I defensive tackle
Gli uomini di fatica della linea difensiva. Sono i tackle difensivi. Uomini con una dimensione intorno a 6’2” e 290 libbre ( 188 cm per 131 kg). Uomini della trincea, dove la lotta è di muscoli, di forza e sono lacrime e sangue ogni snap, ogni partita, ogni maledetta domenica.
La NFL che si sviluppa lungo la linea di scrimmage, è un gioco piuttosto semplice: nel suo cuore, è ancora un gioco di blocchi e di placcaggi. L’attacco deve portare avanti la palla di 10 yard, e 11 ragazzi in difesa tentano di impedirlo. Lo sappiamo, non è così facile. La linea offensiva schiera cinque uomini, un Centro, due Guardie e Due tackle più un Tight End a indicare il lato forte o Strong Side, e la difensiva tre o quattro uomini in linea. Non esiste un uno-contro-uno. Gli allenatori difensivi hanno trascorso gli ultimi 80 anni a inventare ritocchi della linea per mettere i difensori nelle condizioni di avere successo.
Il cambio della filosofia difensiva si è avuta quando i coach hanno capito che era più producente, in difesa, attaccare e fermare il gioco prima che questo si sviluppasse, lasciando il sistema antico della ‘azione-lettura-reazione’. Così nascono i disallineamenti difensivi, le shade e le technique numerate per indicare il piazzamento di fronte alla spalla interna o esterna del lineman offensivo. Tutto questo ha portato a una familiarità con lettere per indicare i gap o buchi tra i giocatori di linea offensiva (OL), e i numeri che indicano la technique con cui si schierano i difensori rispetto agli avversari. Senza addentrarci ulteriormente nel sistema di codifica delle due linee che si fronteggiano, si può dire che la linea offensiva ha delle lettere che codificano i gap, A di lato al Centro, B tra Guardie e Tackle, C è il gap esterno del tackle, e la linea difensiva ha dei numeri che codificano il tipo di allineamento dei giocatori, le technique: un numero pari (0-2-4-6) indica un allineamento casco contro casco, se seguito da una i, però indica un disallineamento verso la spalla interna dell’attaccante. Se il numero è dispari ( 1-3-5-7-9) indica un disallineamento esterno al lineman offensivo. Spesso negli schieramenti difensivi si leggono i termini ‘over’ e ‘under’. In pratica segnala la posizione dell’allineamento in relazione della posizione del TE. Se la difesa ha la linea spostata verso il lato forte si dice ‘over’, se sul lato debole ‘under’. Tutti ormai sanno che i Tackle nella difesa 4-3 giocano in 3-technique come posizione base, cioè con il casco di fronte alla spalla esterna della guardia offensiva. Il Tackle centrale della difesa 3-4, il cosiddetto Nose Tackle (NT), gioca in 0-technique (casco contro casco con il Centro avversario) e deve essere mostruosamente grande per presidiare due gap (quelli ai lati del centro) oppure può giocare su un solo gap affidando l’altro ad un linebacker (di solito sono Nose più piccoli e atletici).
L’obiettivo dei giocatori di linea difensivi è quello di controllare una zona lungo la linea di scrimmage. Solitamente questa zona è presidiata da un giocatore di linea offensivo che lascia quegli spazi di terreno suddetti , tra lui e i compagni vicini, i gap. A seconda della velocità, delle dimensioni e capacità atletiche dei propri opposti di linea, le responsabilità dei difensori possono variare. Contro alcuni centri e guardie, un tackle difensivo può essere responsabile di un solo gap oppure di diversi spazi vuoti. I tackle difensivi hanno due compiti, in primo luogo, devono fare in modo che il backfield non possa sviluppare il suo gioco. Se i tackle intasano il centro della linea, il running back o un quarterback in scramble dovrà passare per la strada lunga, aggirando il grumo centrale, e questo darà al resto della difesa il tempo per cercare l’attaccante con i tackle. In secondo luogo, se si tratta di un gioco sul passaggio, il compito è quello di spingere il centro e le guardie all’indietro. Questo perché il quarterback farà tre o cinque passi indietro, mentre i defensive end staranno cercando di correre sull’esterno o da dietro. Per evitare questi ragazzi, il quarterback vorrà fare un passo avanti nella “tasca“, cercando l’area sicura tenuta aperta dal suo centro e dalle guardie. Se i tackle saranno in grado di chiudere questo spazio, il quarterback sarà bloccato dove si trova e gli End avranno molte più possibilità di arrivare su di lui.
