week 8: Redskins@Cowboys vista da Washington

Non sono mai stato così contento di sbagliare una previsione. E’ chiaro che per un fan un lumicino resta sempre acceso, ma la razionalità tende sempre a spegnerlo. Invece i Redskins hanno messo insieme la partita che volevamo, dura, caparbia, non bella forse ma giocata con la voglia di non mollare mai che, come mi sembra d’aver detto, è sempre quello che si chiede alla propria squadra. Poi la sconfitta ci può stare, ma mai la vergogna. E diciamo che dalle partite contro i Seahawks e i Giants eravamo usciti con il sacchetto in testa. E’ stata una prova in cui reparti un po’ bistrattati , come la OL e la secondaria hanno avuto ottimi momenti, che forse hanno ribaltato la partita. Ma  andiamo con ordine. E’ stato detto che i punti focali erano i terzi down e i turnovers. I terzi down sono stati 6 su 14 e molti concentrati nella seconda parte della gara, in più due fumble recuperati. Forse sono proprio queste le chiavi della partita, o perlomeno sono un segnale di un cambiamento. Concentrazione e attenzione nel mantenere vivi i drive, con quei giochi che sono fatti per chiudere il dawn. In questo la freddezza che dimostra Mc Coy serve moltissimo, sembra non accusare la tensione, proprio in quei momenti che facevano sprofondare Cousins. Inoltre per i Redskins è fondamentale il pieno recupero di Reed. E’ l’uomo del terzo dawn, ma credo che stavolta, con la presa fatta nel OT, sia anche il match winner.

Fin dall’inizio si è vista una squadra motivata, decisa a mettere alla prova la giovane linea offensiva di Dallas, quella che aveva dominato nella maggior parte dei precedenti match. Sicuramente lo studio è stato accurato, e con metodica continuità hanno trovato i punti su cui lavorare (a parte il running game, ma questa è un’altra storia) e alla fine hanno sackato Tony Romo cinque volte e lo hanno colpito altre quattro volte, aprendo la strada alla vittoria di 20-17  al OT. Adesso i Redskins sono a 3-5, molto indietro per la corsa ai playoff, ma per la prima volta hanno preso un po’ di abbrivio e, soprattutto, hanno finalmente battuto una squadra più forte. Possono ringraziare la difesa e, in particolare, gli schemi a blitz. I Redskins hanno  blitzato per la loro season-high nel 60% dei dropbacks (sono entrati con  l’invio di un difensore extra per il 39,6% dei dropbacks). I Redskins avevano già  avuto successo contro Dallas tra stunt e blitz ma quella del Monday night era tutt’altra linea dal passato. In difesa Washington  aveva, tra i  titolari, un rookie e due giocatori del secondo anno.  E probabilmente il DC Jim Haslett  ha pensato di non dare punti di riferimento ed avere differenti sistemi per essere aggressivi. E si è visto subito, nel primo terzo dawn di Dallas che lo spirito con cui la difesa affrontava la partita era segnato, la safety Brandon Meriweather ha blitzato  mentre il linebacker Trent Murphy e il DE Jason Hatcher facevano uno stunt interno. Questo ha generato confusione che ha permesso la corsia libera per Meriweather  e per il sack. Visto che la OL ha mostrato impaccio su questo tipo di difesa, i Redskins hanno intensificato. Una volta, hanno allineato tre rushers esterni al tackle sinistro, per poi correre con uno stunt. Hanno messo insieme un blitz di a tutto campo in un quarto-down, con cinque rusher e gli altri in coverage, causando una esitazione a Romo, che alla fine ha lanciato un incompleto ( il gioco finale). Hanno fatto scendere in linea le safety abbastanza spesso. Anche i defensive back avevano movimenti da blitz e tutto ciò, con un ottimo uso di  Meriweather, che ha causato confusione nella OL. Si sono visti giochi con Dallas a cinque bloccanti e i Redskins con otto giocatori nel box.  In questa partita la difesa dei Redskins ha fatto la differenza unicamente grazie ai blitz. Per farli funzionare, i corner devono giocare bene e sia David Amerson e Bashaud Breeland hanno avuto una grande notte. E Meriweather ha tenuto perfettamente i tempi suoi blitz, provenienti dal profondo, con i sacks e i  fumble. Ryan Clark ha coperto bene mettendo la sua esperienza al servizio di un reparto che, a parte qualche raro comprensibile impaccio ( che è costato un TD) ha funzionato finalmente bene. La difesa stavolta ha trovato più impacci del solito contro il running game, ma era prevedibile affrontando Dallas, infatti dalla media di 110 yde concesse, ne ha subite 166. Murray ha fatto 141 yde su 19 tentativi, dimostrando come lui e la OL quest’anno sono difficilmente arginabili. Non si può dire che piega avrebbe preso la partita con Romo a tempo pieno, anche perché Weeden  è stato produttivo con 4 su 6 e 1 TD.

