Lo strano caso del signor B.

Nel tritacarne della NFL, l’attenzione mediatica è a favore di chi riesce in un modo o nell’altro a fare qualcosa di appariscente. Sia esso un record specialmente se la palla è in volo, sia esso il picchiare la moglie, i figli o chi gli capita sotto mano.

Oggi invece vogliamo parlare di un curioso caso, troppo spesso ignorato dalla grande massa di chi segue la NFL. Un caso di piccolo trionfo, troppo spesso oscurato dall’ingombrante presenza lì vicino, in sideline.

10807805_603485493112232_733536177_nIl Signor B, ovvero Brian Hoyer, frequenta la St. Ignatius High School a Cleveland, scuola che è al canto del cigno di un periodo prestigiosissimo, dove ha vinto nove titoli statali e tre titoli nazionali in 14 anni. Proprio nel 2001 contribuisce alla vittoria battendo in finale un’altra scuola storica dell’Ohio, la Massillon.

Hoyer compila un record di 16-7 (0,696) come starter per due anni con Coach Chuck Kyle. Nel 2002, ha completato 131/263 passaggi (0,498) per 2.130 yard, 18 touchdown e 12 intercetti, mentre nel 2003, ha completato 258/412 passaggi per 5.570 yard, 45 touchdown e 15 intercetti porta la sua squadra a un record di 11-1. Associated Press Division I all-state selection nell’anno da senior, Hoyer ha partecipato nel 2004 all’Ohio All-Star Classic ed al July 24 Ohio-Pennsylvania Big 33 All-Star Game.

Valutato 3 stelle come recruit per la campagna del 2004, Hoyer era il 14mo Pro-Style QB della nazione per l’annata, ed il 16mo giocatore dell’Ohio. Si dicono interessati nove college alle sue prestazioni, tra cui Ohio State e South Carolina, ma Brian sceglie Michigan State, unica scuola che visita, ben dopo il suo commit verbale, il 21 novembre 2003.

large_hoyerHoyer entra ufficialmente alla Michigan State University il 30 giugno 2004, ma redshirta il primo anno, iniziando a farsi vedere con il team solo dal 2005 in campo. Nel 2005, gioca cinque partite in cui completa 15/23 (0,652) per 167 yard e due touchdown, MSU termina la stagione 5-6. Contro Illinois, unica squadra rankata che Michigan State riesce a battere in quella stagione, assieme a Drew Stanton, attuale backup ad Arizona, lancia sette passaggi in touchdown, pareggiando il record di Big Ten in una singola gara.

Nel 2006 gioca in otto partite e completa 82/144 passaggi per 863 yard, quattro touchdown e tre intercetti. Nel 2007, Hoyer ottiene una menzione d’onore All-Big Ten Selection, completando 223/376 (0,593) per 2.725 yard, 20 touchdown e 11 intercetti in 13 partite, con 6 gare oltre le 200 yard passate. Nel 2008, suo anno da senior, infine, viene indicato tra i 26 candidati pre-campionato per il 2008 Johnny Unitas Golden Arm Award, per il miglior quarterback NCAA della nazione, ma non va propriamente bene: in 13 partite completa 180/353 (0,510) per 2.404 yard, 9 TD e 9 intercetti. A sua parziale scusante un gioco molto impostato sulle corse a MSU ed una certa familiarità dei receiver con il drop.

La NFL lo invita alla combine e l’overview che ne fanno gli scouter sembra dargli qualche possibilità:

“Hoyer ranks as one of the more intriguing senior quarterbacks prospects due to his combination of size, arm-strength and accuracy”

L’East West Shrine Game appare come uno dei migliori se non il miglior QB presente. Ma:

“Wildly inconsistent. Does Not sense the pocket collapsing and will take the big hit […] Has enough tools to consider late, but isn’t special in terms of arm strength, size or accuracy.”

La scienza del draft non è esatta e le impressioni possono essere diverse. WalterFootball, pur ritenendolo un giocatore con grande consapevolezza dei suoi mezzi e con ottimi risultati se fatto giocare in tranquillità, ne traccia chiaramente i limiti:

“Hoyer has trouble with reading defenses and struggles with looking off the safety which has led to some ill advised throws. He is very inconsistent which is exactly why he had such a poor senior season. Hoyer’s footwork is choppy most of the time which leads to bad throwing mechanics and that is responsible for a lot of his accuracy problems.”

Il sito lo colloca come backup con un giudizio di 5,7/10 ma termina con una profezia:

“Hoyer’s competitiveness and his lay on the line attitude makes him a good risk for an NFL team. Usually players with that kind of attitude are very coachable.”

