New York Giants game-review (@Seattle Seahawks)
Imbarazzante. Non potrebbe esserci termine più adatto per definire la prestazione della difesa dei Giants, nella pesantissima sconfitta subita ad opera dei Seattle Seahawks campioni del mondo.
I numeri sono impietosi: 510 yarde concesse (350 solo di corsa, era dal 1978 che non facevamo così male), quarta partita consecutiva in cui i Giants concedono più di 420 yarde. Penetrare tra le linee della nostra difesa è stato più facile che tagliare il burro con un coltello caldo e gli infortuni non sono una scusa valida per una prestazione così negativa. Non ha funzionato il game plan difensivo (ammesso che ci fosse, io non ne sarei così sicuro) ed i giocatori semplicemente non sono stati all’altezza.
Non si salva nessuno. Non si salvano i giocatori, incapaci di placcare e sistematicamente confusi e sperduti di fronte alle finte di Wilson (che infatti ci ha corso in faccia più di 100 yarde). Soprattutto però non si salva Fewell, il nostro DC ancora una volta è stato incapace di preparare la partita, incapace di valutare chi siano i giusti giocatori da mandare in campo, incapace di reagire e prendere provvedimenti, incapace di guadagnarsi la fiducia dei senatori dello spogliatoio. Sicuramente non è sufficiente, ma se vogliamo tornare ad avere una difesa competitiva come prima cosa bisogna eliminare la radice del problema, e questa ha un nome ed un cognome: Perry Fewell.
Diverso il discorso per l’attacco. La nota negativa è il running game: l’OL non è assolutamente in grado di aprire dei varchi (stavolta la “fretta” di Andre Williams non è imputabile) e di conseguenza le nostre corse finiscono ancora prima di iniziare. Di conseguenza il nostro attacco è monodimensionale e la pressione è tutta sulle spalle di Eli, non aiutato più di tanto dall’OL nemmeno in pass protection, con l’eccezione di Beatty (che sembra tornato ai livelli elite che gli competono, domenica sera zero pressioni sul QB subite dal blind side). Eppure, nonostante tutto, per gran parte della partita l’attacco ha dato segni di miglioramento, rispetto alle uscite precedenti. Eli ha giocato un’altra partita ad alti livelli (anche se purtroppo dopo quattro partite è arrivato l’intercetto che di fatto ha chiuso l’incontro; ovviamente, nemmeno a dirlo, palla deviata dal ricevitore nelle mani della safety avversaria) e si conferma uno dei QB più sottovalutati della lega.
Ma, per chiudere con una nota positiva, l’assoluto protagonista della serata è stato Odell Beckham Jr., che riceve più di 100 yarde per la seconda settimana consecutiva, stavolta però essendo coperto e vincendo lo scontro diretto (bellissima la double-move con cui si è guadagnato lo spazio per la ricezione da 45 yarde) con sua maestà Richard Sherman. Nel post partita è proprio Sherman a consacrarlo “he’s a great player…they had to depend on him”, ed in una classe di ricevitori ricca di talento come quella di quest’anno, la sensazione è quella di aver fatto jackpot. E non dimentichiamoci che si allena con la squadra da poco più di un mese.