NFL Week 10: Pittsburgh Steelers – New York Jets 13-20 ; recap

Same Old Steelers –  era una frase diventata uno slogan nella gloriosa ascesa dell’organizzazione nel 1970, ed è finita per essere usata, nella franchigia, in modo  poco lusinghiero. E’ ciò che i fans borbottano quando i Pittsburgh Steelers  si trovano ad avere sconfitte come quella di domenica, contro una squadra che, con tutto il rispetto, arrivava con un record di  1-8.  E’ qualcosa, per chi ama la storia di questo sport, che prese piede ancora prima che Chuck Noll arrivasse come capo allenatore nel 1969 e trasformasse la  franchigia. Gli Steelers attuali stanno rispolverando  la frase a causa della loro esasperante  incostanza che porta il team  a far seguire  ad una grande vittoria una  sconfitta contro un avversario teoricamente debole. Delle loro quattro sconfitte della stagione,  due si sono avute con squadre con record in profondo deficit.

E ‘successo ancora una volta di Domenica, quando gli Steelers hanno accumulato un gap di 17 punti contro  i New York  nel primo quarto e non sono riusciti a recuperarlo, finendo con una sconfitta di  20-13 al MetLife Stadium. Pittsburgh  ha perso 10 delle ultime 18 partite contro squadre che avevano un record perdente quando  giocavano contro di loro, partendo dal 2012. Questa tendenza è ciò che più minaccia la possibilità che gli Steelers  possano ritornare ai playoff. Sono ingolfati in una division tra le più complicate della NFL, dove sembra che nessuna squadra voglia prendere il sopravvento. Una squadra che subisce una sconfitta come quella di Domenica corre il serio rischio di guardarsi i playoff in TV. Gli Steelers hanno  già due di quelle sconfitte, avendone presa una anche contro i Tampa Bay Buccaneers nella quarta settimana della stagione. Rimangono l’unica squadra che i Buccaneers hanno battuto.  Adesso Pittsburgh è chiamata ad invertite la tendenza giocando la prossima contro i  Tennessee Titans, che sono a 2-7.

Ma dove ha perso Pittsburgh, una partita sulla carta facilissima? Ovviamente nelle palle perse, quattro domenica, troppe per qualsiasi team. Ben Roethlisberger ha completato 30 su 43 passaggi per 343 yards e un touchdown, statistiche che difficilmente si conciliano con una sconfitta, ma i due intercetti  in una partita a basso punteggio, sono costosissimi. Altro punto in cui  è mancata totalmente la incisività è stato il running game, dove gli Steelers hanno raccolto la misera media di 2,1 yarde per corsa dopo una media di poco più di 3,0 yarde a tentativo nelle loro tre vittorie consecutive. Né Le’Veon Bell né LeGarrette Blount sono stati influenti nel gioco, pessima giornata ed alternativa tarpata. Nel campo dei WR,  Antonio Brown ha dimostrato che è umano, perdendo un fumble alla fine del primo quarto, che ha portato ai punti che ha dato ai Jets  il  vantaggio di 17-0, e si è reso protagonista di un punt muffed .  Il rookie Martavis Bryant  ha giocato benissimo, con  143 yarde di ricezione e un TD da 80-yard  nell’ultimo quarto  che ha dato un briciolo di speranza agli Steelers. Per Markus Wheaton giornata tranquilla con quattro ricezioni per 43 yards.  La OL qualche volta ha perso il filo, e il  mal funzionamento del running game potrebbe trovare una ragione nei blocchi; Roethlisberger è stato sackato solo due volte e colpito altre sette volte. Ci sono stati momenti in cui la linea ha dato a Roethlisberger tutto il tempo per lanciare, ma, a conti fatti, la linea dei sette dei Jets ha avuto la meglio in questo matchup. Appare evidente che gli Steelers hanno bisogno di ristabilire le corse per ritrovare il bandolo offensivo.  La linea difensiva  ha permesso ai Jets di imporre la loro volontà  da subito, trovandosi impreparati a molte corse di Vick, ed agli schemi offensivi dei Jets, soprattutto nel primo quarto. Alla fine  gli Steelers  hanno permesso 150 yards su corsa. I Jets  offensivamente non hanno sopraffatto  gli Steelers, ma hanno beneficiato della confusione che il rinato quarterback Michael Vick ha generato, ad inizio partita. Il defensive end Cameron Heyward  ha brillato in linea, con un sack e due colpi al quarterback, il reparto linebacker ha raccolto buoni numeri: Lawrence Timmons ha messo insieme 13 tra tkl e ast  e i linebacker esterni Jason Worilds e James Harrison  hanno combinato per quattro colpi al quarterback mentre Worilds ha avuto anche 1 1/2 sacks. Però i linebacker hanno perso alcuni placcaggi fondamentali ed hanno permesso troppe corse sul bordo da parte di Vick. Il cornerback William Gay è riuscito in un break pass  su una palla di Vick diritta su di lui, che e avrebbe dovuto essere un intercetto. Gay si è fatto battere da TJ Graham sul TD da  67-yards del primo quarto ma in coabitazione ad una colpevole mancanza dei safety.  Mike Mitchell si è messo in mostra soprattutto per il tuffo finale nell’annullo tempo con i down di Vick  nella fine partita.