La prima cosa importante per un placcatore è sapere quanti gap deve coprire. A volte lo schema difensivo rende responsabili di un solo gap ed in tal caso il lavoro è assicurarsi che il back in run non passi da quel varco, e gli altri gap saranno di competenza di qualcun altro. I tackle si schierano davanti al gap quando giocano ad uno, non mettendosi di fronte direttamente a nessun offensive lineman. In altri sistemi difensivi, il tackle sarà responsabile di due gap. In questo caso si schiererà direttamente di fronte ad un lineman offensivo, e il suo compito sarà quello di spingere quel giocatore indietro e assicurarsi che il running back non passi da nessuno dei lati del suo “avversario”. Chi gioca con uno schema a due gap, deve avere forti tackle difensivi che possono dominare un lineman offensivo, per quanto sia grande e potente. Se la difesa cerca invece un sistema per spaccare la linea è possibile utilizzare tackle leggermente più piccoli in difesa, ma più veloci e più atletici, che possono penetrare nel backfield offensivo più spesso. In uno schema a due gap, i tackle dovrebbero controllare gli uomini della OT, facendo in modo che nessuno vada a bloccare i linebackers dietro di loro, lasciandoli liberi di fare il loro gioco e affrontare il runner, per esempio. Quindi, in uno schema a due gap, i tackle difensivi non accumuleranno un gran numero di sack o di placcaggi ma faranno perfettamente il loro lavoro se ad accumularli saranno i linebacker.
In uno schema ad un gap, il Defensive Tackle si suppone debba affrontare il running back se arriva nel suo spazio presidiato. Nel pass game, si suppone tenti di entrare nella zona del quarterback per “rompere” il gioco, e tentare di andare sul quarterback per un sack. Quindi qui il tackle difensivo, se gioca ad un gap, accumula teoricamente più placcaggi e sack. Se una difesa vuole essere particolarmente incisiva nella pass rush mette quattro linemen difensivi relativamente atletici, forse un po’ più piccoli che si allineino in uno schema ad 1 gap. Questo comporta almeno tre gap non protetti, quindi è importante, effettuando questa scelta, che i tre linebacker siano molto solidi e che possano coprire questi varchi. Al contrario una difesa impostata a fermare le corse avrà quattro uomini più pesanti e magari più lenti, ma che lavorano sui due gap. Ogni offensive man della linea sarà legato ad un difensore, intasando i gap centrali lasciando i tre linebacker liberi di pensare al runningback.
Innanzi tutto la composizione di queste linee difensive struttura il modo di giocare dei lineman e le loro caratteristiche. Nella difesa 3-4 la D-line è costituita da un tackle centrale detto Nose Tackle e due Defensive End.
