General Manager Per Un Giorno: Oakland Raiders Draft 2015
General Manager per un giorno è una rubrica ideata da Endzone, in cui gli Insider di ogni squadra si mettono nei panni del GM e provano a fare la chiamata al momento di dover scegliere il o i giocatori nel primo round. Ciò che vedrete in questi articoli, sono diversi scenari assolutamente verosimili, messi in ordine da quello ideale (che potremmo paragonare al piano A), a quelli sempre meno entusiasmanti (piano B e piano C). Ovviamente in questi scenari è l’insider a fare la scelta del pick, quindi il risultato varierà a seconda delle varie preferenze. C’è da aggiungere inoltre che le scelte stanno avvenendo prima della Free Agency, quindi potrebbero cambiare drasticamente nel caso tale need fosse riempito da un nuovo acquisto. Se siete d’accordo con noi, oppure se siete di un’altra opinione, fatecelo sapere nei commenti!
Quest’oggi parliamo degli Oakland Raiders. Calarsi nei panni di Reggie McKenzie è davvero complesso. Non solo come GM è molto criptico, lasciando trasparire di rado quali siano i veri progetti, ma molto spesso le sue azioni sono completamente in antitesi con affermazioni fatte precedentemente.
Quest’anno, come sapete, gli Oakland Raiders siedono al quarto overall, alle spalle di Buccaneers, Titans e Jaguars. Nonostante siano in top 5, è una posizione parecchio scomoda perché, a differenza dell’anno scorso, non ci sono tantissimi giocatori che meritino realmente di essere draftati in quella posizione. Se a questo poi aggiungiamo il fatto che molti dei need della squadra sono sovrapponibili a quelli di chi sta davanti, allora la rosa degli “Elite” si restringe parecchio. Ecco quindi i miei tre scenari.
Principali Team Needs: WR, DE, MLB.
– Primo Scenario, “L’Idillio”: LEONARD WILLIAMS, DT, USC
Da molti definito come il miglior prospetto del draft, sembra impossibile che possa scivolare fino al quarto overall, ma essendo che l’anno scorso un qualcosa di simile è accaduto con Khalil Mack, si può sperare che la fortuna baci McKenzie ancora una volta. Il motivo per cui Williams è la mia prima scelta è quasi superfluo da dire: fisicamente imponente, rappresenta il giocatore più versatile e che meglio sposerebbe i bisogni di una squadra come i Raiders. Giudicato da molti un DE in una difesa 3-4, il colosso da USC potrebbe benissimo giocare ugualmente DT in una 4-3 base defense.
Comparato a Richard Seymour dai più, l’avere Williams al centro della linea a mettere pressione al fianco di Justin Ellis, non solo darebbe a Mack la possibilità di raggiungere il QB molto più velocemente in quanto la linea avversaria non gli farebbe un doppio blocco ad ogni snap, ma darebbe una mano sia alla run defense che alla pass rush, visto che è in grado di liberarsi velocemente dai blocchi e penetrare nel backfield in men che non si dica.
Affinché scenda così tanto però dovrebbero andare per il verso giusto i primi 3 pick: con Tampa Bay che al 99% andrà sul QB (Jameis Winston), rimangono Tennessee e Jacksonville da sistemare. Se i Titans dovessero decidere che Zach Mettenberger non è la risposta (andando quindi su Marcus Mariota) e Jax dovesse innamorarsi di Dante Fowler Jr. o Randy Gregory (i due edge rusher migliori di questo draft) allora il #94 potrebbe davvero vestire la maglia della sua squadra del cuore.
– Secondo Scenario, “La Speranza”: KEVIN WHITE, WR, WEST VIRGINIA
Nella mia personalissima draft board, Kevin White riceve la medaglia d’argento. Da giorni va avanti la discussione sul quale dei due ricevitori tra Kevin White e Amari Cooper i Raiders dovrebbero puntare. In questo scenario io vi spiegherò il perché, secondo il sottoscritto, White dovrebbe essere la scelta di McKenzie, e per farlo è necessario parlare per prima cosa delle misure: con i suoi quasi 6’3″ di altezza e 215 pound di peso, Kevin rappresenta il prototipo perfetto del ricevitore nella NFL. Molti scout dubitavano della sua velocità, ma il prodotto di West Virginia ha zittito tutti con un tempo ufficiale di 4.35 sulle 40 yard.