Gli Steelers  tutto sommato sono usciti troppo lentamente con tardiva e spenta reazione dallo shock del primo quarto, con un  piano di gioco poco interessante.  Probabilmente avrebbero dovuto attaccare maggiormente nel profondo, considerando che i Jets avevano come titolari  due cornerbacks di backup.  Il coach Mike Tomlin ha usato male i suoi timeout, e nell’ultimo quarto gli Steelers sembrava  ancora impegnati  a trovare un credibile running game, con 17 punti da recuperare. Inoltre il coaching difensivo ha impiegato realmente troppo per arginare l’attacco guidato da Vick. La peggiore sconfitta degli Steelers della stagione parte dal coaching.

Da parte sua i New York Jets dopo la vittoria contro i Pittsburgh Steelers hanno un pensiero prevalente nel post partita, come al solito, ed è riguardo alla situazione quarterback. Rex Ryan  ha distrutto le eventuali ultime  residue speranze di salvare la stagione aspettando troppo a lungo nel mettere Michael Vick partente? Domenica è sembrato chiaro che i Jets sono migliori con Vick  che con Geno Smith. Forse il momento giusto per procedere era dopo la sconfitta shutout dai San Diego Chargers nella quinta giornata, quando Smith oltre a perdere l’ incontro, ha giocato male ed è stato sostituito dopo il primo tempo. Anche Vick giocò male, poi ammettendo che non era preparato. Bisogna chiedersi se Ryan avrebbe  fatto il passaggio se avesse visto qualcosa – qualsiasi cosa – da Vick in quella partita. Ha poi messo Smith titolare per ulteriori tre sconfitte, uccidendo completamente la stagione.  Dopo aver generato solo tre turnovers nelle prime nove partite, i Jets ne hanno  registrati quattro  Domenica . Il record dei  minor numero di turnovers in una stagione è 11, dei Houston Texans  2013. Così i Jets ora hanno sei partite per creare cinque palle perse. Il lavoro più grande è arrivato dalla safety Jaiquawn Jarrett , che  è stato il primo giocatore dei Jets dai tempi di  Ty Law (Settimana 17, 2005) fare tre turnover  in una partita. Jarrett, nel suo primo inizio della stagione, ha registrato due intercetti e un recupero. Il fumble è stato provocato da Muhammad Wilkerson , intervenendo su Antonio Brown, che si è poi reso protagonista di un punt muffed  recuperato da TJ Graham. La difesa, complice la giornataccia della OL di Pittsburgh ha permesso solo 36 yards su corsa, il secondo risultato  più basso  dell’era Ryan.  Nei Jets, ora si scopre che la safety rookie Calvin Pryor , messo in panchina a favore di Jaiquawn Jarrett , è stato in ritardo per svariate riunioni tecniche, in questa stagione. Questa probabilmente è stata una delle ragioni che lo hanno seduto in panca. E poi si è visto Jarrett  giocare la partita della vita. Pryor sembra un ragazzo con la testa sulle spalle e si deve supporre che lui  sappia usarla, per capire cos’è la NFL e per apprendere la lezione. Non ha giocato un solo snaps. I Jets hanno avuto un margine di turnover a + 4, ma hanno mantenuto alto il  livello delle  sanzioni (nove per 75 yarde), ed hanno evidenziato  i  soliti problemi di red zone (1-a-3). Il RB Chris Johnson , che aveva  mostrato lampi della sua vecchia forma la scorsa settimana a Kansas City, è tornato ad essere un  anonimo  fattore in campo. Ha giocato solo 16 snaps con sette corse  per 23 yards. Percy Harvin (sei per 33 yards) ha tagliato il suo tempo di gioco. Ma  Harvin è il giocatore  più efficace nel wideout di New York, soprattutto nei terzi down. E’ interessante vedere come Ryan e il coordinatore difensivo Dennis Thurman hanno rinnovato il sistema di difesa a causa delle loro carenze al cornerback. Prima di questa stagione, i Jets erano prevalentemente su  una singola difesa alta  della safety, basandosi sulla cover media-uomo.  Ora stanno giocando più a zona che mai,  utilizzando anche una forte dose di allineamenti  a due delle safety, questo per adattare la difesa nel wideout ai suoi corner e per evitare grandi giochi. Hanno usato Jarrett e Dawan Landry  sullo schema a due depth per  buona parte della partita, limitando il prolifico attacco  sul pass degli Steelers a un solo lancio superiore ai 16 metri. Questo è stato nel caso della ricezione di  Bryant da 80-yard  fino al touchdown,  alla fine della partita, quando, sarà un caso, i Jets non avevano la safety nel post  depth.  I Jets hanno ammesso quattro sacks, ma non è lo specchio di come ha giocato la OL. La protezione sul pass è stata superba, dato che ha permesso solo tre pressioni. Vick, tra l’altro,  ha contribuito ai sacks tenendo la palla e scrambling  lì intorno. L’attacco si è un po’ perso dopo il primo quarto. Ha prodotto 139 yarde totali sui primi due drive e solo 136 dopo. Ora New York è in bye  e ricomincerà al  Ralph Wilson Stadium dei Bills, dove sicuramente prepareranno una accoglienza  particolare alla seconda  squadra rivale di division consecutiva che devono affrontare,  nella speranza di tenere viva la loro corsa ai playoff.