Analisi dal Lato Oscuro Week #13: Oakland Raiders VS St. Louis Rams

Di sconfitte imbarazzanti queste stagioni ce ne sono state diverse, e avendo vissuto più di due anni sotto Dennis Allen, ormai ogni fan è già preparato psicologicamente al fatto che quando una partita va male, può andare anche veramente male. La partita contro i Rams però, dove i Raiders sono usciti umiliati sotto ogni aspetto della gara, si è conclusa con un 0-52 che è davvero difficile da digerire. Vedere gli avversari segnare un Touchdown, e rispondere con turnover o con punt, è stato come un loop infinito che si è ripetuto dall’inizio alla fine del match. Imbarazzo, nessun altra parola può descrivere quello che ogni tifoso sta provando in questo momento.
Passiamo in rassegna ogni reparto e cerchiamo di analizzare sotto un ottica critica quello che è accaduto.

QUARTERBACK
Derek Carr semplicemente ha giocato malissimo. La sua regressione dopo un inizio stagione promettente, sembra aver preso il via e non mostra segni di rallentamento. Gli errori da parte sua sono sempre più presenti e, purtroppo, sempre gli stessi.
Prima critica che si deve muovere sta nella sua capacità decisionale: con tre difensori addosso e in procinto di chiudere il sack, il rookie ha avuto la brillante idea di lanciare in maniera eroica una palla che è finita nelle mani degli avversari. Visto che un solo pick non era sufficiente, ecco che poco tempo dopo arriva il secondo, derivante da un incomprensione con Vincent Brown. Per il resto della gara la presenza di Carr sarà superflua, con lanci sulla linea di scrimmage nonostante sia un 3 e lungo, e altri “rookie mistakes”.
Ad abbassare la performance del reparto (come se non bastasse la D che avrei dato come voto) ecco che entra Matt Schaub per evitare che la linea di St. Louis distruggesse il potenziale franchise QB. Il risultato di questa azione è un suicidio, con il veterano (ribattezzabile “holder più pagato di tutti i tempi”) che ad ogni drive troverà sempre un modo di fare un turnover (fumble, pick-6 e altro fumble).
VOTO: F

RUNNING BACKS
La affermazione “non esiste un limite alla stupidità umana” trova conferma quando si va a guardare come Tony Sparano e Greg Olson costruiscono l’attacco su un personale scadente, ignorando chi ti fa vincere le partite. Dovendo qui parlare però dei RB, gli insulti al fantastico duo li devo rimandare a quando parlerò del coaching staff, lasciandomi qui a trattare di quei due giocatori che, prima della partita, non avrei mai pensato di dover nominare: McFadden e Jones-Drew.
Non esiste aggettivo più azzeccato di “invisibili”. Devono essere affezionati agli schianti sulla linea, perché per buona parte della gara non hanno fatto altro. Quando i due hanno cominciato a guadagnare qualcosa, il terzo quarto era già iniziato, e visto il deficit di 0-38, si può tranquillamente considerarlo garbage time.
Marcel Reece, le pochissime volte che è stato chiamato in causa (quando ormai la partita era bella che finita), si è macchiato di un fumble, il cui valore, tuttavia, non ha inciso sulla pessima performance generale.
VOTO: F

WIDE RECIEVERS & TIGHT END
Il motivo per cui continuo a sostenere che il WR è una delle necessità primarie è che, come è stato dimostrato contro ogni singola squadra, nessuno di quelli attuali è in grado di creare anche solo un minimo di separazione. Ci sono delle volte in cui Carr tira sulla LOS di proposito perché non percepisce la profondità del campo, ma la stragrande maggioranza delle volte è per via del fatto che nessuno è smarcato. In questa partita non si salva nessuno, la prestazione generale è pessima e sono davvero poche le critiche che si possono muovere visto che, molto semplicemente, nessuno di loro in un’altra squadra sarebbe uno starter o, delle volte, addirittura un backup.
VOTO: F

