Recap della 14 giornata Rams-Redskins 24-0
Dopo il disastro di Domenica, chi comincerà a quarterback? Soprattutto la domanda è chi sarà il gladiatore che avrà voglia di finire nell’arena della pass rush dei Giants, a prendersi sacks, botte, schienate e colpi da doversi imbottire di antidolorifici per tornare a casa reggendosi sulle proprio gambe? Non so se Griffin o Cousins siano così entusiasti dell’idea di mettersi dietro al centro, Domenica. Be’ c’è anche la possibilità che McCoy ce la faccia, ma diciamo che se non si sentirà al 110% difficilmente, c’è da credere, scenderà in campo. Sicuramente, alla fine, il titolare sarà RG3, che prederà la prospettiva di essere trattato come carne da cannone estremamente allettante. In una OL inesistente, volutamente o no, con schemi contrari al suo stile di gioco, con il serio rischio di procurarsi un altro grave incidente, Griffin non pianterà certo le sue unghie nella carne degli avversari. Non si tratta di vincere o perdere, si tratta di vivere o morire, sportivamente parlando. E, soprattutto, si tratta di assicurarsi un futuro in NFL, che sia Washington o fuori dalla capitale.
Come reagirà la squadra con RG3 titolare? Molti compagni saranno delusi, molti di loro ne hanno le tasche piene di tutto il gran dire che gira attorno al QB di Baylor. C’è anche molta frustrazione sul fatto che non abbia reso come ci si aspettava, ed alcuni attribuiscono colpe alla poca convinzione che Griffin ha messo nell’apprendimento dei nuovi schemi. In più c’è la sensazione che l’infortunio al ginocchio gli sia realmente costato il suo gioco esplosivo sulle corse e che non abbia metabolizzato interiormente l’esigenza di dover maturare molto più veloce come un pass player.
I Redskins e la OL, hanno concesso 13 sacks nelle ultime due partite. Non è sicuramente solo colpa della linea offensiva. Una questione sempre aperta è che manca protezione, sulla linea, da parte dei backs e dei tight end. Sia Alfred Morris e Roy Helu sono stati decisamente insufficienti in questa zona dopo essere entrati in NFL. Sembra che anche il tight end Jordan Reed non sia migliorato particolarmente, come bloccante.
Nessuna sorpresa, nel gioco offensivo di Washington, che il punt falso non sia riuscito ( riescono male quelli veri). E ‘il tipo di gioco che non tende a fare del bene alle squadre che stanno nel bel mezzo di una serie di sconfitte. Una volta che non è riuscito, i Redskins si sono trovati a difendere dalla propria linea delle 33 yarde, e i Rams hanno rapidamente guadagnato un altro touchdown, arrivando a 17-0. Sono scelte che sanno essere sanguinose, e che tagliano le gambe a team ben più attrezzati dei Redskins, scelte che vanno attentamente valutate dal coaching staff. Inoltre questa è la seconda settimana di fila che i Redskins hanno scommesso sul quarto down ed hanno fallito e gli avversari hanno segnato 14 punti di conseguenza.
Alla fine i Redskins hanno messo insieme206 iarde totali in attacco contro i Rams ed è stato il loro minor numero in una partita, dalla 12esima giornata della scorsa stagione contro San Francisco.
I Redskins hanno segnato 75 punti combinati in due partite consecutive, quest’anno, contro Jacksonville e Philadelphia. Da allora, nell’arco di altri 10 incontri, i Redskins hanno una media di 16,3 punti a partita. Solo due squadre sono state peggio di Washington in questo spazio temporale: Jacksonville e i New York Jets .
I Rams hanno dimostrato schemi di apertura ottimi, con il ricevitore Tavon Austin, e la sua presenza è atta a creare target alternativi. Quando i Redskins si schieravano in difesa di base, la safety Phillip Thomas a volte giocava basso nella formazione stack per anticipare lo screen, ma i Rams correvano altrove. Con il ripetersi dell’azione, questo ha impedito ai Redskins di utilizzare otto uomini nel box. Robert Quinn, il DE di St Luois continua ad avere un’ottima stagione per i Rams, ha fatto passare una brutta giornata a Trent Williams, battendolo spesso con facilità (forse non tutto originato dai suoi giochi), finendo la partita con due sacks, con affrettamenti sul QB ed un buon gioco contro il running game.
