NFL Week #15: Dallas Cowboys @ Philadelphia Eagles preview
Sono passati appena 17 giorni da quando i Philadelphia Eagles sconfissero i Dallas Cowboys di un Tony Romo acciaccato, 33-10 in Texas, il giorno del Ringraziamento, e come per quel giorno, anzi, direi di più, dato l’approssimarsi della fine della stagione, una vittoria conterebbe tantissimo, non solo per il prestigio e per le battute legate alla rivalità tra le due squadre, ma anche e soprattutto per il futuro della Division ed in ottica post season.
Rispetto all’anno scorso, quando gli Eagles vinsero 24-22 e di fatto conquistaron la post season in Texas, Tony Romo sarà presente in campo, mentre dall’ltra parte lo starter sarà Mark Sanchez. In effetti è tedioso ricondurre sempre una gara di football a quello che possono fare (o non fare) i due quarterback in campo, ma in una lega come la NFL, questa posizione ad alti livelli risulta determinante, come può confermrvi un qualsiasi tifoso di Arizona, San Francisco o St. Philadelphia quest’anno sta trasfromando il proprio gioco con Sanchez, cercando giocate a più breve raggio, mentre i Cowboys stanno beneficiando di una stagione esplosiva di DeMarco Murray, che ha notevolmente alleviato il compito dell’attacco su passaggio, ed ha sfruttato eccellentemente una linea tosta e granitica.
Molti in casa Cowboys, sono convinti che la gara di oggi andrà quindi in maniera diversa da quella di due settimane e mezzo fa, inficiata da un settimana estremamente corta per i Cowboys. Romo esce da una eccellente gara contro i Bears e la loro disastrata secondaria, che ha concesso al QB texano di chiudere l’81% dei lanci, ed i Cowboys si sono finalmente liberati dell’ostacolo psicologico dell’8-8. Ben diverso è lo stato d’animo degli Eagles provenienti dalla sconfitta contro Seattle e destinati a lottare fino alla fine per conquistarsi questa postseason nonostante la netta vittoria a Dallas. Philadelphia ha dimostrato di sapersi rialzare dalle sberle, come per la vittoria contro Tennessee dopo il 52-20 preso a Green Bay, ma ci permettiamo di ricordare che Dallas non è nemmeno parente della ehm, orribile? Tennessee.
Tuttavia, dati alla mano, Phila ha fatto due su due contro i Cowboys, e la sconfitta con Seattle avrà di sicuro fatto lavorare duramente squadra e coaching staff per superare i problemi denotati la settimana scorsa, si parla sempre di professionisti. Philadelphia deve lavorare con due punti di partenza: la gara del Thanksgiving, dove tutto andò alla fine bene, ma dove ad esempio, chiusero con un orribile 1-5 in redzone e lasciarono almeno un paio di volte Dez Bryant liberissimo, e l’unico in tutto lo stadio che non lo vide fu Romo; e la gara con Seattle dove furono imbarazzanti nelle conversioni di terzo (2/11) ed in sole 139 yard di total offense, riuscirono a mettere assieme anche un fumble perso ed un intercetto.
LeSean McCoy, contro Seattle, ha corso per 50 yard su 17 portate, un numero molto simile a 55 yard su 18 portate nella gara di Philadelphia contro i Cowboys dell’anno scorso. Questo può significare tutto ma anche nulla, sta di fatto che se McCoy non gira, Phila fatica, e ne risente anche il passing game non certo perfettamente oliato con l’innesto in corsa di Sanchez.
Sanchez, uno dei fattori determinanti della partita: se gioca come al Thanksgiving, ciao Dallas, se gioca come contro Seattle, io personalmente accenderei già un cero a tutte le divinità possibili ed immaginabili. In realtà ovviamente non è stata tutta colpa sua, la secondaria di Seattle ultimamente non è che stia a guardare ed il fronte con 3 sack e 5 TFL hanno causato molto poco comfort per il quarterback delle aquile. Dallas non è Seattle difensivamente, ma la pressione di un eccellente Henry Melton ed una secondaria in cui spicca Orlando Scandrick potrebbe far sballare il buon Mark ed il gioco di passaggio.
Matchup da non perdere: la linea eccellente di Dallas ha come guardia il rookie Zack Martin, che molto probabilmente se la dovrà vedere con l’end Fletcher Cox. Ovviamente per la giovane età, Martin non è il migliore della linea dei Cowboys, tuttavia è un brillantissimo passblocker di cui ha estremamente beneficiato Romo, lasciando finora solo 8 pressioni al QB e zero sack. Cox è stato eccellente nell’ultimo mese, addirittura complessivamente meglio di J.J. Watt, ha collezionato quest’anno 22 pressioni al QB e 3 sack, e nello stesso tempo è uno dei migliori run stopper del suo ruolo, e questo attraverso due gare disastrose per Phila come con Green Bay e con Seattle. A Cox, si aggiungono due nomi temibili, l’OLB Brandon Graham ottimo pass rusher, e Mychal Kendricks, osso duro per il reparto corse dei texani.