Beckham Legendary – Capitolo uno: Rookie of the Year
8 Maggio 2014, New York. Sono circa le nove di sera (le quattro di mattina in Italia) e al Radio City Music Hall, con la dodicesima scelta assoluta, i New York Giants, sorprendendo gran parte dei tifosi, selezionano Odell Beckham Jr., WR proveniente da LSU.
Per i Giants quella sera potrebbe essere iniziata una nuova era. Questa è la storia del rookie che ha sorpreso l’NFL.
OBJ nasce a New Orleans, Louisiana, il 5 novembre 1992 da una coppia che lo sport ce l’ha nel sangue: il padre, Odell Beckham Senior, è RB per la squadra di football di LSU (e compagno di stanza di un certo Shaquille O’Neal, padrino al battesimo del giovane Odell), la madre, Heather Van Norman, invece è una sei volte All-American e vincitrice di 3 titoli nazionali individuali con la squadra di atletica leggera della medesima università.
Non sorprende quindi sapere che fin da piccolo Odell si distingue come un bambino sportivamente particolarmente dotato. E fin da subito mette in mostra le sue capacità sul campo da “football”, quello però che ogni appassionato di football (quello vero) chiama soccer: il calcio. Tanto da meritarsi, a 14 anni, una convocazione nella nazionale giovanile a stelle e strisce, con la derivante opportunità di poter iniziare a fare sul serio, previo però un trasferimento in Europa. La decisione è sofferta (ma col senno di poi si può tranquillamente dire sia stata quella giusta), il ragazzo lascia il soccer per dedicarsi, iscrittosi all’high school, all’altra sua passione: il football.
Beckham si iscrive all’Isidore Newman School di NO, dove entra nella squadra di football come WR, ma occasionalmente gioca anche CB, RB e QB. Nel frattempo pratica anche pallacanestro ed atletica leggera, sport nel quale raggiunge discreti livelli.
Ma il focus principale è il football e da senior mette a referto 1010 yarde e 19 TD, raggiungendo quello che, prima di lui, è stato il miglior WR della scuola: Cooper Manning. Ebbene sì, l’Isidore Newman School è la medesima scuola che ha introdotto nel grande football l’ultima generazione di Manning: il maggiore Cooper (la cui promettente carriera fu stroncata da un infortunio) ed i due probabili futuri Hall of Famers Peyton ed Eli. Ed il QB dei NY Giants conobbe il suo futuro bersaglio preferito proprio quando, tornato a casa per le vacanze, insieme al fratello si recò al campo di football della scuola chiedendo all’allenatore della squadra qualche WR per allenarsi. Leggenda vuole che i due fratelli Manning furono tanto impressionati dal talento di Beckham da litigarsi la possibilità di allenarsi con lui ed assicurargli un posto fisso al Manning Pass Academy negli anni successivi.
Al momento dell’iscrizione all’università è considerato il sesto WR ed il quarantesimo prospetto assoluto della nazione. Le offerte sono numerose ma la scelta cade sull’alma mater dei genitori: Louisiana State University.
Il primo anno, da true freshman, gioca 14 partite di cui 9 da starter (in coppia con Rueben Randle, suo attuale compagno di squadra ai Giants) ed inizia già a lasciare il segno: segna il suo primo TD contro West Virginia e chiude la stagione con 41 ricezioni per 475 yarde e 2 TD, guadagnandosi un posto nel Freshmen All-Sec team. L’anno successivo diventa il team leader per yarde ricevute (713) condite da 2 TD ricevuti e 2 TD segnati come punt returner.
Il terzo anno è quello del salto di qualità. Pur in un sistema offensivo run oriented che non ne esalta le caratteristiche, si contraddistingue come un giocatore dalle incredibili capacità atletiche, da un’innata playmaking ability, mettendosi in luce sia come receiver sia come returner. Chiude quindi la carriera a LSU laureandosi in scienze motorie e rompendo il record di squadra per all-purpose yards (2315, 1117 ricevute con 8 TD), guadagnandosi il Paul Hornung Award assegnato al giocatore più versatile della nazione.
Alla fine della stagione 2013, da junior, decide quindi di dichiararsi per il NFL Draft 2014. Per gli scout i suoi punti di forza sono la capacità di creare separazione dal CB tanto allo snap quanto nello sviluppo dell’azione, la capacità di correre le tracce e un catch radius talmente ampio da permettergli di effettuare ricezioni apparentemente impossibili (ce ne siamo accorti, no?). Come punto debole, invece, viene indicato un fisico non imponente (180cm per 90 Kg) ed una bassa velocità di punta. Ma ciò non trattiene gli esperti di scouting dal collocarlo nella parte alta del tabellone.
