Cowboys: aggiornamento dal rookie minicamp
A dieci giorni dalla fine del Draft, Jason Garrett e l’intero coaching staff dei Cowboys hanno già avuto la possibilità di testare la stoffa dei nuovi rookies dell’America’s Team. Come consuetudine, le matricole hanno frequentato il rookie mini-camp in quest’ultimo weekend, sotto il sole cocente del Texas. Immergiamoci dettagliatamente nella tregiorni di Irving con questo report.
Venerdì 8 maggio
Non si scherza con il clima texano. Lo ha capito ben presto Randy Gregory, 2nd rounder da Nebraska; il defensive end ha lasciato il campo nel mezzo dell’allenamento pomeridiano, a causa di una disidratazione dovuta all’umidità. Assieme a lui, hanno lasciato il campo la terza scelta dei Cowboys Chaz Green (OT) e i ricevitori UDFA Whitehead e Greenbarry. Giusto archiviare il caso come un semplice imprevisto dovuto sia alla forma non proprio brillante (com’è giusto che sia) di giocatori che stanno affrontando la prima preparazione atletica dell’anno, sia a una problematica meteorologica non irrilevante come quella texana.
Se le luci mediatiche sono state messe ancora addosso al pass rusher da Nebraska, la ribalta sul terreno di gioco l’ha avuta Byron Jones, cavallo purosangue con un talento e un atletismo tali da poter ambire allo strappare il posto sin da subito a uno dei cornerbacks titolari, Scandrick e Carr.
Proprio di quest’ultimo ha parlato il cornerback neodraftato dai Cowboys, che si è detto un ammiratore di Carr.
“Siamo molto simili fisicamente, è uno tosto. Ho guardato molto di lui e apprezzo tanto la sua marcatura a uomo, posso imparare molto da lui”.
Jones si è espresso pure sulla firma di La’el Collins, dicendo di esser dispiaciuto per “come quella che dovrebbe essere la settimana più bella della sua vita si sia trasformata in quella peggiore”, ma ovviamente è contento di averlo in squadra assieme.
Jones è un cornerback molto talentuoso, atleticamente il migliore di questo draft e probabilmente anche il più duttile grazie alla sua capacità nel giocare come safety. E’ un diamante da sgrezzare, ma il materiale su cui lavorare è davvero enorme e Marinelli (DC dei Cowboys) è rimasto stregato dalle sue capacità di difendere su ricevitori più grandi.
Tra le note liete della prima giornata, spunta inoltre Ryan Russell, DE da tenere d’occhio anche in vista di un suo possibile passaggio nelle rotazioni come DT.
Sabato 9 maggio
Nella seconda giornata, Randy Gregory si è riscattato disputando un ottimo allenamento, seppur denotando ancora una condizione non impeccabile. Il ragazzone è ancora lontano dall’essere un giocatore fatto e finito ma la cattiveria, l’efficacia e la qualità in pass rush che dimostra, non hanno bisogno di chissà quale scout per esser definite sopra la media.
Mentre Byron Jones continua a macinare applausi e approvazioni, un altro corner si è messo in luce: parliamo di Jason Wilson, da C. Michigan. Il giocatore è molto simile a Jones per la qualità di poter giocare senza troppi sforzi contro ricevitori più alti di lui. Quest’estate in preseason verrà valutato se tenerlo come quinto/sesto corner in una secondaria dove non ci sono certezze al momento.
Un giocatore che sembra essersi conquistato un occhio di riguardo da parte dei coach sembra essere Ryan Russell: il polivalente defensive linemen sta stupendo tutti per le qualità di sopperire la mancanza un fisico non devastante con accorgimenti tecnici interessanti.
Domenica 10 maggio
Nell’ultima giornata di rookie camp, si sono messi in mostra matricole che, seppure non abbiano grosse possibilità di giocare snaps importanti durante la stagione, si giocano come tutti gli underdogs gli ultimi posti nelle depth chart.
Tanto per cambiare, nell’affollatissimo (e incertissimo) reparto dei corridori, spuntano i nomi di Keshawn Hill e Kenny Williams. Il primo è un modesto running back con discrete mani, che non si risparmia nella pass protection; Williams invece è un giocatore su cui si può lavorare proficuamente: il ragazzo sa correre, rompere blocchi, effettuare power plays, giocare da ricevitore e su tutte le sue qualità colpisce il modo in cui elude i difensori.
Si chiude così il nostro report sul minicamp dei Cowboys, in attesa dei prossimi appuntamenti cruciali dell’offseason targata Dallas.
– Michelangelo Arrigoni –