Washington Redskins 2014: Annus Horribilis
A tutti i fans dei Redskins. Finalmente è finita. Questa stagione non è da dimenticare, deve rimanerci in testa come monito e avvertimento su quello che il futuro può riservarci. Qualcuno potrà dire: ma come con quattro vittorie? L’anno scorso se ne sono viste tre a Washington DC, c’è stato un miglioramento in fondo…
No, nessun miglioramento, siamo sprofondati. L’anno scorso avevamo l’alibi del rientro di Griffin, l’incidente e la riabilitazione, la ginocchiera, Shanahan che non capiva che un rientro anticipato rischiava di bruciarlo…
Adesso viene proprio il bello. Snyder, e il front office devono decidere da dove cominciare. E questo non è un lavoro facile, per un proprietario e un general manager che hanno ampiamente dimostrato di non capire una beneamata cippa di football. L’idea luminosa (che non albergherà nei meandri cerebrali di Snyder) sarebbe perlomeno affiancare ad Allen qualcuno che abbia una minima idea su come si costruisce una franchigia vincente. Di sicuro, qui, non c’è una soluzione rapida. Se qualcuno crede di risolvere i problemi del team con una buona serie di scelte alla Free Agency o con il Draft, dovrà amaramente pentirsi. Si tratta di costruire dalle fondamenta con un sistema che possa porre le basi per una serie di stagioni vincenti consecutive, qualcosa che non è esistito dal 1996-1997. Si deve cominciare da questa offseason.
C’è stata la sensazione, nelle rare vittorie (solo due ottenute con squadre decisamente più forti) che i Redskins raccogliessero meno di quello che il potenziale della squadra potesse dare. Non è escluso, soprattutto considerando gli infortuni che hanno falcidiato la squadra, soprattutto la difesa. Ma una squadra competitiva, evidentemente, lo è anche nella depth chart. Ma il problema è altrove. La franchigia ha cominciato la stagione chiedendosi che tipo di allenatore sarebbe stato Gruden, e che tipo di quarterback sarebbe stato Robert Griffin III. Ha finito la stagione con le stesse domande. Gruden non si capisce che tipo di allenatore potrebbe diventare, né quale tipo di gioco e quindi che carattere potrebbe dare alla squadra. In questa stagione non si è trovata una sola risposta che lo riguarda.
Griffin non ha fatto vedere, quasi mai, quello che i Redskins si aspettavano da lui. Ora lui sta per entrare nell’ultimo anno del suo contratto da rookie, con seri dubbi sul suo futuro e con una decisione che il front office deve prendere entro Maggio. I problemi di RG3 sono stati sotto gli occhi di tutti, e in tutta questa stagione ha dimostrato che probabilmente non potrà essere la risposta al QB. Ma questo è ben lungi dall’essere l’unico problema. La storia della NFL è carica di squadre vincenti senza un QB dominante, e la stagione dei Cardinals, quest’anno, ne è dimostrazione.
Il problema vero non è Griffin, è quello di costruire il roster. I Redskins hanno un attacco che sta passando tra i sistemi, da quello di Mike Shanahan a quello che Gruden preferirebbe. Vuole più forza in attacco ma ha una O-line costruita per qualcos’altro. C’erano un gran numero di titolari confermati dalla squadra che era andata 3-13. La realtà è che non erano solo i giocatori che non erano adeguati, era tutto il roster. Ecco perché i giocatori ora si trovano ad aspettare con trepidazione questa offseason, sapendo che potrebbe esserci un giro d’affari che riguarda la metà del roster. Sono troppi giocatori? Forse solo il minimo indispensabile, quando si tratta di riorganizzare interamente una squadra.
Alla fine, forse, questa stagione si è rivelata come una lunga preseason, dove stabilire i giocatori da mantenere e quelli da lasciare e chi aggiungere. In tutta questa situazione, considerando che alla fine per queste scelte, purtroppo si finirà per tenere Gruden (non dimentichiamo che ha un quadriennale), un punto fondamentale è sapere quale sarà la scelta in merito al coordinatore difensivo Jim Haslett. Un problema per il futuro. E non nasce da quest’anno, ma dagli ultimi cinque. Gruden si incontrerà con il direttore generale Bruce Allen per decidere sullo staff tecnico, e sembra già che voglia confermare il coordinatore difensivo. Questo ci dà la misura su quale pantano ci aspetta in futuro.
Ci vorrà tempo perché qualcosa cambi in meglio. E molto deve cambiare a Washington. Ma non tutti i giocatori sono in discussione. Il tackle Trent Williams è uno di questi. Kerrigan un altro. E poi? Breeland, forse. Sicuramente non rischiano Morris, Reed, D-Jax, unici punti fermi su cui basare il futuro.
E le partenze? Santana Moss è uno pronto ad andare, ormai al tramonto della sua carriera. Potrebbe restare per un’altra stagione, a 35 anni? Ryan Clark è un coetaneo, anche lui senza futuro e un altro giocatore senza spazio nel team sarà il veterano Tyler Polumbus. Ma quanti altri dovranno lasciare? David Amerson, Pierre Garçon, Andre Roberts, Shawn Lauvao, Chris Chester, Tom Compton, DeAngelo Hall, Brian Orakpo, Brandon Meriweather, ecc. ecc. Saranno molti i giocatori da sostituire, con non poche difficoltà.
Gli Skins hanno perso troppi Free Agent e troppe scelte al draft per permettersi un’altra offseason sullo stile delle ultime. Se succede di nuovo, ci saranno tempi duri ancora nella prossima stagione. Non sappiamo che allenatore è Gruden, o perlomeno, purtroppo, lo immaginiamo…. Non sappiamo che cosa potrà dare alla franchigia RGIII, anche se, purtroppo, lo immaginiamo…. Non sappiamo cosa sarà della nostra, sciagurata, amatissima squadra, anche se, purtroppo, lo immaginiamo…