Kansas City Chiefs 2014: si lavora per il futuro
Terminata la stagione con un record di 9-7, i Chiefs si apprestano ad affrontare una postseason molto interessante. L’anno scorso di questi tempi I Chiefs erano ai Playoff dopo una stagione da 11-5, complice anche un calendario parecchio favorevole. Quest’anno invece, ridimensionati da partenze eccellenti a causa della necessitò di tagliare il cap salary, Kansas City parte con un grande punto interrogativo. La schedule 2014 è nettamente peggiore di quella 2013 ed infatti KC si trova a giocare contro 11 team che hanno un record migliore dello .500 mentre nel 2013 si erano scontrate solo con 6 squadre con record maggiore dello .500.
La partenza è proprio brutta con la sconfitta contro i Titans (che si riveleranno poi essere parecchio deboli) ed in casa contro Denver. Poi però la svolta, vittoria a Miami, trionfo nel MNF in casa contro Brady e sconfitta di misura a San Francisco. Anche dopo il bye i Chiefs mettono in fila 5 vittorie consecutive battendo anche Seattle. Così il 20 novembre quando Kansas City va ad Oakland per la partita più sentita dai tifosi, contro una disastrosa squadra dei Raiders ancora a zero vittorie, sembra un trionfo annunciato.
Invece i Raiders vincono 24 a 20 e ai Chiefs si spegne la luce.
Differenze dal 2013 in attacco: la perdita di Dexter McCluster è un duro colpo per il reparto WR ed il nuovo arrivo De’Anthony Thomas stenta a decollare fino a metà stagione anche a causa di un infortunio in preseason. Donnie Avery, ricevitore numero 2 dei Chiefs ha una stagione travagliata che non gli consente di essere in campo spesso come nel 2013. Alex Smith è un grande calcolatore, amministra sapientemente il tempo ma lanci maggiori di 10 yards sembrano proibitivi. Un pò il playbook costruito sul gioco medio.corto, un po’ la difficoltà di trovare un ricevitore libero, un po’ la paura di essere intercettato di Smith, limitano molto il gioco aereo di Kansas City e come sempre ci si affida a Jamaal Charles favorendo le difese avversarie che non faticano molto a leggere prevedibili schemi di corsa. Il TE Travis Kelce, al suo secondo anno di NFL, inizia ad essere il target preferito di Smith e giornata dopo giornata si propone come uno dei pochi a cui lanciare, mentre Dwayne Bowe sembra riproporre l’offuscamento degli ultimi anni.
In difesa Kansas City perde subito Derrick Johnson e Mike De Vito. Soprattutto la perdita dell’ILB determinerà un problema costante nella difesa contro le corse per tutta la stagione. Poi Eric Berry, assente per molte giornate a causa di infortunio, torna ma riesce a giocare poco fino alla notizia del linfoma di Hodgkin. Eppure la difesa della franchigia del Missouri risulta essere spesso all’altezza, risultando tra le migliori contro i lanci e mediocre contro le corse.
Menzione speciale per Justin Houston che stabilisce il record di sack per una stagione di KC, mettendone insieme ben 22 e per poco sfiora il record assoluto della NFL che vede 22.5 sack in una stagione realizzati da Michael Strahan.
Ma il vero disastro di questa stagione è sicuramente la Offensive Line. Con la perdita nella free agency di Branden Albert (OT), Jon Asamoah (G) e Geoff Schwartz (G), il reparto si è indebolito tantissimo. Fisher finalmente si sposta a LT dopo una stagione da rookie passata a destra ma purtroppo i risultati sono scarsi lasciando “the blind sire” debole e causando una pressione costante sul povero Smith.
La free agency 2015, come accennavo all’inizio, sarà un’altra battaglia per Reid e soci perché il salari cap necessita di altri tagli importanti e gli indiziati sono Bowe (WR) ormai da troppo tempo non più all’altezza della situazione, Tamba Hali (OLB) vista anche la presenza di Dee Ford prima scelta di KC nell’ultimo draft e che ha disputato una stagione da rookie in cui ha giocato poco ma nella quale ha lasciato intravedere di essere assolutamente all’altezza ed infine Eric Fisher che non so se avrà la terza possibilità.
Con l’aggiunta di due buoni uomini di linea offensiva, un buon ricevitore ed il tag su Houston (FA), Kansas City potrà nella prossima stagione puntare decisa ai Playoff e poi chissà… la strada intrapresa da Andy Reid sembra proprio essere quella giusta visto che nei due anni in cui è stato HC dei Chiefs ha un record di 20-12.
– Antonio Carugo –