Pompelmi spremuti

Il triste destino del rusher, in uno sport dove un tempo si portava la palla come come fondamentale gesto atletico, è quello di essere sempre di più un precario del football, un contrattista a chiamata, un collezionista di gettoni di presenza, preso in giri bassi al draft, quando va bene, spremuto come un pompelmo maturo, gettato nel tritacarne umano dei moderni, veloci, enormi e temibili front seven della lega professionistica, e buttato anzitempo nella spazzatura, lasciato sempre più spesso a vite vissute fuori di testa.

Prima dell’inizio dell’anno, hanno tenuto banco, tra le altre notizie, due trasferimenti come quelli di Chris Johnson e Knowshon Moreno. CJ2K è stato un volto di questa lega, con le sue corse, i suoi numeri, la sua importanza per una franchigia troppo spesso chiamata a dar conto di risultati discutibili. Accantonato alla fatidica soglia trenta per far posto al fresco Bishop Sankey.
E che dire di Moreno, decisivo contributore di corse nella Denver giunta al Gran Ballo, scartato come un qualsiasi UdFA? Denver ha preferito carne da cannone fresca come Monte Ball.

Poi, durante l’anno sono arrivati i problemi extrasportivi dei rusher, di due dei migliori rusher della lega. Ray Rice che saccagna di botte la fidanzata poi moglie, subito messo alla porta da Baltimore. Adrian Peterson, più volte ripreso in amorevoli atteggiamenti con i propri bambini, scoperto a scudisciare i figli, sospeso per la stagione da Minnie. Due situazioni che hanno fatto scomodare controvoglia pure il Commissioner, chiamato a dover raccontare vagonate di frottole e storielle su quanto la lega ci tenga a dare il buon esempio.

In questi giorni abbiamo visto un ulteriore aspetto della grama vita dei rusher: Bradshaw infortunato ha già terminato la stagione, costringendo i Colts a caricare maggiormente di responsabilità un Trent Richardson di cui l’anno scorso Cleveland non si fece scrupolo di liberarsi. Quella stessa Cleveland che solo l’altro giorno ha lasciato inspiegabilmente a casa Ben Tate che in 8 partite, di cui 6 starter, aveva messo assieme quasi 400 yard tra pass e rush, quattro TD e zero fumble. Il tutto perchè Tate si era detto insoddisfatto della rotazione nella posizione. Sotto un altro. Isaiah Crowell.
Quindi non ci si stupisce più se (notizia di mezzora fa) Minnesota, orfana di Peterson ma comunque tra le prime della NFL come numeri sulle corse, hanno messo sotto contratto Tate e lo spediranno in campo già domenica contro i Packers in una gara complicatissima.
Jerick McKinnon, rookie, chiamato a supplire alla pesantissima assenza di Peterson, ha già corso e ricevuto per oltre 600 yard in sole cinque gare da starter. Matt Asiata, sette TD e praticamente 500 yard di total offense al suo terzo anno di professionismo. Questi numeri non sono bastati a Minnesota, serviva anche Tate.

Un pompelmo in più da spremere, in questa lega sempre più ostile verso la nobile arte di portare la palla.