NFL Week13 preview – Washington Redskins @ Indianapolis Colts

Robert Griffin III finisce in panchina. Sembra più importante questa notizia che vedere le previsioni sulla partita di Domenica tra Redskins e Colts. E forse lo è. Perché nel dramma che si  sta svolgendo a Washington  ci sono tutti gli elementi per chiedersi in quale finale si svolgerà la post season. Da una parte Griffin con tutta la scia di domande sulla sua condizione, le sue capacità passate, presenti e future, e sulla discussione che continua a tenere banco, sul suo prolungamento contrattuale o sulle scelte di risoluzione del rapporto,  dall’altra Gruden, che si sta creando intorno un aurea di scetticismo sulle sue possibilità reali di coaching vincente, e che con una scelta come quella fatta in questa settimana, si gioca buona parte della sua credibilità nella capitale. Il quarterback panchinato non ha rilasciato dichiarazioni, nella difficoltà in cui si trova e sicuramente nella delusione del momento. C’è da giurarsi che se la squadra non offrirà una prestazione convincente, non risparmierà qualche frecciata al coaching staff. Il salvatore della franchigia probabilmente è arrivato ad un punto di non ritorno, ma i Redskins e le loro scelte sono sempre legate a doppio filo al futuro dell’ex-golden boy.  Washington, alla fine di tutto il melodramma, finirà per affrontare una leader di division con in campo il quarterback n°3, protetto da una linea inesistente, se non riesce ad essere della partita Trent Williams e se non sarà in forma decente.

Gli Indianapolis Colts  sono sempre più vicini  a vincere il  secondo titolo consecutivo nella  AFC South, mentre ormai la stagione dei Washington Redskins  è sempre più sprofondata nell’abisso. Sarebbe potuto essere uno scontro tra due QB emergenti entrati in NFL lo stesso anno, ma se uno è diventato il punto fermo della squadra, l’altro ormai è un qualcosa che è difficile da definire. Gli incidenti, i rientri anticipati,  le mancate offseason, le difficoltà di adattamento nel gioco e negli schemi rendono le possibilità di Griffin di trasformarsi in un insostituibile giocatore per  i Redskins, ridotte al  lumicino. E ‘una combinazione di ragioni che hanno portato a questo e sicuramente il danno subito nella sua stagione da rookie ha avuto un ruolo. Gli è costato una offseason di sviluppo necessario ed era chiaro, quando ha giocato la scorsa stagione, che non  aveva la stessa esplosività. Poi ha perso tempo in questa stagione con una caviglia slogata. Tutto questo ha avuto un impatto sul suo gioco, e d’altra parte  non ha messo in mostra quella crescita di cui il team aveva bisogno,  ed è un qualcosa che si è cominciato a vedere da questa estate. In una sorta di continuo sali-scendi alternava buoni allenamenti  a momenti in cui non riusciva a lanciare le aperture ai ricevitori. L’evoluzione in apprendimento nel ruolo che Gruden gli richiedeva è apparsa immediatamente complicata. Ora ha un futuro oscuro.  E’ sotto contratto per un’altra stagione, e l’organizzazione dovrà dire se intende mantenersi impegnata con lui, ma sicuramente si sono perse le aspettative e l’entusiasmo che circondavano  il suo ufficiale rientro quest’anno. A conti fatti Gruden ha fallito dove anche Shananhan era caduto: far ritornare RG3 il giocatore decisivo, per la franchigia, dell’anno da rookie. Ora il front office deve decidere se è meglio alzare bandiera bianca o se continuare l’ardua e improbabile ricerca dell’allenatore giusto.

