NFL: Best 5 Offense 2015?
Green Bay Packers
Come non considerare uno dei più forti attacchi della Lega quello che annovera il miglior quarterback della NFL, con tutto il rispetto per Tom Brady o Peyton Manning? Il decisivo Aaron Rodgers ha fatto vedere, anche di che pasta è fatto, giocando una parte dei playoff su una gamba sola, e se non fosse stata per una scellerata ultima parte di finale di Conference, avrebbe portato la squadra al secondo Super Bowl. Rodgers ha collezionato due MVP della NFL in quattro anni, Nelle 56 partite di regular giocate del 2011 il quarterback ha collezionato 138 TD contro 25 intercetti. Questo è un viatico sufficiente per mettere GB tra i migliori attacchi della NFL anche nel 2015. Oltre a ciò la squadra ha trovato nuovi assetti anche nel coaching staff, che dovrebbe dare una gestione più equilibrata del match. Infatti l’ex coach dei wide receiver Edgar Bennett è stato promosso a Offensive Coordinator, mentre Tom Clements è andato a aiutante Head Coach con il compito di chiamare gli schemi offensivi, ruolo che negli anni scorsi era coperto, non senza critiche, dal coach Mike McCarthy. Ovviamente l’attacco non si ferma qui. Il Running back Eddie Lacy ha avuto una solida seconda stagione correndo, per il secondo anno, oltre le 1100 yard e soprattutto ampliando il suo pass catch andando a 42 ricezioni con due soli drop dimostrandosi un’arma flessibile dal backup, restando sempre un ottimo RB three down. Il wideout appare d’eccellenza con Jordy Nelson (hight carrier nel 2014 con 98-1.519 e 13 TD), Randall Cobb (hight carrier in tutte le chiamate 91-1.287-12 ) ed infine l’emergente Davante Adams, un po’ frenato dagli infortuni l’anno scorso ma in grande spolvero in offseason, e sponsorizzato da Rodgers in persona. A questo gruppo si unisce la scelta di terzo round 2015 Ty Montgomery, che gioca in vari punti, compreso RB, che il team vede inizialmente come ritornatore e WR interno situazionale. Concludendo con i TE Andrew Quarless, che sembra finalmente far vedere il suo talento in questa offseason e Richard Rodgers, che il team vedrebbe da tre ricezioni a partita. E’ difficile trovare un passing game potenzialmente più completo.
Venendo alla OL, a Left Tackle il ruolo sembra destinato a David Bakhtiari al suo terzo anno, anche se, per la verità, non ha brillato l’anno scorso, né contro la bull rush che come run blocker, ma ha messo su muscoli quest’anno per migliorare in ambedue le aree, non sarà forse mai un dominante LT causa il suo fisico non proprio in linea con i dettami del ruolo ma è un solido pass protector di tecnica con solo sei sack e 29 pressioni concesse. Josh Sitton è una delle poche guardie dei Green Bay selezionate al Pro Bowl, il Centro Corey Linsley ha impressionato nel suo anno da rookie, è stato considerato il quinto centro NFL, con attestati di stima da tutti gli osservatori e dallo stesso Coach Mike McCarthy, eccellente nei blocchi in ogni posizione e grande scudo al pass game di Rodgers, ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse il bisogno, con quale qualità Green Bay opera nel Draft. A Right Guard TJ Lang ha passato un anno un po’ travagliato dagli infortuni ma è un ottimo run blocker e a Right Tackle Bryan Bulaga, è considerato tra i top five nel ruolo, con una pass protection d’elite (4 sack permessi) ottimo sia contro la pass rush che contro la bull-rush, di qualità anche nel run blocking. Oltre ai titolari giusto segnalare Don Barclay, un backup d’eccellenza che gioca vari spot in linea. La OL dei Green Bay entra di diritto nel novero delle migliori della Lega, con grande efficienza nel pass-blocking e con assuluto valore nel run blocking, permettendo 28 sack sul QB nel 2014 e solo 21 nel 2013, mentre erano 51 nel 2012. In conclusione un attacco che può di diritto essere considerato tra i migliori, se non il migliore, della NFL.
