NFL Week #14: Dallas Cowboys @ Chicago Bears preview

Cowboys @ Bears: tanto fascino e urgenza di vincere per entrambi in un’altra battaglia fra ex.
Dallas contro Chicago è una partita storica, fra due franchigie che hanno segnato il passato dorato della NFL in diversi modi e che rappresentano due zone in continua rivalità fra loro, sportiva e non. Stati del sud contro Midwest.
Quest’anno poi la sfida si colora di significati e target davvero importanti; da una parte i Cowboys degli ex-Orsi Melton (DT) e Marinelli (DC) cercano in tutti i modi di recuperare terreno sugli Eagles che, dopo la vittoria ottenuta ad Arlington nel match del Ringraziamento, guidano una NFC East che li vede protagonisti assieme alla sola Dallas, considerate le difficoltà di NYG e Washington.
Dall’altra i Bears degli ex Bennett (TE) e Ratliff (DT) devono cercare di rialzare la testa nonostante la stagione sia ormai compromessa da un record che non fa ben sperare (5-7); anche loro uscenti da una sconfitta nel Thanksgiving, rimediata contro i rivali divisionali dei Lions, gli Orsi sono costretti a vincere questa affascinante gara per cercare di salvare almeno la faccia.

Le premesse non sono buone per la squadra di casa; Dallas (8-4) si presenta agguerrita e del tutto intenzionata a far pagare caro il No Punt Game dell’anno scorso, forte di un Dez Bryant in gran spolvero e di un DeMarco Murray che sta correndo a livelli stellari.
Bella grana per un team che come punto debole, quest’anno, ha proprio la difesa. Abbastanza molli e fuori posto sulle corse, del tutto impreparati sui lanci e piuttosto poveri in pass-rush; così si presentano i Bears in questo 2014.
Lo scontro fra le linee sarà la chiave del gioco quando la palla sarà in mano a Tony Romo; la OL dei Cowboys si sta dimostrando una delle migliori della lega, ottima in protezione del QB e capace di aprire enormi varchi per le corse di Murray e soci, mentre la DL dei Bears si presenta inconsistente su tutti i fronti, soprattutto nella pass-rush. Willie Young e JeremiahRatliff, coadiuvati dai rookie (primo di tutti Ego Ferguson), han mostrato qualcosa di buono, oltre ad un paio di guizzi spettacolari di Jared Allen; ma una quindicina di sack totali è davvero poca cosa per un reparto che, per come è impostato, si figurava di battere come un maglio qualsiasi QB. Poca la pressione in generale, anche da parte dei LB, sempre più disorganizzati a causa anche (ma non solo) di parecchi infortuni.
Niente di particolarmente buono nemmeno dalle secondarie: CB incostanti e Safeties davvero poco affidabili alternano ottimi guizzi a dormite mostruose…quanto c’è di peggio se devi affrontare due sicurezze come Murray e Bryant.

Dall’altro lato, quando a guidare il proprio attacco sarà JayCutler, regna più incertezza.
Il reparto offensivo di Chicago vanta nomi stellari, capaci di mettere insieme numeri impressionanti; nel bene e nel male, purtroppo.
Il quartetto delle meraviglie Jeffery-Marshall-Bennett-Fortè è in grado di produrre montagne di yard, a patto però che OL e QB facciano bene il loro mestiere.
La prima soffre parecchi infortuni chiave, non è molto bilanciata e manca totalmente di back up di rilievo; il secondo, è la fonte pura dell’incertezza.
Il numero 6 Navy&Orange può tranquillamente alternare lanci da 40 yard in bocca al proprio ricevitore, con intercetti e incompleti a profusione; tutto dipende dalla pressione che sentirà addosso.
Per fortuna sua e di Marc Trestman, la cui poltrona inizia a scottare come un calderone, la DL di Dallas sta tutt’altro che eccellendo quest’anno. Tira la baracca l’ex Bears Henry Melton, in un reparto che comunque sa mettere ben poca pressione ai QB avversari, più o meno al pari della DL avversaria. Certo il loro compito sarà facilitato da un OL non troppo solida e i loro sforzi saranno coadiuvati da una difesa comunque più rocciosa e affidabile, se pur non al top.

Insomma, può succedere di tutto al Soldier Field, relativamente soprattutto ad un fattore: l’atteggiamento.
I mandriani arrivano determinati e concentrati, con molto da perdere, ma con la consapevolezza che la Windy City gli riserva storicamente brutte sorprese.
Gli Orsi dal canto loro, non hanno molto da perdere: GB è imprendibile e anche Detroit sembra troppo lontana. Con 7 sconfitte, Cutler e soci si son già praticamente giocati la stagione, ma non è comunque il caso di inanellare l’ennesima figuraccia casalinga, davanti ad un pubblico che è sull’orlo del tracollo emotivo.

Sarà quindi GoodJay o BadJay? Vedremo Touchdown Romo o Romoception? Lo sapremo solo dopo quattro quarti di (si spera) intenso football, quando la stagione di una delle due squadre sarà inevitabilmente segnata.
Allora sapremo come è andata la sfida fra due dei due QB più chiacchierati (e pagati) della lega e, soprattutto, sapremo se e quale poltrona comincerà traballare.

– Nicholas J Hook –

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