Oltre le note positive guardiamo cosa ancora  i Washington Redskins devono risolvere. Il proprio running game resta un problema. A Dallas s’è visto qualcosa di nuovo ed i vecchi vizi. La nota positiva per Washington è che Alfred Morris ha finalmente trovato qualche corsa più lunga, con due run di più di 10 yarde, tra cui un 29-yards. La corsa di 29 yard era quella a cui Washington era abituata nel running game, con Morris a girare nella zona a sinistra. Il Coach Jay Gruden continua a cercare risposte ma sembra ancora non trovare il bandolo e forse  non è sempre nel blocco; a volte è solo Morris che non trova il buco. Gruden ha provato il rookie Silas Redd , che ha guadagnato 5 yarde ed ha anche perso la palla. Per fortuna non è stato dato fumble ma ha portato Gruden ad un ripensamento. Roy Helu è andato cinque volte per 29 yarde, a volte sembra vada bene e infila la pista giusta, altre volte sembra troppo precipitoso. Eppure, ancora non va come dovrebbe  e se i Redskins vogliono tentare di continuare sulla scia del successo, avranno bisogno di più aiuto in questo settore, non si possono permettere di sprecare down sulle corse, come è successo anche l’altra sera.

Finalmente si è visto DeSean Jackson usato come e dove può far male. Ha chiuso i down, ha fatto due big play, è stato il WR più usato con le sue 6 ricezioni per 136 yarde, e così dev’essere. E’ un ricevitore d’elite e sono pochi quelli che non perdono il primo passo contro di lui. Guida la NFL con 329 yards su pass che viaggiano ad almeno 20 yarde. Nelle ultime quattro partite, Jackson ha una media di 26,88 yarde a ricezione. Pierre Garcon ha catturato due passaggi in meno, ma ha ottenuto 269 yarde in meno. Questo non vuol dire niente, riferito a Garcon; è una testimonianza di ciò che Jackson ha fatto.

Il giocatore da terzo dawn a tutti gli effetti è Reed, talento al TE, che ha preso 7 ricezioni nel corto e medio e soprattutto ha fatto la ricezione partita che ha portato gli Skins in zona da field goal nel OT. Sono i due migliori talenti offensivi e nell’assenza del running game, possono essere l’arma vincente dell’attacco. Garcon ha il suo posto da WR2 con le sue 4 ricezioni e 47 yds, giocare insieme a D-Jax dà ad entrambi la possibilità di avere route più libere. Roberts resta una delusione. Ha fatto 14 catch su 32 tentativi nelle ultime cinque partite. Ha tutte le possibilità di fare meglio. Finalmente si sta delineando il migliore wideout della squadra.

La nota positiva di una partita a così alto impatto emozionale è come hanno giocato i ragazzi nella difesa. I corner Bashaud Breeland e David Amerson hanno giocato con l’impatto giusto sulla partita. Certo alle volte sbagliano la posizione, o danno spazio e sono puniti, come è giusto che sia. Ma sono stati reattivi e concentrati, non si sono persi, se non raramente nelle coperture, hanno fatto sentire la fisicità ai WR avversari, hanno usato bene mani e corpo. Breeland ha finalmente fatto vedere il talento che c’è in lui. E’ stato detto che questo ragazzo si trova da rookie ad affrontare da titolare forse il ruolo più difficile in NFL. Lunedì ha battuto spesso Bryant combattendo sulle linee, ha fermato Murray sulle 6 lanciato verso il TD e alla fine è stato un field goal, anche perché ha messo le mani tra quelle di Bryant in end zone. Ha anche provocato un fumble su Murray. La secondaria stavolta non aveva contro un wideout da ridere. Bisogna ricordare quello che  Witten, T. Williams e D. Bryant hanno fatto a Seattle solo una settimana fa. Clark forse non è un gran placcatore, e si è visto ancora in questa partita, ma la sua esperienza serve tantissimo in questo reparto; nelle discese di Meriweather, che sono state la spina nel fianco della OL, ha sempre lavorato bene nei tempi e nello spazio.  I giovani linebacker hanno giocato bene, almeno questa è la prima impressione. Forse ancora indietro nelle coperture ( soprattutto Riley), ma anche per loro l’impatto è sembrato positivo. Con calma si giudicherà anche Trent Murphy, che ha recuperato un fumble e ha stoppato un passaggio. Di sicuro non si è sentita la mancanza di Orakpo, se non contro le corse. Una parola va spesa sugli special team.  C’è stato molto lavoro e si vede. Non ci sono più ritorni devastanti che bucano i blocker, né  guadagni risibili da parte dei punt returner. Molto dipende anche dai ruoli dei kickers che finalmente sono  regolari ed impostati a titolari.

La prossima settimana Washington gioca contro i Vikings al TCF Stadium, e Gruden, anticipando le possibili polemiche settimanali , ha già affermato che se Griffin è a posto fisicamente, il ruolo di titolare è il suo.

Questo è quanto. Mai un momento di tranquillità nei Redskins.