New England Patriots
Ecco una squadra per cui le previsioni sono difficili e complicate. E’ un team che è andato in FA perdendo pezzi importanti dal roster dei campioni del Super Bowl. E non si tratta solamente della difesa con il Nose Vince Wilfork o i cornerback Darrelle Revis e Brandon Browner. Dalla depth dei running back hanno lasciato i campioni Shane Vereen e Stevan Ridley, anche se la squadra ha mantenuto LeGarrette Blount, poco produttivo per yarde nei suoi due anni a NE, ma autore di 16 TD nelle ultime 18 partite. Debolini i backup del backfield, Jonas Gray e Brandon Bolden. Ma non ci sono dubbi, Bill Belichick saprà tirare fuori qualche coniglio dal cilindro, sia in difesa che in attacco, rammentando che, squalifiche a parte, il giocatore dietro il centro si chiama Tom Brady. Ad esempio quasi sicuramente una parte del pass catch esercitato, con tanta efficacia da Vereen, finirà nelle competenze del neoassunto Travaris Cadet. In più il corpo ricezione, anche se non ha il classico split end, è quello dell’anno scorso, collaudato e assicurato nell’amalgama con Brady. Julian Edelman è stato decisivo nel Super Bowl e Danny Amendola e Brandon LaFell hanno giocato un ruolo fondamentale nel wideout. Ma il ruolo più importante l’ha giocato e lo giocherà Rob Gronkowski. Se questo campione si mantiene in salute è l’arma totale dell’attacco dei Pats, autentica spina nel fianco di tutte le difese nel corto e nel medio.
La OL schiera Nate Solder nel delicatissimo ruolo di LT, dove si è sempre distinto tra i migliori, nonostante un ultimo anno non felicissimo e anche se è reduce da una difficile malattia. Marcus Cannon ed il rookie Tre Jackson saranno in competizione per la guardia sinistra dove il prospetto più giovane sembra avvantaggiarsi per le sue caratteristiche da blocker nella power-run. Bryan Stork è un ottimo centro, bloccatore di cattiveria, ha avuto un inizio difficile, l’anno scorso, per poi far valere la sua dimensione sui bull-rushers . La guardia destra Ryan Wendell ha dimostrato attitudine nel ruolo, conquistandosi il posto da titolare l’anno scorso e Sebastian Vollmer, considerato uno dei migliori, con soli 4 sack concessi l’anno scorso, anche se ha avuto momenti difficili anche per ripetuti problemi alla spalla, resta il titolare a Right Tackle. Una linea affidabile, senza acuti da superstar ma che ha saputo egregiamente proteggere il gioco del suo quarterback.
Indianapolis Colts
Scelta doverosa. Anche solo per il fatto che in questo team gioca il più talentuoso giovane quarterback della nuova leva, Russel Wilson permettendo. Andrew Luck ha già portato i Colts molto in alto, la scorsa stagione. E quest’anno l’attacco è migliorato. La squadra era terza in yard guadagnate, sesta in punti segnati e prima in yard e TD su pass. Migliorare vuol dire entrare nell’assoluta eccellenza. Non che non esistessero punti da migliorare. I turnover, per esempio. Luck ha subito 16 intercetti, il team ha avuto 15 fumble e il totale di 31 palle perse li colloca terzi in questa poco invidiabile classifica. Altro problema era collegato alla mancata efficienza della squadra sui terzi down e in red zone. Ed il problema più grade di tutti: il running game. Ma partiamo dalla OL: LT Antony Castonzo (pass protector d’elite, su cui Luck costruisce parte dei suoi successi . Non eccelle nel run blocking visto il fisico, ma a lui gli si chede altro e lo fa benissimo), LG Donald Thomas (alle prese con il quadricipite) oppure Ben Heenan (che arriva dalla CFL); C Khaled Holmes o Jonotthan Harrison (poco impressionanti entrambi l’anno scorso) , RG Todd Herremans (nuovo arrivo in linea a 32 anni di età, forse è in declino ma la sua esperienza sarà fondamentale); RT Jack Mewhort (giocava guardia, il nuovo ruolo è una prova per lui). Nella linea Herremans può dare quell’esperienza che serve ai giovani, e se Gosder Cherilus non riesce a recuperare, e le soluzioni alternative non convincono, può coprire il Right Tackle. Tra Herremans, Joe Reitz, Jack Mewhort e Cherilus il Tackle è un ruolo abbastanza coperto. Nell’OTA sia Mewhort che Reitz hanno messo insieme un buon numero di snap. Non è una gran linea, diciamolo chiaro, ma non lo era neppure l’anno scorso eppure i numeri sul pass sono stati d’eccellenza. La verità che la differenza la possono fare le aggiunte di Andre Johnson , Frank Gore, Phillip Dorsett e Josh Robinson nell’attacco di Indy se utilizzati come sicuramente l’OC Pep Hamilton saprà fare.