Studiando i suoi tape sono due le cose che saltano all’occhio: il suo tipo di gioco e il “WOW” factor. Quando White è in campo, il CB avversario lo sente fisicamente; sfrutta la sua stazza per vincere l’incontro e, grazie all’altezza, è in grado di prendere la palla quando è ancora fuori portata dal difensore. Nonostante le doppie marcature riesce comunque a ricevere senza droppare, e, cosa di vitale importanza, sa bloccare sulle corse. Di tutti i ricevitori definibili come “elite” in questo draft, White è l’unico in grado di portare un blocco efficace sull’avversario, e questo vuol dire sia rendere possibile un running game, che soprattutto togliere pressione dalle spalle di Carr, cosa che l’anno scorso accadeva di rado.
Molte delle persone che vanno contro White, sottolineano il fatto che ha avuto solo un anno di reale produzione: trasferitosi da un Junior College a West Virginia (non ha potuto frequentare una scuola di prima divisione fin da subito per via dei bassi voti), ha avuto un primo anno da Junior non esaltante. Con il duro lavoro e l’impegno, l’anno successivo ha consolidato il suo stato di ottimo ricevitore, dimostrando quindi anche quel tipo di carattere determinato che è fondamentale tra i professionisti. Solo con il duro lavoro si arriva lontano, e White lo ha imparato sulla propria pelle.
Affinché si verifichi questo scenario non serve tanto: con i Buccaneers sempre orientati sul QB e dei Titans che prenderebbero Leonard Williams, rimarrebbero solo i Jaguars. Essendo però che entrambi i loro pick del secondo round dell’anno scorso sono stati spesi per 2 ricevitori, dubito fortemente che possano anche solo valutare di prendere White, quindi potrebbe finire tranquillamente ad Oakland.
– Terzo Scenario, “La Sicurezza”: AMARI COOPER, WR, ALABAMA
Che i Raiders abbiano disperato bisogno di un ricevitore, lo si può capire dal fatto sono ben due i WR che drafterei con il quarto overall se fossi io il GM. Nonostante mi piaccia definirmi come un “Kevin White Guy” (uno pro Kevin White), io stesso ammetto tranquillamente che il pick più sicuro e più ovvio da fare in una situazione come quella di Oakland è proprio Amari Cooper. Da un punto di vista tecnico, il prodotto di Alabama è una spanna sopra tutti: il migliore route runner (cioè il migliore a correre le tracce) di tutta la sua classe, il più fluido nelle recezioni e il più produttivo.
Quando Cooper è il bersaglio di un lancio, il QB può star sicuro che quello sarà un lancio quasi sempre completo. La sua capacità di eseguire le tracce è così sopraffina che, guardando i suoi tape, è difficile trovare una azione dove il ricevitore non sia completamente solo con il difensore ancora imbambolato dalla finta. Amari Cooper è in grado di non dare alcun indizio su quella che sarà la sua direzione, e questa sua qualità fa di lui una certezza di conversione al terzo down. I Raiders sono stati imbarazzanti quando si trattava di convertire un terzo down durante questa stagione passata, ma con un arma nell’arsenale come Cooper, il discorso potrebbe cambiare radicalmente.
Osservandolo all’opera si può ben vedere come la sua fluidità nel ricevere è qualcosa di sbalorditivo: quando il #9 prende la palla, lo fa senza alcuno sforzo, quasi come se fosse un gesto naturale come respirare, e questo suo grosso talento gli ha permesso di produrre, anno dopo anno, grossi numeri nelle statistiche di recezioni, yard guadagnate e TD segnati.
Se dovessi interrompere qui il discorso, molti di voi potrebbero domandarsi perché Cooper è la mia seconda scelta e non la prima, ed è qui che ve lo spiego: il primo motivo è che da un punto di vista fisico, Cooper non è assolutamente a paragone ai nuovi CB alla Richard Sherman, risultando nettamente inferiore nel caso di uno scontro diretto; il secondo è che nonostante gli ottimi numeri, il controllo della palla non è stato sempre ottimale, e sono stati diversi i drop del ricevitore; il terzo è ultimo è che quando si tratta di giocatori di Alabama, per quanto la carriera collegiale sia ottima, non sempre a livello pro il tutto si traduce altrettanto bene.
Se da una parte abbiamo Eddie Lacy e Julio Jones, che hanno dimostrato che questa affermazione fatta poco fa è errata, dall’altra abbiamo Rolando McClain e Trent Richardson. Il motivo per cui avviene questo calo è per via del carattere del giocatore, che se con White risulta facile da comprendere, per Cooper è parecchio più difficile. Detto questo, essendo nella mia top 3 è ovvio che non sarei affatto dispiaciuto nel vedere Cooper in Silver&Black, e se dovessi tirare ad indovinare quale scenario di questi elencati fin ora è il più probabile, probabilmente direi “Questo quì, e mi va benissimo”.
Per quanto riguarda il come si potrebbe avverare, il discorso è uguale a quello fatto per White.