La situazione di Luck è all’antitesi di quello che è successo a Griffin. Gode della stima del proprio team ed il suo gioco si è perfettamente integrato nella squadra di Indianapolis rendendola una delle sfidanti possibili allo strapotere Patriots- Broncos nella American Conference. Non ha mai subito un incidente serio. E’ il bravo ragazzo pronto a far notare i suoi errori ed ad addossarsi le colpe. Anche questa ragione lo fa amare dai tifosi e dai compagni di squadra, non suscita mai una discussione. E’ il tipo di quarterback che ogni team vorrebbe alla guida dell’attacco per  almeno dieci anni. Dove sarebbero ora se i Colts avessero redatto Griffin al primo 1 pick e Luck fosse finito al secondo? Probabilmente ci sarebbe ancora Mike Shanahan ad allenare a Washington e forse il team sarebbe  in lotta con  Philadelphia per il primo posto in East NFC. Tutto ciò è solo revisionismo, ora i Redskins affrontano una squadra quadrata che ha l’attacco più prolifico in yarde e soprattutto nel pass game, mettendogli contro una delle secondarie più disastrate della NFL.  Certo i Colts, in difesa non eccellono, posizionandosi al centro della lista (17esima) contro il 10mo posto della difesa dei Redskins. Ma di sicuro anche l’attacco dei Redskins non ha avuto quella pericolosità che servirebbe per una partita drive contro drive. Perché è sicuro che la partita si giocherà sulla forza degli attacchi, più che sulla tenuta delle difese, quindi soprattutto nel matchup al QB, tra Luck e Mc Coy, il terzo nella depthchart di Washington. Alla fine Colt McCoy sarà partente perché nonostante tutto si libera della palla in tempo e fa le regolazioni corrette in attacco.  Cose che né Griffin e Cousins sono riusciti a fare. Resta fermo il fatto che Gruden era un head coach assunto per fare crescere RG3 nel ruolo di quarterback. Mettere in panchina la ragione della propria assunzione, suona fortemente come un fallimento.

Al contrario Andrew Luck, questa settimana, è un top quarterback che gioca all’interno  della cupola del Lucas Oil Stadium.  Il duo Luck- TY Hilton  viene da un banchetto sopra i Jaguars con 137 yards totali; Hilton ha una media di 84,8 yards con 12 touchdowns in 27 partite al chiuso o sotto un tetto chiudibile. Questa partita è una di quelle. Crediamo che per la secondaria di Washington si prospetti una durissima giornata, data la propensione a farsi tagliuzzare da ogni wideout della NFL. Anche la eventuale assenza di  Dwayne Allen (caviglia) si preannuncia come non assolutamente decisiva, visto che Coby Fleener è stato tra i migliori  della settimana scorsa. Reggie Wayne, al contrario, sembra non riesca più ad essere il ricevitore devastante di una volta, comprensibilmente, dopo gli incidenti e 36 anni suonati;  non raccoglierà tanti target contro i Redskins, anche se nel matchup, contro i giovani corner, la sua classe e la sua esperienza possono fare la differenza. Ormai è arcinoto in NFL come tutti i defensive backs degli Skins sono vulnerabili in copertura.  I Colts possono tranquillamente gestire, in questa partita, la transizione tra Hakeem Nicks verso  il grande, fisico, esplosivo rookie Donte Moncrief come WR 3. Moncrief  ha catturato 4 su 4  per 38 yarde nella scorsa partita, mentre Nicks stato preso di mira una sola volta. Moncrief non è ancora abbastanza affidabile per andare come WR3 stagionale, ma sinceramente il futuro reclama spazio per lui, e Domenica c’è in lui abbastanza talento per avere  matchup favorevoli contro i back-end debolucci di Washington.  