Un dubbio sorge, però: quando si drafta un wide receiver al primo turno, pur avendo una sacco di spot da coprire, è bene assicurarsi che la scelta abbia effetto. C’è da augurarsi che questo avvenga con la scelta di Phillip Dorsett, lo speedman di Miami preso con la 29 scelta assoluta del Draft 2015, che va a rimpolpare un gruppo abbastanza numeroso di WR con la dote della velocità, sarà insieme a TY Hilton e Donte Moncrief. Questo sicuramente mette la squadra in condizione di essere una minaccia verticale in una serie di schemi offensivi, visto che Luck è già quinto, l’anno scorso, con 39 completi per 1.387 tarde e che la soluzione sul profondo ha trovato grande successo la scorsa stagione. Questa ipotesi trova ancor più credito se si pensa che allungando la difesa si dà più possibilità a Frank Gore di essere coinvolto in schemi vincenti sui pass catch (gli anni di Smith passava tranquillamente le 40 ricezioni). Uno dei fondamenti per fare dei Colts una squadra che può portare la sua stagione fino in fondo, comporta l’esigenza che si scrolli di dosso un sistema offensivo monotematico. Le forti difese, anche se hai Luck, alla fine ti fanno perdere la partita. Restare con la squadra così ancorata al passing game può farti vincere tante partite, ma ti può far perdere quelle decisive. Il Front Office ha affrontato il problema liberando il backfield della presenza dell’inconsistente Trent Richardson per fare entrare il veterano Frank Gore, che anche nell’annataccia dei 49ers, ha corso le sue buone 1.100. Certo ha 32 anni e viene da chiedersi quanto ha ancora da dare nel football, ma di sicuro è una soluzione nel breve periodo. A questo veterano è stato aggiunto via draft un running back di qualità: Josh Robinson che oltre ad essere un buon cambio, ha dimostrato di saper correre, di saper rompere i tackle e di saper afferrare. Con Dan Herron, dovrebbe dare stabilità e profondità al reparto.
La squadra però per essere vincente, e ha tutte le possibilità per esserlo fino in fondo, dovrà sempre basare il suo gioco su Luck e sul suo reparto ricevitori. L’anno scorso arrivò la soluzione Coby Fleener a tagliare le difese, ma quest’anno la squadra può allineare quattro wide receiver oppure tre ricevitori e due tight end mettendo le difese sotto una grande pressione, con Luck a cercare il pass. Con più equilibrio nelle due modalità d’attacco (Green Bay con Eddie Lacy insegnano) questo team può diventare uno dei più vincenti dei prossimi anni.
Pittsburgh Steelers
La squadra dei duri. Del football fisico, lacrime, sangue e sudore. Fatto con un attacco solido, compatto ed una difesa spietata, nata per non concedere nulla. Questo erano gli Steelers in passato. Ma gli anni di Ben Roethlisberger e di Mike Tomlin hanno lentamente cambiato l’approccio del team con il guadagno delle 10 yard, ed ora il terreno guadagnato ha un ruolo fondamentale, forse più di quello concesso. Il team ha il running back secondo in campionato per yard corse e il wide receiver che ha guidato la NFL per yard ricevute.
Con queste tre punte di diamante: Ben Roethlisberger, Le’Veon Bell e Antonio Brown, gli Steelers si presentano nella nuova stagione con le più bellicose intenzioni dal lato offensivo della palla. E’ una squadra che, è bene ricordarlo, l’anno scorso ha chiuso seconda per yard guadagnate a partita. Ovviamente non sarà solo una questione limitata a quei giocatori d’elite; per esempio il wideout è composto da Markus Wheaton, Martavis Bryant e il rookie Sammie Coates. Se Brown si schiera a Z, negli schemi a due WR la competizione sarà tra Wheaton e Bryant. Quest’ultimo si è fatto notare nelle OTA, e non solo perché si è irrobustito, e forse metterà in condizione Wheaton di andare a prendere solo qualche snap nello slot. Il running game si riconferma con Le’Veon Bell, anche se il team deve rinunciare a lui per le tre prime giornate, sostituendolo con il veterano DeAngelo Williams.
