds totali di cui 61 di corsa e 245 di passaggi. Oliver finisce con sole 36 yds mentre Keenan Allen totalizza ben 9 ricezioni e 1 td. Gates, come al solito immenso, porta invece a casa ben due touchdown.

Una nota sulla gestione poi dei time out finali da parte di McCoy va fatta perché ha sorpreso e non poco dopo aver sprecato il primo a causa della mancata formazione corretta di un trips a sinistra. Quello poi chiamato a 11 secondi dal two minutes warning è stato il top delle bufale di questa strana notte in Colorado.

Poi le penaltà, 7 x 77 yds, come dicevo ci hanno davvero massacrato vanificando vari spunti di qualità e non consentendo come si diceva nel prepartita di tenere palla in attacco più a lungo e consentendo per converso al loro attacco di aggiungere yds anche quando riuscivamo a fermarne l’avanzata. Il tempo di possesso infatti risulterà praticamente identico e a queste condizioni e nel contesto dell’altra sera se era possibile fare meglio non era possibile pesare di vincere.

Ed ora ritornati coi piedi per terra, in attesa di recuperare gli infortunati e sperando che il coaching staff migliori ulteriormente nella consapevolezza dei nostri punti forti e nella gestione di quelli deboli, ci spetta concentrarci sulle prossime decisive partite per mantenere un record positivo e distanti i Chiefs dal tentativo di rimonta.

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