Nelle run i  Colts  sono passati dal commettee ai due-back con Ahmad Bradshaw finito in  IR la scorsa settimana e che sarà fuori per season e postseason. Dan Herron ha  giocato il 45% degli snaps offensivi di Indy, nella partita contro i Jacs, e tra run e catch ha toccato la palla 17 volte per 96 yarde. Trent Richardson ha  avuto più tempo di gioco ( 54%), ma pochi snaps (13). Herron sembra una opzione leggermente migliore  negli schemi di gioco da power running, mentre T-Rich  sembra  favorito nelle corse da end zone. Una delle situazioni intriganti sarà vedere come il running game si comporta contro la difesa dei Redskins che appare robusta contro le run, perché se in questa partita, a meno di sconvolgimenti particolari, il risultato non è in discussione, serve sapere quanto affidabile sarà il running game di Indianapolis quando le sfide saranno più in equilibrio. Così come sembra, Herron e Richardson non potranno dare grande alternativa al pass game di Luck e con difese dalla pass rush arrembante, questo potrà diventare un serio problema. Anche il running game di Washington subirà un duro colpo con la panchina di Robert Griffin III. Da appena due partite si era ricominciato a vedere un Alfred Morris che ricordava il running back di qualche tempo fa, e questo, non causalmente, coincideva con il ritorno a titolare di RG3. La semplice minaccia di corsa dal prodotto di  Baylor metteva in stress le difese  ed è stato confermato nel yardage di Morris, cresciuto immediatamente con Griffin al centro. I Colts sono vulnerabili ai corridori di potenza, come Jonas Gray ha fatto vedere un paio di settimane fa. Difficilmente però, con Mc Coy, le corse  potranno diventare una vera minaccia per la difesa di Indy, quindi anche qui l’attacco passerà soprattutto per le mani del pass game, con un  altro QB dietro il centro.  però. L’attacco di Washington, con Griffin ha raccolto, quest’anno, una media di 1,5 TD  a partita, i Jaguars hanno finito il campionato scorso con  1,6 touchdowns a partita. I Redskins sono nella media 2,6 touchdowns a partita senza RG3. Sicuramente questa esigenza di incentivare l’attacco è una delle ragioni che ha spinto Gruden a prendere questa decisione dolorosa e, aggiungerei, pericolosa. Interessante la distribuzione dei target di McCoy nella stagione: Jordan Reed 11; Pierre Garcon 8; DeSean Jackson 7; Andre Roberts 6; Niles Paul 4; Roy Helu 3; Darrel Young 2.  McCoy cerca obiettivi nei TE nel suo gioco e Reed potrebbe creare problemi con le sue route , a Indianapolis. McCoy è un pass  con una precisione approssimativa nei lanci sopra le 20, che gioca un West Coast sul medio e corto, e che quindi porterà la palla verso Reed nella maggioranza dei suoi percorsi, anche perché la difesa di Indy non fa del pass cover la sua forza e non appare irresistibile sui TE. Bisognerà vedere quanta resistenza avrà la OL  con Trent Williams di nuovo in linea, ma reduce da un paio di  infortuni.  McCoy unirà qualche apertura verso D-Jax, con qualche speranza che la palla gli arrivi con la maggior attenzione possibile, visto che, come detto, nel lungo la precisione e la forza del braccio del QB texano fanno fortemente difetto. C’è da dire che i due  hanno lavorato benissimo con sei completi  per 136 yards nella settimana 8, nella sorprendente vittoria di Washington a Dallas, e Jackson gestisce la maggior parte delle sue tracce contro i cornerbacks a sinistra. In questo modo dovrebbe evitare  il  RCB dei Colts Vontae Davis per la maggior parte della partita, trovandosi contro  il LCB Greg Toler, un bel matchup, per lui.  Garcon, che è stato il WR1 per parecchio tempo  a Washington, è stato a target sei o meno volte in otto partite consecutive,  sul ritmo di 67 ricezioni, un anno dopo averne raccolte 113. Garcon è ridotto a un WR4 nel sistema di Gruden, sarà lui a sbattere contro Davis il più delle volte in questa partita. Per concludere una franchigia che ha guai a non finire, come Washington, deve cercare di ripetere il miracolo in trasferta di qualche settimana fa, contro Dallas. Ma dice un vecchio detto che i miracoli non si ripetono, e da qui alla fine della stagione, nella franchigia della capitale, sembra che ci siano parecchi posti in ballo, legati al risultato e soprattutto al gioco.