Stanford, la classe del ’15
Quest’anno il “National Signing Day” ha portato a Stanford 22 prospetti, provenienti dalle diverse High School del paese. I facenti parte della “classe 2015” arrivano da 13 stati diversi (compreso il Canada, anche se l’interessato ha fatto il liceo nell’Illinois) e, come di consueto, solo un terzo di loro è Californiano (7), mentre gli altri giungono da Florida, Georgia, Louisiana (2), New Jersey, North Carolina (2), Ohio, Oregon, South Carolina, Tennessee, Utah (2) e Washington.
Come noto, il recruiting dei Cardinal rimane tra i più particolari dell’intero panorama NCAA e pressoché unico nella “prima divisione bowl”, il massimo livello del football universitario. Se da un lato infatti per uno studente-atleta un’offerta da Palo Alto risulta tra le più allettanti, in considerazione del ragguardevole appeal accademico della “Leland Junior University” e del contestuale valore economico delle borse di studio elargite, dall’altro Stanford sconta indubbiamente l’effetto selettivo su atleti d’élite determinato dalla media dei voti scolastici – Grade Point Average (GPA) – necessaria per l’iscrizione ai corsi dell’ateneo e, di conseguenza, per entrare a far parte di uno dei programmi sportivi delle sue “Varsity”.
Viceversa, quest’ultimo aspetto è una delle ragioni principali per cui una scuola considerata quasi esclusivamente per “benestanti” e nell’immaginario collettivo frequentata da “nerd”, tende inevitabilmente a produrre “menti” di rare capacità cerebrali, in certi casi peraltro di assoluta fama mondiale, che però calate nel contesto sportivo qui analizzato significano soprattutto “football IQ” sopra media e abilità “processive” di alto profilo, ed ecco quindi individuato uno dei motivi primari per cui Stanford è, per esempio, uno di quei college da tenere sempre d’occhio con riguardo alla “formazione dei quarterback”, al più in grado di giocare a discreti livelli anche tra i professionisti, ma evidentemente non mancano picchi di assodata eccellenza, non a caso è l’unico college a vantare 4 signal caller selezionati con la prima scelta assoluta in un draft NFL.
Al contrario, l’atletismo, in senso assoluto, risulta uno degli aspetti tecnici più difficili da “procacciare” in una cerchia tanto circoscritta di prospetti eleggibili, non necessariamente a causa della relazione inversa che spesso contraddistingue attitudine o perizia negli studi rispetto a cura del fisico, esercizio, abilità o destrezza nelle attività sportive. Ciò però evidentemente non significa che sia impossibile comunque scovare talento, specialmente per uno staff così preparato come quello dei Cardinal che con bravura e susseguente dedizione al lavoro sul campo riesce spesso ad affinarne le capacità tecniche e a perfezionarne quelle atletiche, come dimostra la straordinaria carriera di alcuni ex-alunni tra i quali ad es. Doug Baldwin e Richard Sherman, per due anni di fila protagonisti con i Seattle Seahawks nell’evento globale per antonomasia del nostro beneamato sport: il Superbowl.
E sono tra l’altro proprio i loro ruoli (wide receiver e defensive back) quelli più penalizzanti in questo contesto selettivo per un college come Stanford, che oltretutto proprio in questa stagione vede parecchio “atletismo in uscita” dal proprio roster, con elementi quali il WR Ty Montgomery, il CB Alex Carter, il SAF Jordan Richards, che si ritiene possano far bene anche al piano di sopra.
Veniamo dunque all’elenco dei nuovi arrivati, tra i quali come sempre ce ne sono molti che dovranno allenarsi almeno un anno (redshirt) prima di vedere il campo (in modo da aggiungere peso adeguato e forza fisica sufficienti per questo livello di competizione, apprendere il playbook della propria squadra, perfezionare per quanto possibile il fisico in modo da conformarsi al livello atletico richiesto nelle gare di college, etc.), alcuni che per ragioni non strettamente legate allo sport vedremo con questa maglia non prima del 2017, ed infine qualche nome che, per stessa ammissione dell’HC David Shaw, potrebbe invece addirittura contribuire da subito, da “true freshman”.