Il Nose è generalmente il giocatore più grande della 3-4 ed in generale del football, con un peso che oscilla dalle 300 a 350 libbre (circa da 135 a 160 kg). E’ il fulcro della difesa, a seconda dello schema cambia allineamenti e gap, ad esempio se gioca in un 3-4 Okie si allinea a 0-technique (casco contro casco sul centro) e presidia due gap A (lati del Centro), se lo schieramento è in 3-4 Under gioca in shade e gioca ad 1 gap, e così via. In ogni caso ha delle assegnazioni precise nel suo ruolo, deve soprattutto fermare le corse centrali, lottare contro i raddoppi liberando i linebackers perché possano andare sul quarterback. Il Nose non deve solo essere grande e grosso, deve anche avere grandi braccia per tenere a bada una Guad offensiva e fermare il running back che corre vicino. Deve avere tenacia nello sforzo continuo e l’orgoglio nel fare un lavoro sporco senza ottenere riconoscimento. Quando si prepara allo snap il Nose può allinearsi nella classica posizione a tre punti o in una posizione a quattro punti con entrambe le mani a terra. Deve mantenere il peso sulla punta dei piedi e tenere la schiena piatta. La forza deve confluire nelle mani, perché alla partenza dallo snap deve colpire il centro offensivo nel petto. Dopo di che deve estendere le braccia e mantenere la separazione dal bloccante offensivo, in questa lotta deve essere in grado di presidiare il gap perché nulla passi, o per tenerlo pulito per un blitz o un rush interno .
Quando il DT gioca in 1- technique è in shade, con una difesa 4-3, è cioè disallineato dal centro, lavorando generalmente in un gap A lasciando l’altro gap A, di solito, ad un linebacker. Un DT d’elite nella 1- tech. diventa un fulcro difensivo, perché impegna il centro e la guardia in un raddoppio portandosi via due uomini della linea offensiva, mettendo all’uno contro uno gli altri difensori o favorendo la penetrazione nel gap liberato. Una nota particolare merita la pass –rush dei Defensive tackle, che viene giocata nella 4-3. Qui il ruolo richiede Defensive Tackle con caratteristiche fisiche di agilità e velocità difficilmente reperibili. Qui i DT giocano in 3-tech. sulla spalla esterna della guardia, pronti a entrare nel gap B-gap della formazione. Vari cambiamenti della linea e degli schemi difensivi sono stati pensati con il preciso scopo di ottenere dalla 3-technique la situazione più vantaggiosa possibile, uno dei motivi per cui giocatori come John Randle o Ndamukong Suh hanno accumulato i sack. Nella 4-3 con le difese ibride , si cerca di isolare la guardia del lato debole in un 1 contro 1 contro un Tackle difensivo dominante che gioca in 3-technique. Il compito di questo giocatore è quello di penetrare nella linea di scrimmage attraverso il B-gap (tra Guardia e Tackle) e interrompere lo sviluppo del gioco nel backfield. A differenza delle solite tecniche di gioco dei Tackle difensivi, il DT in 3-technique basa la sua forza molto più sulla velocità e sull’agilità piuttosto che sulla forza bruta. Qui giocano atleti da 6’6” e 300 libbre, rapidi, agili ed esplosivi allo snap, che rendono estremamente difficile un blocco se non in raddoppio con tutte le sgradevoli conseguenze sulla linea offensiva.
Una ultima brevissima notazione sui blitz in cui i DT sono coinvolti. Proprio come i lineman offensivi lavorano per bloccare la difesa, i linemen difensivi hanno una disposizione per cercare di entrare nel backfield offensivo. Tra i più popolari ci sono lo stunt e zone blitz. Nello stunt il blocco del lineman difensivo è eseguito in diagonale, mentre un altro DL che si trovava dal lato del blocco giocherà velocemente incrociandosi dietro la schiena del primo per cercare di sfruttare il varco aperto dall’assenza del primo. Nel zone blitz uno o due linebacker correranno sullo stesso lato del centro, generalmente il lato debole cercando di portare contro l’attacco (composto da un centro, una guardia, e un tackle offensivo su quel lato), un pacchetto formato da un tackle difensivo, un defensive end, e due linebacker. La superiorità è evidente ma quando si esegue questa operazione si lascia un grosso buco in difesa, nel punto dove i due linebackers scendono per entrare nel backfield. La difesa deve avere un tackle e forse un difensive end che vadano dietro la linea a cercare di difendere quella “zona” scoperta dai linebacker. Naturalmente non è la mattonella dei Tackle difensivi, soprattutto se lo schema offensivo si sviluppa su un pass corto o medio, ma l’idea è che possa bastare che si presidi l’area per un paio secondi, perché il blitz vada a buon fine sul quarterback.