Ma il vero scatto in attacco, questa squadra, lo ha avuto nella OL: pochi infortuni e pochi cambi hanno reso stabile la linea, e ciò dà una lettura più completa della grande stagione di Roethlisberger, delle tante yard corse da Bell e della grande resa di Brown. La linea offensiva si è classificata 14esima in pass protection e sesta in run blocking. I Tackle Kelvin Beachum e Marcus Gilbert si sono classificati quinto e 23esimo nei loro ruoli; il primo viene da un ottimo anno, dopo i dubbi del 2013 e le perplessità sulle sue dimensioni; il secondo è atteso ad un salto di qualità, quando il suo atletismo incontrerà la tecnica. Ramon Foster, LG, è un po’ il punto debole, ma la linea ha ben compensato, riservando i blocchi difficili a David DeCastro e Maurkice Pouncey e lasciando a lui i più semplici. David DeCastro invece è stato un spot vincente della OL, forza e talento, destinato, con i suoi 25 anni, a segnare il futuro degli Steelers. Ma il ritorno alla piena efficienza del Centro Maurkice Pouncey è il motivo del successo degli Steelers di quest’anno, a detta di molti analisti. Con questo atleta la squadra ha un giocatore d’elite in uno dei ruoli più delicati dell’attacco. Uscito da un terribile 2013, anche lui di 25 anni, forma con De Castro una coppia di run blocker tra le più forti della NFL. I fans degli Steelers hanno avuto sotto agli occhi, nella seconda parte della stagione ciò che questo attacco può fare, e se tutto gira come dovrebbe (sappiamo quando conta anche la fortuna nella NFL) quest’anno potrebbero mettere in soffitta la frase “soliti, vecchi Steelers”.
New York Giants
Mettere I Giants fra le migliori squadre d’attacco l’anno prossimo è un atto di fede. O, in maniera laica, una bella scommessa. Il potenziale c’è, come anche tanti punti interrogativi. L’anno scorso ha chiuso con 6-10 ed una striscia di 7 sconfitte, nel corso del campionato. Ma bisogna considerare una serie di aspetti che possono permettere al team la resurrezione che può portarlo all’eccellenza. Innanzi tutto il secondo anno di assimilazione del gioco del OC Ben McAdoo, che ha dato lampi di grande resa. E’ bene ricordare che Eli Manning è passato dai 18/27 TD/INT del 2013 a 30/14 della scorsa stagione, a segnalare una prospettiva di gioco di ampio respiro. La OL l’anno scorso, in fondo, è finita decima nella protezione del pass, e 22esima nel run block. Innanzi tutto si può considerare fondamentale il ritorno, dopo l’infortunio, di Geoff Schwartz nella linea, a Left Guard nella posizione dove aveva raccolto più successo nei Kansas City Chiefs.
In secondo luogo, i Giants progettano di trasferire Weston Richburg, guardia sinistra la scorsa stagione, nella sua posizione naturale di centro. Qui ha le caratteristiche per essere un titolare di qualità, ma ha bisogno di affinare la sua tecnica e di diventare più costante nel movimento in avanti, potrebbe essere uno spostamento importante nella linea, però. A Right Tackle si prevedeva la prima scelta Ereck Flowers, con lo spostamento a guardia destra di Justin Pugh e a Left Tackle Will Beatty. La rottura del pettorale di Beatty in Maggio significa perdere forse il più importante lineman dell’anno scorso per i sei mesi di convalescenza, scompaginando le carte e costringendo o Flowers o Pugh ad andare a LT. Per l’ennesima volta la OL dei Giants finisce con un punto interrogativo. Nella scorsa stagione i Giants hanno chiuso con una media di 3.57 yarde su corsa, 30esimi in NFL. La linea offensiva si è classificata 22esima nel run-blocking. Il running game ha avuto momenti di grande carenza, e il team ha tentato di mettere una pezza. L’aggiunta di Shane Vereen al mix dei back dovrebbe dare una grande spinta. Nell’idea dei coach, il backfield della Big Blue vede Rashad Jennings come leader, con Shane Vereen che si mescola nei down di pass e Williams che serve come un martello occasionale. Se il mix funzionerà, ne avrà giovamento tutto l’attacco. Questa è un’altra scommessa.
Veniamo al wideout. Il WR Odell Beckham Jr. ha guastato probabilmente molte notti dei defensive coordinator concentrati nel trovare il sistema per fermarlo. L’anno scorso, nonostante quattro partite in meno è stato il target di Manning per 129 volte. Ovviamente non potrà continuare così. Il gioco per aria si dovrà sviluppare sfruttando Victor Cruz, Rueben Randle, Dwayne Harris, Geremy Davis, Larry Donnell e Shane Vereen, nessuno escluso. Il potenziale per un guadagno sul pass consistente, con quel West Coast che si è visto l’anno scorso, c’è tutto. Certo, serve un Manning convinto delle possibilità della squadra e delle proprie, quello che a sprazzi si è rivisto la stagione passata. Ultima notazione, che con i Giants, è doverosa. Bisogna che la sfortuna dia una tregua al team, anche se la offseason con il guaio a Beatty non è stata per nulla benaugurante, dato che l’anno scorso il roster ha sofferto di più di 20 giocatori, a vario titolo in lista infortuni, e non è proprio un grande viatico per mettere insieme una stagione vincente.
Aaron Rodgers DEVE vincere almeno un altro superbowl.
Anche per me il miglior QB del nuovo millenio.