Innanzitutto la lista, in rigoroso ordine alfabetico:
Sulla base della dissertazione di cui sopra, salta subito all’occhio la mancanza di un quarterback, ruolo fondamentale in qualsiasi squadra di football, che però quest’anno è stato volutamente bypassato nel recruiting dai Cardinal. Shaw ha rivelato che nel 2015 non vi è stata alcuna offerta a prospetti QB, anche per non “rischiare un sovraccarico” alla posizione che potesse condurre inevitabilmente a trasferimenti. Che peraltro non è ancora escluso possano ugualmente verificarsi, dato che oltre all’annunciato ritorno del 5th year senior e titolare, già 2 volte vincitore del titolo di Pac-12, Kevin Hogan, il parco QB di Stanford prevede anche l’attesissimo redshirt freshman Keller Chryst (proveniente dalla “Paly” High School, in pratica dall’altro lato della strada…quando si dice un ragazzo “di casa”) come noto figlio del nuovo Offensive Coordinator dei San Francisco 49’ers Geep Chryst e nipote del nuovo Head Coach di Wisconsin Paul Chryst, ma che comprende anche il back-up mancino Evan Crower (altro 5th year senior che potrebbe sfruttare la graduate transfer rule per giocare almeno un anno da titolare altrove) oltre al redshirt sophomore Ryan Burns.
“I wanted to take a gap year and really concentrate on the ’16 class” ha detto Shaw, aggiungendo “We’ve been working on the ’16 class for over a year now.” Pur non menzionando i suoi target principali, è risaputo che tra questi c’è già stata un’offerta di scholarship per K.J. Costello della Santa Margarita Catholic (Orange County), uno dei top pro-style quarterback della nazione per il prossimo anno.
Tra i recruits che hanno firmato la Lettera di Intenti lo scorso 4 febbraio, Shaw ha menzionato il wide receiver Trent Irwin, il defensive lineman Wesley Annan, il cornerback Quenton Meeks ed il ritornatore Jay Tyler tra coloro che hanno una chance di giocare subito.
Irwin (un 5 star per Rivals) è considerato uno dei migliori prospetti WR arrivati a Stanford negli ultimi anni. Pur non possedendo una game-breaking speed, il biondo da Valencia (contea di Los Angeles) è eccellente possession receiver, atletico e in grado di creare separation dal difensore, ha ottime mani e una straordinaria pulizia nel correre le tracce. “I told him a year ago he was the best route runner in the nation” ha detto David Shaw. Considerato che ha pure stabilito i record statali per ricezioni (285) e receiving yards (5.268) nei suoi anni alla Hart-Newhall HS, sono davvero curioso di vederlo in azione con questa maglia.
Il DT canadese Annan è il principale indiziato per un ruolo in depth chart nella ringiovanita linea difensiva a 3, dove c’è scelta sufficiente nel ruolo di DE, ma non altrettanto dicasi per il posto di DT centrale in sostituzione dell’uscente David Parry.
Quenton Meeks è il figlio di Ron Meeks, ex Defensive Coordinator di Indianapolis Colts (2002-08, con i quali ha vinto il titolo del 2006) e Carolina Panthers (2009-10), nonché secondary coach di lungo corso nei Bengals (1992-96), nei Falcons (1997-99), nei Redskins (2000), nei Rams (2001), negli stessi Panthers (2011) e nei Chargers (2012), motivo per cui Quenton ha fatto l’High School a San Diego. Lui è senza alcun dubbio un prospetto reattivo ed atletico (ha saltato 40 pollici nel Vertical del recente SoCal Nike Camp) che verrà sicuramente provato come cornerback, safety, ma anche ricevitore, altro ruolo che pure ha ben ricoperto all’High School.
A proposito di Defensive Back atletici, la classe comprende altri 3 prospetti molto interessanti, che si vanno ad aggiungere ai freshman dell’anno scorso, ovvero i cornerbacks Terrence Alexander (che ha già debuttato nel 2014, mettendo pure a segno un intercetto ritornato per 46 yard nel Big Game contro California – ndr), Alameen Murphy, Alijah Holder, ed il safety Brandon Simmons.
Frank Buncom IV è un 4 star-prospect con un’elettrizzante combinazione di fisico, velocità e ball skills. La sua struttura fisica è sorprendentemente simile a quella che aveva Richard Sherman quando arrivò a Stanford, e infatti l’altro ruolo in cui ha giocato al liceo è quello di wide receiver. Considerate però le sue attitudini al placcaggio e in run-support, il ruolo di cornerback sembrerebbe il più adatto da subito alle sue caratteristiche.
Ben Edwards è una hard-hitting safety, un placcatore molto fisico, con buona stazza, istintivo e soprattutto che riesce a coprire velocemente grosse porzioni di campo, dunque in grado di giocare sia come two-deep che come single-high safety. E ha il potenziale per diventare un big-time playmaker al college.