E arriviamo alla sera dell’8 maggio, quando i New York Giants, alla disperata ricerca di playmaker offensivi, investono la dodicesima scelta assoluta su di lui.
Il primo assaggio di NFL non è dei più dolci: la stagione è ancora ai nastri di partenza quando Beckham è costretto a fermarsi per un infortunio ai muscoli ischiocrurali (hamstring). Questo infortunio, apparentemente lieve, si dimostra molto più serio del previsto, tanto da fargli saltare OTAs, camp, Pre-Season e le prime 4 giornate di Regular Season.
Ma proprio quando tra i fan dei Giants serpeggia l’impazienza, il prodotto di LSU fa il suo debutto. E’ il 5 ottobre 2014, ed i Giants stanno giocando e perdendo contro i Falcons, quando Beckham entra e segna il suo primo TD.
Due settimane dopo, contro i Cowboys, segna per la prima volta due TD nella stessa partita. Ma il capolavoro inizia la settimana successiva, quando con una prestazione da 156 yarde contro i Colts inizia la striscia di più partite consecutive con almeno 90 yarde ricevute, attualmente arrivata a nove partite (ed ancora in corso), che consistono in un record NFL (condiviso con Michael Irvin).
Alla quinta partita in carriera, questo ragazzino dalla capigliatura sbarazzina, si trova davanti a sua maestà Richard Sherman, il cornerback più forte e più pagato dell’NFL. Alle fine ad avere la meglio sarà il fortissimo difensore, riuscendo a propiziare l’intercetto decisivo proprio in copertura su OBJ, ma non senza soffrire: Beckham chiude la partita ricevendo 108 yarde e mettendo ripetutamente in difficoltà l’avversario.
Ma arriviamo al 23 ottobre, quando il mondo del football impara a conoscere Odell Beckham Junior. Contro i Dallas Cowboys, il rookie mette a referto un’altra prestazione monstre(146 yarde e 2 TD), ma soprattutto regala al pubblico una delle più belle ricezioni di sempre, se non la più bella (e se ne dovesse esistere una più bella, chi scrive non l’ha mai vista).
Beckham chiuderà la stagione giocando 12 parite, 11 da starter, e mettendo a referto 91 ricezioni per 1305 yarde ricevute e 12 TD (primo tra i rookie in tutte e tre le categorie), vincendo per ben due volte il premio come miglior rookie del mese e meritandosi il premio di Rookie Of The Year assegnatogli dalla PFWA (a cui presumibilmente si aggiungerà presto quello assegnato dall’Associated Press).
Ed il resto? Il resto, speriamo, sarà storia. Perché la sensazione, e la speranza, è che questo sia solo l’inizio. Sky’s the limit.
Per gli appassionati di numeri, di seguito sono elencati tutte le statistiche, i premi finora ottenuti ed i record più significativi (perché per elencandoli tutti significherebbe eguagliare in lunghezza un elenco del telefono).
Statistiche e Record
12 partite giocate, di cui 11 come starter
91 ricezioni (primo tra i rookie)
1305 yarde ricevute (primo tra i rookie), 108.8 yarde a partita (primo nell’NFL)
12 TD (primo tra i rookie), 1 TD a partita (primo nell’NFL a pari merito con Dez Bryant)
All-time Record(e di conseguenza anche rookie) per partite consecutive con almeno 90 yarde ricevute (9, a pari merito con Michael Irvin, striscia ancora attiva)
All-time Record per partite consecutive con almeno 130 yarde ricevute ed 1TD (4, a pari merito con Patrick Jeffers e Calvin Johnson)
Rookie Record per più partite consecutive con almeno 125 yarde ricevute (6)
Rookie Record per media di yarde ricevute a partita (108.8)
All-time Record per partite consecutive con almeno 10 ricezioni, 100 yarde ricevute e 1 TD (4, a pari merito con Torry Holt)
Etc etc etc
Premi
4 x Pepsi Rookie of the Week (12, 15, 16, 17)
2 x Rookie of the Month (Novembre e Dicembre)
PFWA Offensive Rookie of the Year
PFWA Rookie of the Year
ProBowl