NFL Draft 2015: San Diego Chargers recap

Molti elementi portano a pensare che volevamo un RB e la scelta alla numero 10 di Todd Gurley da parte dei Rams ci ha messo apprensione al punto di mettere su una trade dell’ultima ora con i 49ers che in quanto tale ci è costata più del dovuto. Siamo saliti di sole due posizioni cedendo la 17, la quarta di quest’anno e la quinta dell’anno prossimo per accaparrarci Melvin Gordon. Il RB di Wisconsin reduce da una stagione strepitosa e ricca di record potrà rivelarsi il perfect fit nel sistema di corsa e di bloccaggio dei Chargers e potrà rendere più equilibrato il gioco offensivo togliendo pressione dalle spalle di Rivers.

Quindi, valore del giocatore indiscutibile ma non condivido la trade. Potevamo quasi sicuramente prenderlo alla 17 senza svenarci e se fosse andato via prima della 17 avremmo potuto rafforzare la difesa con Dupree, Ray o con Malcolm Brown o la linea di attacco con Tomlinson, Humphries, Erving e rinviare al secondo giro la eventuale scelta del RB tra i vari Johnson, Yelton, Abdullah, Ayaji.

Al secondo giro siamo andati su Denzel Perryman, l’ILB di Miami. Giocatore di grandissima aggressività, con capacità di placcaggio inusuali, velocità, grande run stopper ma anche buono in copertura che ha solo nelle misure il suo limite. La scelta ha lasciato perplessi per via del fatto che nel ruolo abbiamo solo lo scorso anno sborsato una barca di soldi per rinnovare Butler e due anni fa puntato molto su Te’o e le needs sembravano essere davvero ben altre. Pare si sia andati col miglior giocatore disponibile e questo può starci ma al momento della scelta c’erano ancora giocatori di linea di valore sia di attacco e che di difesa, Fisher che mi piace moltissimo, Phillips, magari Orchard e soprattutto il discusso Randy Gregory che ci avrebbe risolto molti problemi in pass rush.

Intanto Perryman aggiunge tutte caratteristiche che mancano in effetti alla nostra difesa ma mentre siamo ora ricchi e profondi in un reparto, abbiamo delle preoccupantissime falle altrove.

Al terzo giro, sorprendendo tutti, Telesco seleziona Craig Mager, CB da Texas State. Scelta inaspettata sia perchè era dato come prospetto da 5° o 6° giro e sia perchè solo dopo la combine si è iniziato a parlare di lui per essersi messo particolarmente in mostra per le sue doti atletiche. SI tratta di giocatore da costruire che potrebbe essere utile nelle squadre speciali per la sua aggressività e per le doti da punt returner ma non di più considerato che anche il reparto cornerback non era quello più bisognevole di intervento. Per cui la scelta del terzo giro non si spiega nè come diretta alle needs della squadra nè legata al best available player. Solo Telesco conosce le ragioni che sfuggono ad ognuno di noi.

Al quarto giro, come detto, non avevamo più la scelta perchè ceduta per acquisire Gordon mentre al quinto portiamo a casa Kyle Emanuel, OLB dotato fisicamente da 6.3 per 255 lbs, proveniente da North Dakota State, piccolo college dove ha collezionato in 4 anni e soprattutto lo scorso anno grandissimi record tutti da dimostrare al piano superiore.

Al quinto invece Telesco seleziona il DT di 6.1 x 298 lbs di Arkansas Darius Philon, sophomore ancora immaturo ma pare molto veloce con non una grande carriera universitaria alle spalle. Alcuni siti davano questi ultimi due giocatori come prospetti da terzo giro per cui potrebbero rivelarsi un piccolo furto scelti al quinto e al sesto giro. Al settimo giro invece niente per aver ceduto la scelta lo scorso anno. Da più parti ci si è chiesti come mai neanche i Chargers abbiano pensato di sprecare una scelta bassa per Collins l’OT immischiato in una vicenda di omicidio che lo ha fatto precipitare dal primo giro agli undrafted fino a rendersi a quanto pare eleggibile a questo punto per il prossimo anno.

Voto: direi D rispetto alle needs che avevamo, B+ rispetto ai due talenti dei primi giri che aggiungiamo al roster.

Gli undrafted invece sono i seguenti:

OLB Ikechi Ariguzo – Northwestern, CB Manuel Asprilla – Boston College, OG Ben Beckwith – Mississippi State, DE Cameron Botticelli – Minnesota, OT Tyreek Burwell – Cincinnati, OT Cameron Clemmons – Western Kentucky, WR Titus Davis – Central Michigan, LB Nick Dzubnar – Cal Poly-San Luis Obispo, RB Jahwan Edwards – Ball State, TE Eric Frohnapfel – Marshall, ILB Curtis Grant – Ohio State, OLB Brock Hekking – Nevada, DB Gordon Hill – Sacred Heart, K Josh Lambo – Texas A&M, S Johnny Lowdermilk – Iowa, LB/FB Ryan Mueller – Kansas State, TE Brian Parker – Albany, RB Dreamius Smith – West Virginia, QB Cole Stoudt – Clemson, WR Tyrell Williams – Western Oregon, WR Demetrious Wilson – Arkansas.

5 LB, 3 DB, 1 K, 1 QB, 3 OL, 1 DL, 4 WR, 2 RB, 2 TE scelti anche da college di grande importanza. Tra questi come sempre un QB e finalmente un Kicker del quale abbiamo davvero bisogno per i kick off. Come sempre, staremo a vedere dato che ogni anno abbiamo delle gradite sorprese al riguardo ed alcuni di questi ragazzi potrebbero rinfoltire le squadre speciali.

Infine, considerazioni post draft sul roster. Resta un buco evidente a NG dove si giocheranno il posto Lissemore e Carrethers, a DE dove Reyes sarà ancora titolare impensierito forse solo da Mathews e chissà se da Philon in prospettiva. ad OLB dove Attaochu sarà da subito titolare con Emanuel alle spalle, a Guardia destra dove si giocheranno il posto Troutman e Huey o chissà Hairston. Tutto ciò dando per scontate due cose: che Wilson e Addae siano la risposta nel ruolo di free safety e che Watt si dimostri il naturale sostituto di Hardwick.
Tenuto conto delle riconferme e delle acquisizioni pre draft, Dunlap e Flowers e poi S. Johnson, Jacoby Jones, Patrick Robinon, Jimmie WIlson, Orlando Franklin, al momento la squadra è di certo più forte in alcuni reparti ma non mi pare in generale esca del tutto rinforzato considerate anche le partenze e gli addii di Gilchrist, Freeney, J. Johnson.

Dopodichè, tutti noi tifosi ci aspettiamo un paio di colpi nella seconda fase di free agency che si apre da adesso in poi e che spesso spariglia le carte in tavola così come lo scorso anno con Flowers. In caso contrario, diventa evidente che la strategia societaria non è quella di puntare all’elite ma di consolidare una posizione intermedia che però non terrebbe conto del fatto che i nostri migliori giocatori, Rivers, Gates e Weddle li perderemo per ragioni di età o contrattuali e senza aver vinto nulla nè puntato a nulla.

GO BOLTS !!!