Un Defensive Tackle deve avere alcune caratteristiche che sono peculiari del ruolo: un rapido primo passo unito ad un veloce movimento iniziale, deve saper far girare le spalle dell’avversario. Deve reagire velocemente al ‘counter’ (finta di direzione) nel backfield, deve saper fare perdere l’ancoraggio dei piedi avversari al terreno, deve spingere più forte fino al cedimento avversario e saper usare le mani molto velocemente. Giocare Tackle vuol dire saper fare il lavoro dei placcatori e le tecniche del placcaggio devono essere conosciute e applicate perfettamente. Le tecniche che studiano i Tackle sono poche ma essenziali, per certi versi mediate dalle tecniche di lotta corpo a corpo, spesso infatti i tackle hanno esperienza in high school o al college di lotta libera.
Una delle fondamentali è la tecnica del Bull Rush soprattutto per i blocker che hanno la tendenza a tenere il suo peso sui talloni. Con questa tecnica il difensore carica duro, porta con velocità e potenza le mani sull’esterno del chest o sotto le ascelle, facendosi guidare dalle gambe che pompano con forza.
Il Rip, o pin-rip è una tecnica che si basa sull’idea di alzare il braccio più lontano dell’attaccante. Se è alla a destra del difensore questo aggancia il braccio sinistro sotto la spalla sinistra, sollevando la spalla con la carica. Nel fare la mossa, bisogna cercare il contatto dal basso, usando la velocità e la rapidità. La Rip non comporta contatti non necessari. L’obiettivo non è quello di colpire il giocatore a respiro pieno, piuttosto di spingere il proprio busto oltre la spalla e il tronco del blocker offensivo, per poi alzare il gomito in un movimento di aggancio spostando ulteriormente se stessi oltre il blocco.
Ancora il tackle può adottare la tecnica del Push-Pull, usata quando l’ offensive lineman mette più del suo peso di fronte al difensore in affondo. Il push – pull è molto simile alla Bull-Rush, tranne che ad un certo momento del contatto, il difensore lascia, causando slancio in avanti del lineman offensivo facendolo sbilanciare in avanti così da, semplicemente, tirarlo giù. E’ una tecnica pericolosa se non funziona, dato che si regala il blocco, se l’avversario non cade.
Ovviamente, come per tutti gli uomini di linea, c’è lo Spin Move, movimento di rotazione in cui il difensore dovrebbe mantenere un basso centro di gravità. Il più veloce è la rotazione, migliore sarà il risultato. In un placcaggio aggressivo in linea, spesso si lavora in sinergia per un placcaggio, in cui il primo placcatore deve portare le braccia intorno al portatore di palla, cercando di sollevarlo da terra e guidandolo all’indietro pompando con le braccia e guidando con la spinta delle gambe. Il secondo uomo difensivo deve poi portare il tackle decisivo o comunque deve cercare di togliere la palla al giocatore offensivo. I migliori placcatori sono giocatori “agili, mobili, e duri, molto duri” .
Ultime notazioni sul ruolo: un tackle difensivo deve essere veloce, mani forti per afferrare e tirare deve essere di grande taglia. Mani e braccia con forza superiore del corpo e poi i piedi veloci per cercare un uomo che si muove, anche solo per fargli perdere l’equilibrio, ma una bella immagine, un po’ folkloristica recita “ il Defensive Tackle è un giocatore che dovrebbe essere capace di sollevare il suo avversario dalle ascelle e metterlo su uno scaffale”.
Ci sono ruoli nel Football che sono fondamentali ma non hanno la luce dei riflettori, nessuno gli scatterà una foto per una presa volante, un intercetto o per un lancio da 40 yarde. Sono i tackle difensivi. Meno pagati, meno considerati dal grande pubblico, ma spesso la chiave per una difesa vincente.