Justin Reid è invece il fratello di Eric Reid, safety dei San Francisco 49’ers. Justin è una free safety con buon anticipo e senso della posizione, sa placcare in campo aperto. Proviene quindi dalla Louisiana, ma a differenza del fratello maggiore, lui ha scelto Stanford sopra LSU (…anche perché Santa Clara è davvero a due passi…).
Insomma, i Cardinal (e soprattutto il DB coach Duane Akina) avranno diversi giovanissimi da far crescere e tra i quali scegliere i prossimi titolari di un reparto in pressoché totale rivisitazione. Oltre alla già ricordata perdita di Alex Carter e Jordan Richards, un’ulteriore defezione nel reparto potrebbe derivare dalla possibile partenza dell’altro CB Wayne Lyons che si dice stia seriamente considerando la possibilità di accettare la proposta di Jim Harbaugh di raggiungerlo a Michigan. Voci oltretutto suffragate dalla…mamma di Wayne, Gwendolyn Bush, assunta come director of player development ai Wolverines, unica donna nello staff di Harbaugh.
A quel punto gli unici veterani a roster tra i DB rimarrebbero i due senior convertiti a safety Kodi Whitfield (ex WR) e Dallas Lloyd (ex QB) oltre al polivalente Zach Hoffpauir che però, essendo un two-way starter (anche nella squadra di Baseball), come di consueto non prenderà parte ai prossimi allenamenti primaverili, al termine delle quali probabilmente inizieremo ad avere le idee più chiare.
Per il resto, non manca ovviamente il solito gruppetto di offensive linemen, tra i quali spicca l’intrigante C Brian Chaffin che per caratteristiche fisiche e tecniche sembra predestinato ad ereditare in un prossimo futuro il ruolo di starter nel mezzo, ruolo che nel 2015 apparterrà ancora a Graham Shuler. Tra gli altri OL si segnalano il 4 star OG Nick Wilson, tra i primi 10 prospetti G nel 2015, ed il colossale tackle (oltre due metri) Jack Dreyer, che proviene dalla Junipero Serra HS di San Mateo, il liceo di Tom Brady…
Per gli special team vanno segnalati il Kicker (nonché Punter) di buona gamba Jake Bailey, che presto diverrà il nuovo titolare del ruolo, e Jay Tyler funambolo di 5-8, 165 pds che alla Isidore Newman School, in Louisiana, ha giocato QB, WR, persino CB, ma soprattutto come rapidissimo ritornatore, di kickoff e punt. Ed è questo il motivo principale per cui è stato scelto e grazie al quale potrebbe entrare presto in azione.
Due ragazzi del gruppo, ovvero il FB Houston Heimuli ed il LB Gabe Reid, intraprenderanno una missione Mormone prima di iniziare l’università e dunque li vedremo a Palo Alto solo tra 2 anni. Viceversa l’OLB/SAF Sean Barton (6-3, 225 pds, 4.48 nel 40-yard dash), facente parte della classe 2013, rientrerà proprio in questa primavera dopo aver trascorso gli ultimi 2 anni, sempre in una missione, in Africa. Sarà dunque un freshman di 21 anni.
Per quanto attiene il backfield offensivo, vanno segnalati due running back.
Cameron Scarlett, fratello del DE di Cal Brennan Scarlett, sta recuperando da un intervento al ginocchio (ACL), ciononostante Shaw ha affermato che anche lui ha una chance di non essere redshirtato. “Apparently he’s ahead on his rehab. Doctors believe he’ll be running full speed in June.” le parole dell’HC, che poi ha aggiunto un eloquente “he’ll remind people of Tyler Gaffney” spiegando così il tipo di workhorse back che Scarlett rappresenta, per stazza, potenza e “finishing speed.”
L’altro RB Bryce Love è dotato invece di grande velocità (4.4), di accelerazione con la palla in mano e di quella “seconda marcia” per riuscire a scappare dai difensori avversari che tanto è ricercata in runners in prevalenza off-tackle di questo tipo.
Si ritiene comunque probabile un loro impiego a partire dal 2016, considerata la presenza attuale a roster del senior titolare Remound Wright, del junior Barry Sanders e dell’ormai rivelato ‘crack’ true sophomore Christian McCaffrey.
Da non sottovalutare infine il presumibile H-Back Reagan Williams, che nello scacchiere offensivo di Stanford assumerà nel prossimo futuro il ruolo che è stato di Ryan Hewitt e di Owen Marecic prima di lui. Blocca, corre, riceve bene fuori dal backfield. Non è un caso se Jim Harbaugh ha provato fino all’ultimo a soffiarlo ai Cardinal.