OFFENSIVE LINE
Buchi, peggio del groviera. Carr non poteva fare un passo senza essere circondato in men che non si dica da 5 o 6 giocatori. Non riesco a trovare, per quanto riguardi la partita, una sola azione in cui il Rookie abbia qualche secondo per tirare. Se con Carr il modo di giocare era indecente, una volta dentro Schaub hanno direttamente smesso di giocare: free runner da ogni parte, tasche collassate in un batti baleno e sack concessi alle stelle… e se sul passaggio imbarcavano acqua, nelle corse affondavano a picco.
VOTO: F

DIFENSIVE LINE
Quando l’attacco avversario riesce a fare quello che vuole per 4 quarti, vuol dire che c’è qualche problema davanti. Durante la prima metà della gara, quando ancora quest’ultima aveva un senso, non è stato fatto niente. La linea offensiva si St. Louis ha tranquillamente tenuto posizione, consentendo non solo a Hill di avere tutto il tempo del mondo per passare la palla al primo ricevitore libero, ma anche a Tre Mason di trovare ogni volta il buco per poter scappare con la palla (esempio nella corsa da 89 yard). I due Defensive End, Mayowa e Tuck, non sono riusciti a mettere pressione se non in rarissime occasioni e i DT non hanno fatto altro se non concedere yard per le penalità.
VOTO: D-

LINEBACKERS
Se c’è un reparto dove la regressione in questa partita è stata particolarmente evidente, questo è stato quello dei LBs. Del magico duo M&M, che solitamente regalava emozioni, non è rimasto niente. Khalil Mack per tutta la partita è stato invisibile, riuscendo a mettere pressione solo una volta e contribuendo ben poco anche sulla corsa. Sio Moore dall’altra parte invece ha giocato una delle peggiori partite della sua ancora giovane carriere. Assieme a Burris era palesemente fuori posizione quando Mason è esploso nella sua corsa da 89 yard, e per il resto della partita ha semplicemente temporeggiato in campo. Errori mentali a non finire e un MLB che ancora una volta mostra quanto sia stato superficiale il piano di McKenzie di non mettere sotto contratto neanche un back-up dietro Roach.
La cosa più brutta da vedere è che i Rams a fine partita, hanno convertito solo un terzo down su otto, eppure hanno segnato 52 punti. Come è possibile? Semplice, la difesa non riusciva mai a portarli fino al terzo down.
VOTO: D

DIFENSIVE BACKS
Il secondario sembrava che non fosse proprio sceso in campo. D.J. Hayden senza dubbio in una prestazione da dimenticare, non essendosi neanche sforzato di placcare Tre Mason prima che potesse segnare il suo primo TD. Perfino quel Charles Woodson che contro i Chiefs sembrava aver trovato la fonte della giovinezza, sembrava un uomo sconfitto dai limiti dell’età. T.J. Carrie non ha apportato nessun upgrade, ma anzi, ha portato yard di penalità per Pass Interference che ha affossato ulteriormente una squadra che già colava a picco.
VOTO: F

COACHING STAFF
Sembra proprio che lo spirito di Dennis Allen sia giunto in questo incontro per ricordare quanto schifo possono fare i Raiders. Tony Sparano, Greg Olson e Jason Tarver hanno metà della colpa per aver messo in piedi è stata una pagliacciata: l’attacco è tornato a fare le stesse identiche cose che nelle partite precedenti gli avevano regalato il 32esimo posto in classifica, e la difesa è tornata quella cui mancano palesemente i più semplici fondamentali.
Nessuno dei tre aveva la minima idea di quello che i Rams stavano facendo, e gli aggiustamenti all’halftime sono stati come loro solito inesistenti. Una performance imbarazzante, forse la più imbarazzante degli ultimi 50 anni, e non esistono scuse per questo. Per quanto bene possano fare nelle ultime 4 partite, tutti e 3, nessuno escluso, meritano di essere licenziati assieme all’uomo, il GM Reggie McKenzie, che ha costruito il tutto.
VOTO: F

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