Nella loro terribile partita i Redskins hanno permesso un ritorno su punt da 78 yarde per un touchdown, Tavon Austin ha raccolto la ragguardevole media di 35 yarde per ritorno su quattro runbacks. Inoltre, l’attacco ha conosciuto una debacle totale, con il running game fermo a sconcertanti 27 yarde ( Morris 6 yards su 8 corse) e il passing game, orfano tra l’altro di DeSean Jackson , capace di mettere insieme 179 yards in tutto. Alla fine è difficile parlare bene di qualcuno in attacco, ma il ricevitore Pierre Garcon è l’unico degno di una menzione, con nove pass per 95 yards. In difesa il linebacker Ryan Kerrigan ha registrato altri due sacks, raggiungendo il top di carriera di 11.5 per la stagione. Ha anche costretto un fumble, ed è riuscito ad applicare pressione un paio di volte su quarterback Shaun Hill . Kerrigan è migliorato come pass-rusher in questa stagione, imparando a prendere angoli migliori sulla pass rush.
Veniamo al coaching. Ora il fuoco di fila è su Jay Gruden. Questo è un allenatore con quattro anni di contratto, che ha dimostrato la sua impossibilità di allenare bene a Washington. Non c’è bisogno di ulteriori prove per esserne convinti. Certo, pensare che un head coach al primo anno, come Gruden, fosse venuto in questo team e potesse cambiare tutto in un anno, non era realistico. È qui che la ricostruzione deve avvenire, la revisione della squadra deve partire dal gruppo degli allenatori, perché questa è una situazione che non dà scuse per nessuno. Gruden deve ancora dimostrare di poter vincere. Se la dirigenza deciderà di tenere Gruden, probabilmente deciderà di silurare Jim Haslett. La difesa è ben lungi dall’essere l’unico problema, ma il destino di Haslett è un problema. E’ possibile che, se deve cercare qualcuno che paghi, questo sarà Haslett. Ma conoscendo Dan Snyder e la sua imprevedibilità, non si può escludere che possa fare ancora la mossa di rimettere Griffin al centro del progetto Redskins. Questo vorrebbe dire che Gruden perderebbe il lavoro, e la squadra, i compagni e l’organizzazione finirebbero in vero e proprio vicolo cieco. A quel punto, esisterebbe un solo un allenatore in tutta l’America che potrebbe provare a prendere in mano la situazione, guidando il progetto e tentando di vincere. Si tratta di Art Briles, che ha allenato Griffin a Baylor, che conosce bene la maniera di giocare e gli schemi preferiti da RG3, e che è forse l’unico che ha la capacità di influenzamento necessaria sul QB, oltre ad avere, a suo tempo, espresso la possibilità di un suo coinvolgimento nella NFL. Sicuramente un compito ingrato e dai mille rischi, dopo che due allenatori hanno perso il lavoro a causa sua.
Bisogna sempre tenere a mente che Gruden ha quattro anni di contratto garantiti e a nessuno piace pagare quel tipo di denaro contante, neanche a Snyder. Forse.
Da molte parti ora si dice che l’allenatore ha perso lo spogliatoio. Possibile. Ma si dice anche dei rapporti tesi tra RG3 e compagni. Alfred Morris, che Gruden non dovrebbe proprio amarlo, sul fatto che lo spogliatoio gli sia contro dice “Questo è pazzesco, non credo che sia vero. Noi ci danniamo ogni partita perché questi risultati negativi scompaiano. Punto e basta. Non ci sono quei tipi di ragazzi qui”. Un paio di giocatori, in privato, hanno detto che sarebbe un errore enorme licenziarlo. Ma è capire veramente, in un roster di cinquanta persone, come la pensa la maggioranza di loro, su un tema così delicato, è sinceramente molto difficile.
La prossima? i Redskins giocano Domenica contro i New York Giants, che li hanno già umiliati al primo scontro di quest’anno . Se i Redskins perdono, potrebbero aggiudicarsi ancora l’ultimo posto di division, la settima volta in otto anni.