Nonostante sia stato invitato alla NFL Scouting Combine, Hoyer non viene selezionato nel Draft NFL 2009. Come UdFA trova una squadra nei New England Patriots. Debutta così in preseason d contro i Cincinnati Bengals, completando 11 su 19 passaggi per 112 yard. Nell’ultima gara di preseason contro i New York Giants, Hoyer gioca per l’intera partita, portando la squadra in una rimonta dopo un iniziale 21-0 nel primo quarto, la partita finisce 38-27, completando 18/25 passaggi per 242 yard, un touchdown, zero intercetti.

Tom+Brady+Brian+Hoyer+New+England+Patriots+Bgq1ImQs_I6lDei quattro quarterback di NE, appare intoccabile Tom Brady, viene rilasciato Matt Gutierrez per far posto al terzo giro del draft 2005 Andrew Walter, poi rilasciano Kevin O’Connell, loro terzo giro dell’anno prima, senza darne spiegazione, ed infine rilasciano sorprendentemente anche Walter, lasciando Hoyer come solo backup dopo il cutdown finale il 5 settembre. Bill Belichick in conferenza stampa, interrogato sulla possibilità di limitarsi a due signal caller, risponde:

“That’s really a hard question to answer, we’ll have to wait and see what our options are, not only what players are available, but also in terms of how we want to manage our roster”

Hoyer gioca pochissimo, come normale che sia, 19/27 spalmato su cinque gare, 142 yard. Nella preseason 2010 rimane il solo backup di Brady, ma anche in questa stagione si limita a ritagli, da cui scaturiscono il primo TD ed il primo intercetto di carriera. Nel 2011 arriva la prima sfida: i Patriots draftano il quarterback Ryan Mallett, ma Hoyer mantiene il suo ruolo di backup principale di Brady. Tuttavia il suo unico tentativo di passaggio è stato l’ultimo tentativo dei Patriots della stagione regolare 2011. Il passaggio da 22 yard regala a Rob Gronkowski il record NFL per yard ricevute da un tight end.

Il 31 agosto 2012, durante i tagli finali, Hoyer viene rilasciato dai Patriots. In attesa di trovare squadra, torna a casa in Ohio e si allena con i ragazzi della St.Ignatius di cui aveva vestito le maglie ormai dieci anni prima. L’occasione arriva il 20 novembre: Hoyer firma con i Pittsburgh Steelers dopo gli infortuni di Ben Roethlisberger e del backup Byron Leftwich a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Il contratto è il classico NFL “a chiamata”, per tamponare la situazione di emergenza e assicurare il backup a Charlie Batch in week 12 e 13 contro i Cleveland Browns ed i Baltimore Ravens rispettivamente. Batch all’epoca trentottenne, viene preferito anche se non esalta di certo, nella grigia stagione dei metallurgici. Nonostante ci siano speranze di mantenere Hoyer come terzo QB della franchigia, viene impietosamente rilasciato l’8 dicembre.

Hoyer però trova posto nel carrozzone Arizona Cardinals, firmando il 10 dicembre Hoyer sostituisce Ryan Lindley in settimana 16 contro i Chicago Bears, e completa 11/19 per 105 yard e un intercetto. Il 26 dicembre, coach Ken Whisenhunt lo mette starter contro i San Francisco 49ers, facendo di lui il quarto quarterback stagionale per i Cardinals. La vita del giocatore è difficile a volte, quello che a confronto di Batch veniva definito da SBNation “A fresh quarterback“, per ESPN diventa sei mesi dopo “veteran Brian Hoyer“, quando Arizona lo taglia per far posto a Carson Palmer ed al suo ex compagno a MSU, Drew Stanton.

Il 16 maggio 2013, il “vecchio Brian” quindi firma per Cleveland Browns per un accordo di 2 anni, come backup del backup di Brandon Weeden. La stagione di Cleveland è deprimente anche grazie a quello che combina lo starter. A metà settembre, Weeden si infortuna al pollice, i Browns ignorano il backup Jason Campbell e nominano Hoyer starter per Week 3 contro i Minnesota Vikings e il ragazzo ripaga la fiducia portando i Browns alla prima vittoria della stagione e guadagnandosi la posizione anche contro Cincinnati. 25/38 per 269 yard e 2 touchdown, senza intercetti significano una soddisfacente vittoria divisionale 17-6. Hoyer così rimane starter anche per il Thursday Night Football contro i Buffalo Bills, senza però ottenere fiducia da coach Rob Chudzinski che fa riferimento alla situazione quarterback come “una cosa di settimana in settimana.” aggiungendo che, se Hoyer continua a superare le aspettative, potrebbe mantenere la sua posizione di partenza. Il Gufo atterra direttamente su Hoyer, che subisce una lacerazione del crociato anteriore tre giorni dopo e termina la sua stagione. Cleveland finisce 4-12, licenzia GM assunto appena l’anno prima (Mike Lombardi) e coach anch’esso al termine della sua prima stagione, promuove direttore il vice Ray Farmer, ex scouter dei Falcons, ed assume l’ex DC dei Bills, Mike Pettine, la cui unità è stata la responsabile delal fine della stagione 2013 per Hoyer.

