Five Keys to Success: New York Giants@Seattle Seahawks
Dopo tre sconfitte consecutive, domenica alle 22.25 (ora italiana), si vola a Seattle ad affrontare i campioni del mondo in carica.
L’umore è basso. Le ultime sconfitte hanno lasciato il segno, tanto nel fisico (ormai ho smesso di contare gli infortunati) quanto nello spirito. Se le tre vittorie consecutive, che ormai sembrano un lontano ricordo, ci avevano dato false speranze (tanto da arrivare a parlare di playoff), le ultime prestazioni ci hanno riportato con i piedi per terra, ricordandoci che non bastano un paio di mesi per ricostruire una squadra. Questo però non significa che la rimanente parte di stagione sia priva di significato, l’importante è avere ben chiari in mente gli obiettivi: capire chi, in campo come sulla sideline, potrà fare parte dei Giants della prossima stagione e, se possibile, cercare di chiudere la stagione con un record non negativo (dunque senza chiedere nulla di più di quello che si chiedeva alla vigilia della prima partita stagionale).
Quindi, anche questa settimana, ecco cinque cose da fare per vincere la partita contro i Seahawks:
1. Sopravvivere
Ormai quando sto per guardare una nostra partita, la prima cosa che penso è “chissà chi si infortunerà oggi”. Dopo solo 8 partite la nostra line-up titolare è stravolta e non c’è reparto che non sia stato colpito da questa “epidemia”.
Emblematico è l’esempio dei CB: ci siamo presentati ai blocchi di partenza con DRC, Amukamara, Thurmond, McBride e Bowman, un quintetto sulla carta tra i migliori della lega, se non il migliore. In queste prime otto giornate si sono infortunati Thurmond, McBride, Amukamara (tutti e tre out for the season, tutti e tre stavano giocando ad altissimi livelli), DRC (che non è in IR, ma gioca resistendo al dolore) e Zack Bowman (questionable per domenica), quindi a questo punto gli unici CB sani a roster sono: Jayron Hosley, Chandler Fenner, Chykie Brown e Mike Harris, non esattamente il dominante quintetto iniziale.
Key Giant to Watch: Russel Warren
Il nostro capo-medico, insieme a Kiwanuka, è l’unico membro dell’organizzazione che non vorremmo mai vedere sul rettangolo verde. Eppure ultimamente entra in campo più lui che Damontre Moore.
2. Pass-rush efficace
Definire la nostra secondaria “improvvisata”, è dire poco. Se ad inizio stagione era la secondaria che, coprendo i ricevitori avversari, dava una mano alla DL concedendogli qualche decimo di secondo in più per colpire il QB, adesso questo rapporto per forza di cose deve essere invertito. Avere una pass-rush efficace sarà conditio sine qua non se vogliamo scongiurare una disfatta.
Key Giant to Watch: Robert Ayers Jr.
Contro i Colts l’ex Broncos è stato incontenibile. In 30 pass rush snap ha prodotto tredici QB pressures; Kiwanuka in tutta la stagione ne ha prodotte 17, eppure anche contro i Colts Kiwi ha giocato più pass rush snap (42) rispetto ad Ayers. Speriamo che Fewell finalmente sia arrivato alla conclusione che è ora di invertire la tendenza.
3. Limitare i drop
L’OL non è dominante come nelle prime giornate, le corse non sono efficaci come dovrebbero, però, se l’attacco fa una fatica incredibile a muovere la catena, la colpa è soprattutto dei troppi drop dei ricevitori.
Key Giant to Watch: Corey Washington
L’MVP della pre-season, undrafted proveniente da Newberry, un college di seconda divisione, contro i Colts ha avuto la prima occasione per mettersi in mostra nel football che conta e l’ha sfruttata: 4 ricezioni per 48 yarde ed un TD. C’è ancora tanto da lavorare, il talento è ancora grezzo quindi in una squadra in piena corsa playoff faticherebbe a trovare spazio, però, complice l’inconsistenza dei compagni di reparto (Beckham escluso) ed il fatto che l’unico obiettivo della stagione ormai sia salvare la faccia e scoprire chi potrà essere utile alla causa in futuro, mi piacerebbe veder crescere il numero dei suoi snap. Chissà che McAdoo non la pensi nello stesso modo.
4. Usare il fullback
Ce l’abbiamo ed è bravo? Perché non usarlo! Oltre a fornire un necessario aiuto al running game, frenato da un’OL incapace di aprire varchi, potrebbe anche aggiungere un tocco di imprevedibilità al passing game in determinate situazioni di gioco.
Key Giant to Watch: Henry Hynoski
Non biasimo chi non ricordava la sua presenza a roster. Nell’attacco di McAdoo il fullback per ora è meno di una comparsa (insistendo sulla metafora teatrale, praticamente è quello che a fine spettacolo passa la scopa sul palco).
5. Contenere i TE avversari
Perché non c’è TE che contro di noi non viva il suo personale momento di gloria. Ma guai ad imparare dai propri errori.
Key Giant to Watch: Jacquian Williams
Williams dovrebbe essere il nostro miglior coverage LB eppure troppo spesso viene battuto dall’uomo che dovrebbe coprire. L’ultima partita è stata emblematica: ha messo a referto 18 placcaggi e per questo la sua prestazione è stata quasi osannata dalla stampa, peccato non si siano accorti che un numero così alto di placcaggi è dovuto al fatto che sistematicamente si è perso, e poi quindi ha placcato, Allen, Fleener e chiunque altro gli sia stato assegnato in marcatura.