Jungle Zone week 8 postgame; Orgoglio Casalingo.

La Afc North si conferma la division più combattuta ed equilibrata dell’american football conference, ma questa non è certamente una novità; pensate che al momento è l’unico gruppo dell’intero campionato con ben 4 franchigie a record positivo. Domenica al Paul Brown Stadium ci aspettavamo un match il cui risultato sembrava scontato, con due squadre provenienti da momenti di forma diversi, se infatti Baltimore proveniva da vittorie convincenti e pesanti, Cincinnati non aveva portato a casa nemmeno una Win nell’intero mese di ottobre. Ma, come avevamo anticipato, il fattore casalingo poteva pesare e così è stato, si allunga infatti a 13 gare consecutive di regular season il numero delle partite casalinghe nelle quali Cincinnati è uscita imbattuta, un numero importante che spiega come il più grande problema che affligge questo team non è la mancanza di talento, ma di mentalità; serve infatti carattere per vincere in trasferta e la squadra dell’Ohio non sempre gioca con la giusta freddezza che caratterizza una vera contender.

La partita di domenica è cominciata subito bene per la squadra di Lewis, grazie infatti ad una magia di Mohamed Sanu, assoluto protagonista offensivo di questa prima parte di stagione, il drive di apertura ha portato i Bengals in redzone, dove Dalton ha varcato la endzone con una corsa breve. I Ravens hanno subito risposto e un lunghissimo drive ben orchestrato da Flacco è arrivato vicinissimo alla segnatura, “vicinissimo” non quanto basta, perché in prossimità della endzone il coaching staff in viola ha deciso di giocare un quarto down per agganciare gli avversari, ma un drop di Aiken ha vanificato tutto. Finisce quindi il primo quarto e nel secondo Cincinnati ha giocato il suo classico (purtroppo) quarto offensivo di “sonnambulismo”, lasciando il pallone troppo tempo nelle mani degli avversari, ma grazie ad una difesa perfetta nel primo tempo, i Ravens aggiungono sul tabellone punti solo 2 fg di Tucker dalle 45 e dalle 50 yard.

Sul punteggio quindi di 7 a 6 per i locali, arriviamo a metà partita e quando i tifosi dei Bengals temono il cambio di marcia dei rivali in division, ecco ritornare in campo l’attacco visto nel drive iniziale, Cincinnati infatti grazie ad un bigplay di Sanu trovato in una splendida reverse, permette a Bernard di segnare il suo primo TD della gara, con una corsa centrale breve. Sul 14 a 6, Baltimore tenta ripetutamente di allungare il campo, ma la secondaria di Cincinnati lascia pochissimo spazio ai due Smith e senza Pitta e Daniels i bersagli sulle tracce brevi non hanno la medesima affidabilità; succede quindi che Lamur intercetta l’ex campione del mondo e pochi minuti dopo è Adam Jones a ripetersi sul secondo intercetto di giornata da parte di Flacco. L’attacco però non gestisce altrettanto bene le occasioni create dalla difesa ed i due turnover portano ai Bengals solo 3 punti. Arrivati quindi sul 17 a 6, la reazione di Baltimore finalmente arriva e la difesa (complice qualche placcaggio sbagliato) di Cincinnati non è in grado di contenere adeguatamente il rookie Taliaferro, assoluto protagonista, che prima riceve per 29 yard uno screen play sulla sinistra e pochi secondi dopo varca la endzone con una bella corsa da 10 yard. Forsett varca la linea nella conversione da 2 ed il punteggio torna in assoluto equilibrio sul 17 a 14.

