Redskins recap

Niente di nuovo sotto al sole. Una partita persa da parte di Washington era attesa, ed una sconfitta è arrivata, largamente preannunciata alla vigilia da quattro assenze pesanti quali Trent Williams , Jordan Reed e Chris Baker  per infortunio e David Amerson per una non ben specificata violazione della politica della squadra(?).

La partita dei Redskins aveva dei guai preannunciati che si sono puntualmente avverati. Il povero rookie Morgan Moses  a Left Tackle è uscito ubriacato dai passaggi dei rusher che si sono visti dalle sue parti e il povero RG3 è uscito con le ossa rotte dalle botte prese. Morgan non era pronto per un match contro un rusher di elite come Aldon Smith . Inoltre erano senza il tight end-pass catching Jordan Reed e il Pro Bowl della OL Trent Williams, avendo di fronte una delle migliori difese della NFL.  Griffin, che ha completato 11 su 19 passaggi per 106 yards, è stato sackato cinque volte e  gli altri giocatori sono stati colpiti dalla pressione dei Niners. Molte volte in passato quei sacks erano il sottoprodotto di un quarterback  che teneva troppo la palla. Non è stato il caso Domenica, ed il pass game non è riuscito per una serie di motivi.  Non è secondaria neppure una questione di fiducia. E Jay Gruden non si fida sempre del gioco di Griffin, basato almeno sulle sue chiamate di gioco.

A voler guardare il punteggio la partita è stata lottata, ma la verità che questo è stato demerito dell’attacco dei 49ers più che per merito dei Washington, soprattutto di un Kaepernick che sembra tuttora piuttosto spaesato quando deve trovare un target secondario o se deve correre, e comunque sembra sempre piuttosto confuso nel guidare il gioco d’attacco dei San Francisco,  non riuscendo  a farlo con l’incisività delle stagioni passate. E’ più che altro per questo che la difesa e soprattutto la secondaria dei Redskins ha tenuto,  nonostante una pass rush ferma a due sacks ed a una pressione incostante. La nota positiva, forse l’unica,  a conferma dei miglioramenti delle ultime partite, viene dal running game, per Washington, che ha riportato Morris sopra le 100 yarde (125) per la prima volta nella stagione. La sensazione costante, per tutto l’incontro, era che San Francisco avrebbe vinto. Troppo inconsistente l’attacco , con solo  11 completi e la miseria di 106 yarde per sperare di contrastare con un pass game credibile la difesa dei 49ers. Troppo evanescente la OL, in cui i fantasmi della linea si sono fatti attraversare a piacimento della pass-rush. L’incolpevole, nel gioco della tasca, RG3 è stato sackato cinque volte e colpito ripetutamente. Vedere giocare i Redskins sinceramente crea molti interrogativi che non riguardano unicamente Griffin  ma anche  Jay Gruden e il suo lavoro e, soprattutto  il sul futuro nella franchigia e quello di buona parte degli  altri 52 giocatori. Si profilano all’orizzonte, per rivitalizzare il team scelte anche dolorose e difficili, con la consapevolezza che quando si intraprenderà una strada sarà quasi impossibile tornare indietro.

E chiaro che RG3 gioca male. Nel suo gioco c’è sempre qualcosa che non va e che non arriva a farlo assomigliare, neanche lontanamente, al giocatore decisivo di due anni fa. Correre come correva non se ne parla, ovviamente, con quello che ha passato, ma né il braccio e soprattutto la precisione sembra non assomiglino a quelli indispensabili per un franchise quarterback. Non vede i target secondari ed volte, neppure i primari. Come detto la precisione gli fa difetto spesso ma il problema è che nel marasma totale della squadra, sarà difficile dare un giudizio solo sul giocatore senza sapere quanto dipende dalla OL, e dalla fretta che le situazioni di gioco mettono al QB,  o addirittura dalla pochezza degli schemi offensivi. Perché se alcune dichiarazioni di Gruden lasciano intravedere uno spiraglio sull’uso di un QB backup per capire fino in fondo cosa non va in attacco, difficilmente, c’è da credere che il coaching faccia o dica qualcosa che metta in discussione il proprio lavoro.  Anche per i coach la colpa del non gioco e dei risultati che non arrivano saranno sempre di qualcuno o qualcosa d’altro, mentre è evidente come in attacco gli schemi dei Redskins sono macchinosi o prevedibili, ed è evidente che alle difficoltà offensive concorrono le scelte che portano a usare poco e male i bubble screen, le read option, le play action, i tagli nello slot, gli out sul corner ecc. ecc. La dirigenza della squadra si troverà a fare un lavoro difficilissimo di scrematura, a fine stagione,  tra le responsabilità vere, le attribuzioni di responsabilità ad altri, i talenti da ricercare e i giocatori da tenere per un progetto futuro.  E’ un lavoro complicato da fare in una franchigia da rifondare, dove il punto più importante sarà capire da chi si vuole ripartire. Una cosa è certa: Griffin sta valutando la possibilità di cambiare squadra, e questa potrebbe essere una soluzione per lui. Sarà da vedere se è una soluzione e soprattutto un affare, per i Redskins. C’è da credere che se RG3 finirà in panchina da qui alla fine della stagione, una cosa diventerà certa: lui e Gruden non saranno più nella stessa squadra nella prossima stagione. L’ambientino non è dei migliori, questo è sicuro, con anche Garcon  che lascia capire che ci sono colpe di Griffin nella impossibilità di ricevere passaggi che sono oltre un certo yardage. Essere un cocco del proprietario , alla fine, non è una delle situazioni più rosee, in NFL.