Grazie alla trade per Trent Richardson a Indy, ha ben due scelte di primo giro al draft 2014. Con il rilascio di Weeden e Campbell, Hoyer si sente finalmente il quarterback di partenza per i Browns, non importa chi sarebbe stato draftato 2014. Nei mesi prima dell’appuntamento di New York, sembra che si parli solo di due prospetti: uno è Michael Sam, End in uscita da Missouri, sotto i riflettori per la sua strappalacrime vicenda di diversità di gusti sessuali; l’altro è il controverso quarterback sophomore di Texas A&M, Johnny Manziel, dichiaratosi per il draft dopo tutte le peripezie fuori dal campo capitate nei suoi due anni al college.

E che college.

NFL Draft FootballI Browns giocano un tiro orribile a Hoyer scegliendo con pick #22 proprio un Johnny Manziel apparso nervoso per essere stato ignorato fin fuori dalla top 20. Coach Mike Pettine ci butta il carico grosso dichiarando che Manziel non sarà semplicemente un rincalzo, lasciando la posizione di starter aperta. Manziel poco dopo parla da titolare dicendo di Hoyer:

“I want a guy who’s competitive and I wouldn’t expect anything less”

aggiustando frettolosamente il tiro con

“I’m the low guy on the totem pole”

Tuttavia per tutta la primavera è un fiorire di Manzielometri, di report su dove va il nuovo idolo di Cleveland e di come la città, dal lato sportivo, sarà rilanciata dalla connessione tra Manziel ed il figliol prodigo LeBron James. Alcuni (o molti?) si lanciano in dichiarazioni senza se e senza ma:

“Johnny Manziel Must Be Browns’ Starting QB in Week 1“, Chris Roling, BleacherReport, 11 lug

“Johnny Manziel: Why he should be Cleveland Browns starter“, Michael Burke, Fansided, 13 ago

“5 Reasons Why Johnny Manziel Must Start In Cleveland“, CBS Pittsburgh, 14 ago

Chris Chase, di USA Today, nel suo articolo “Prediction: Johnny Manziel starts for Cleveland by Week 5“, il 20 agosto dichiara:

“Brian Hoyer is almost set up to fail”

Quel 20 agosto in cui Mike Pettine la smette di giocare sulla pelle del suo QB e lo dichiara starter, con tutti i malumori del caso per i “manzielini”, forti della prima piazza in jersey vendute nel trimestre da aprile a giugno. Il resto, forse, lo conoscete.

091414_browns_600“Hoyer the Destroyer”, così viene ora chiamato dai suoi tifosi, sta guidando i Browns, la squadra della sua città, alla migliore stagione degli ultimi anni. La squadra è al comando della propria Division con un record vincente di 6-3 che fa ben sperare per il futuro. Il quarterback, che doveva essere messo in panca, a detta di molti, dopo la bye week alla quarta giornata non ha ancora mollato il comando della squadra, anzi, sta sempre più diventando leader e fonte d’ispirazione per i suoi compagni.  Hoyer ha messo su fino ad ora, escludendo il disastro di Jacksonville, delle solide prestazioni che lo hanno portato ad avere un rating pass di 90.4 con 10 touchdown contro soli quattro intercetti.

Il fatto di avere una delle migliori linee della lega ovviamente aiuta, ma l’infortunio di Alex Mack metterebbe in crisi parecchie OL e di conseguenza parecchi QB; e nonostante i suoi migliori ricevitori non siano ancora stati fondamentali (Josh Gordon ancora squalificato e Jordan Cameron vittima di diversi infortuni), il quarterback è riuscito a trasformare un gruppo di ricevitori discreto e niente più, su cui non pochi ironizzavano dopo la notizia della sospensione di Gordon, in un arma letale per tutte le secondarie. La difesa grazie alla solidità offensiva dei Browns non deve passare troppi minuti sul campo, non rischiando per stanchezza di concedere il big play agli avversari, anzi  ha fiducia nel suo attacco guidato dal quarterback destinato, tutt’al più ad essere un buon backup, ma solo al ritorno a casa ha trovato davvero la sua completezza e il posto da titolare tanto agognato.

brian-hoyer-nfl-new-orleans-saints-cleveland-browns-850x560Piccola considerazione sulla situazione dei QB: Manziel non dovrebbe essere dispiaciuto di rimanere in panchina quest’anno, perchè può imparare come si diventa leader di una squadra di NFL senza eccessi e troppi vaneggiamenti, solamente guardando la volontà e l’etica di lavoro del brutto anatroccolo finalmente diventato cigno.

 

– Sean De Stefano / Gianni Cidioli –