Arriviamo quindi all’ultimo spicchio di partita, il più emozionante; diversamente infatti da quanto visto in trasferta, i Bengals mantengono il sangue freddo e in apertura di quarto allungano nuovamente sugli avversari con un 3 punti di Nugent dalle 33 yard e grazie ad un buon drive difensivo recuperano prontamente il pallone ed hanno quindi un occasione d’oro per chiudere definitivamente il match partendo dalle proprie 30. Un drive ben costruito che sembra portare inevitabilmente a qualche punto prezioso, se non fosse che pochi secondi dopo aver superato la linea delle 40 avversarie, il gigantesco dl pro bowler Haloti Ngata trova il varco giusto nella linea avversaria e si precipita verso Dalton, il risultato è agghiacciante, sack e fumble; la palla rotola qualche secondo prima di essere raccolta da Daryl Smith, lb dei Ravens, che correndo raggiunge le 8 yard di Cincinnati, quando Hill lo blocca con un placcaggio disperato. Taliaferro non ci mette molto a segnare il suo secondo td di giornata e dopo tre quarti a rincorrere, i Ravens sono finalmente davanti 21 a 20.

Dalton torna in campo, ma le sorprese negative non sono finite, Sanu infatti durante una ricezione non protegge adeguatamente il pallone e questi finisce nelle mani del lb rookie Cj Mosley. La difesa locale tenta di riparare e in qualche modo ottiene quello che vuole, dato che questa volta la palla persa costa ai Bengals solo 3 punti. Sul punteggio di 24 a 20 per Baltimore, serve il drive perfetto e Dalton capisce che se vuole vincere questa gara deve trascinare i propri compagni; la giocata chiave arriva sulle 20 di Cin, quando giocando un terzo e dieci, il “Barone Rosso” è autore di una magia, prima infatti sfugge alla pressione avversaria e poco dopo lancia in corsa una bomba da 40 yard che finisce prontamente nelle mani di Sanu che corre fino alle 27 dei Ravens, Arrivati ad un quarto e uno in situazione di goal line, con 57 sec da giocare e 0 timeout per i Ravens, Dalton varca la endzone grazie ad una mostruosa giocata della linea d’attacco che letteralmente spinge il suo qb dentro la zona pitturata; lo stadio esplode.

Sul 27 a 24, Flacco tenta disperatamente di raggiungere una buona posizione di campo, dove Tucker potrebbe regalare l’overtime ai suoi; Burfict e compagni sono di parere diverso e quando sul terzo e dieci, il td di Steve Smith è annullato per un interferenza offensiva, i Ravens capiscono che i giochi sono fatti. Per i Bengals questa è una vittoria che significa ossigeno puro, ci voleva infatti una prestazione tutto cuore per uscire da un momento davvero difficile. Per i Ravens invece questa è una sconfitta pesante, vuoi perché hanno perso entrambi gli scontri con i rivali in division, vuoi perché alla vigilia la squadra del Maryland aveva tutte le possibilità di portare a casa questa partita e perderla in questo modo potrebbe risultare decisivo quando tra un paio di mesi si dovranno fare i conti per i playoff.

Non possiamo certo parlare di una prestazione straordinaria da parte delle tigri, ma resta il fatto che battere un avversario con un record di 5-2 significa sempre qualcosa; Dalton, nonostante l’errore sul fumble, ha dimostrato una notevole crescita mentale, in un momento di gara dove solitamente affossava i propri compagni. La linea d’attacco è tornata a giocare sui propri standard, anche se Andre Smith dopo un grande 2013 è sembrato abbastanza in calo; Sanu ha raggiunto finalmente la maturità e quando torneranno Green ed Eifert potremo forse rivedere l’attacco schiacciasassi di settembre. La difesa è stata protagonista oscura della partita, non hanno infatti concesso segnature da 7 punti nel primo tempo e se non fosse per il drive con Taliaferro protagonista nella terza frazione, si potrebbe quasi parlare di partita perfetta. Infine, due parole da spendere su Atkins, che ha giocato la sua miglior gara 2014 e forse nei prossimi impegni rivedremo finalmente il giocatore devastante prima dell’infortunio. Settimana prossima appuntamento ancora tra le mura casalinghe contro i Jaguars e la priorità numero uno rimane quella di non sottovalutare l’avversario.