Tornando alla partita, il povero rookie Morgan Moses, come detto, si è passato una domenica d’inferno, dopo qualche problema già visto con Tampa Bay. I suoi piedi semplicemente non erano abbastanza veloci per stare al passo con Aldon Smith , o Justin Smith, quando erano dalla sua parte; le sue dimensioni gli hanno portato male, soprattutto sui terzi down con un sacco di rusher vicino alla linea di scrimmage.

Il play-action Domenica ha dato la dimostrazione che  doveva e deve essere  usato di più,  visti i risultati sulle run di Morris. Anche lo spazio centrale che si apriva dalla discesa al centro dei linebacker di San Francisco era molto più sfruttabile ed è stato usato bene solo un paio di volte, da Garcon e da DeSean Jackson . Per questa partita si è rivisto un  Alfred Morris che assomigliava tantissimo al Morris  vecchio stile. Unico vero dato positivo di tutto il match, purtroppo non sufficiente per trascinare alla vittoria l’attacco.

Alla fine in difesa si è finiti in emergenza totale nella secondaria, con  quattro safety e un corner (Bashaud Breeland l’unico sano) in campo. Hanno tenuto a San Francisco a 312 yarde totali, ma forse l’attacco di San Francisco si è tenuto nei problemi da solo. Questa volta è stato di aiuto l’esperienza di Ryan Clark a safety. La sua conoscenza ha aiutato le safety  a trasformarsi in corner durante il gioco. Non solo dava la chiamata, come  si dovrebbe, ma è sembrato essere istruttivo nel gioco, come raramente  si è visto fare anche sulle dolorose coperture. Brandon Meriweather aveva  giocato corner al college,  è stato un ritorno all’antico. E’ stato battuto da Anquan Boldin per un touchdown da 30 yard. Boldin non crea molto spazio e di solito usa le sue dimensioni e la sua fisicità per  vincere le battaglie. Questo è stato uno di quei casi.

Il rookie difensivo al  linebacker Trent Murphy ha fatto un buon lavoro, soprattutto contro le run. Non solo ha causato un fumble su Frank Gore (che portava il pallone con il braccio dentro, con Murphy al suo interno che ha potuto  infilare la mano), ma ha spesso stabilito un vantaggio in linea.

Anche il  linebacker Keenan Robinson  ha giocato piuttosto bene, ha fatto alcuni bei placcaggi in campo aperto su Kaepernick. Si muove con attenzione e gioca con gli occhi, sembra una delle note positive in questa triste annata, per i Redskins.

Tutto sommato una squadra dai contenuti poveri come talenti in campo, in cui in difesa si salvano Hatcher, Karrigan, Murphy e Robinson, in qualche modo anche Riley con Breeland e Amerson tutti da verificare al corner e i safety da rifondare. Nella OL un solo giocatore di elite, Trent Williams, uno sviluppo possibile per Moses e forse per Spencer Long , in futuro può  essere mantenuto  il TE Jordan Reed, se la salute l’assiste e  il suo backup Niles Paul, altro posto assicurato per D-Jax; difficile resti Garcon probabilmente resterà Morris. Sul quarterback tutto da decidere. Un futuro incerto tutto da vedere, a cominciare dalla partita al Lucas Oil Stadium contro i Colts, leader della AFC South, di cui parleremo, considerando, da subito che l’attacco metterà in grande difficoltà la secondaria, ma la difesa di Indianapolis non è così graffiante come quella dei 49ers.