NFL: i (miei) Top 5 Left Tackle
Il ruolo chiave della Linea Offensiva. Il difensore del lato cieco del quarterback, dove corrono i più pericolosi ed i migliori pass rusher della difesa, che deve essere difeso a tutti i costi, pena l’osso del collo del quarterback. In questo ruolo, tra i più difficili della NFL, ci vogliono atleti di grandi dimensioni, con forza, tecnica, velocità e atletismo. Devono essere placcatori capaci di affrontare Defensive End e Tackle Difensivi, ma abbastanza veloci per evitare d’essere aggirati dagli speed-rusher. Quindi in quali doti devono eccellere questi omoni? In prima battuta il gioco di piedi. Potenti come elefanti, ma leggeri come gazzelle. Con il corretto, ma soprattutto rapido gioco di piedi, e particolarmente con un buon primo passo, il LT contrasta il pass rusher e apre per il gioco sulle corse. Il rapido primo passo porta ad attaccare bene la spalla esterna dell’avversario. Questo è fondamentale nel run blocking. Quando si gioca la pass protection lo scivolamento dei piedi è essenziale. Rapidi nel lasciare la posizione, per affrontare il rusher, mantenere la leva, ma soprattutto l’equilibrio, con un movimento fluido. Secondo punto fondamentale: saper usare le mani. Per i Tackle, ma soprattutto per il Left, vale come il gioco di piedi. Senza la corretta tecnica delle mani la battaglia con il difensore è persa. Le mani devono stare sul corpo del difensore, ben posizionate e stabili, senza rischi per la chiamata di fallo. Le braccia devono rimanere in linea con il corpo, per sfruttare la massima forza del tricipite, in muscolo più forte del braccio. Più riesce a fare la leva di spinta dal corpo, più probabilità ci sono di vincere gli uno contro uno. Le mani devono saper colpire. Serve a far perdere l’equilibrio o a far deviare un percorso. Un placcaggio offensivo deve essere fatto con le mani pesanti, secondo i coach. Altro punto sono le dimensioni con l’equilibrio. Questi ragazzi sono enormi, ma devono possedere la coordinazione di atleti più bassi di una decina di centimetri. I DE in media sono 6’4”, i linebacker 6’3”. I LT sono almeno 6’5”, per poterli sovrastare senza doversi flettere. Piegarsi in vita vuol dire perdere l’equilibrio, il buon piegamento sulle gambe invece porta ad un livello di contrasto che rende il machup dominante da parte del tackle.
Vediamo i migliori intepreti del ruolo. Non è una classifica, anche se Joe Thomas, il primo della lista, è, personalmente, da considerarsi anche il primo assoluto. Non ci sono rookie o sophomore perché per essere grandi bisogna confermarsi nel tempo, e soprattutto è una lista assoggettabile ad ogni critica possibile, sulle scelte, che sono, personali e, come tali, hanno il marchio dell’individualità.
Joe Thomas, Cleveland Browns
128 partite consecutive da quando è in NFL. Senza perderne una dalla sua chiamata al Draft 2007. Sei volte Pro Bowler, tre volte All-Pro, top 10 per cinque anni consecutivi. Non perde un allenamento. Gioca in tutte le condizioni. Un attestato di talento, classe, forza fisica ed istinto. Alto 6’6”per 312 libbre (198 cm per 142 kg), praticamente il fenotipo del LT. Ma la verità è che dalla sua parte non passano i rusher. Velocità di piedi, adattamento di posizione rendono i matchup contro di lui proibitivi per tutti. Alla fine ha concesso due sack nel 2014. Se la sua pass protection non è mai stata in discussione, è riuscito a crescere come run-blocker . Ha saputo usare la sua forza trovando gli angoli giusti per spingere all’esterno. Ha preso un po’ di penalità ma gli agganci sui difensori hanno funzionato bene. Se non è il migliore del ruolo, poco ci manca.
Jason Peters, Philadelphia Eagles
L’anno scorso Peters si è portato a casa una montagna di soldi. Un quadriennale di prolungamento fino al 2018 che gli hanno dato 51,3 milioni nell’arco di cinque stagioni. Non è poco per un LT. Di 32 anni (allora). Che usciva da una rottura del tendine d’Achille. Ma una solida ragione c’è. E’ andato due volte All-Pro, selezionato al una Pro Bowl sei volte, e classificato nella top-four di PFF nelle ultime due stagioni in cui era in buona salute. Quando è mancato totalmente nel 2012, gli Eagles sono crollati nella linea in maniera drammatica. E’ un grande atleta. Conosce la sua posizione e sa tenere in maniera perfetta il suo angolo, conosce i tempi, e anche se le dimensioni e l’apertura alare non sono perfettamente in linea con il ruolo. Ma possiede la velocità, la capacità, la forza per dominare nella pass protection. Di sack realmente ascrivibili a lui, l’anno scorso, ne ha presi due. Niente male neppure il suo run blocking, dove ha grande capacità di movimento, fino al secondo livello, qualche volta perde la leva, ma è agile per spingere, tirare e portare fuori i difensori, raggiungendo i linebackers esterni. Pochi Left Tackle hanno la sua capacità di muoversi con la sua rapidità ed equilibrio, nello spazio.
Duane Brown, Houston Texans
Ecco un giocatore che sta mettendo su peso in questa offseason. Parliamo di circa 10 kg, da 135 a 145. E non sono pochi quando parliamo di un atleta d’elite nella pass protection, dove l’agilità è indispensabile per essere vincente. Non è un problema, per lui, vuole tornare a dominare nella run blocking, dove stava perdendo smalto. L’anno scorso è stato uno delle fondamenta della OL dei Texans, dopo un inizio stentato. E’ un giocatore con grande capacità di movimento, a suo agio anche nel contrastare gli speed-rush. La carenza di forza è stato un po’ il suo punto debole, ed in questo senso si legge il rafforzamento cercato in offseason, ma il suo tempismo lo aiuta nei tackle, non per nulla ha concesso due sack in tutta la stagione (dalla 3-4). Ma il peso in più servirà soprattutto nella classica zone- run di Houston. Si muove bene, soprattutto verso l’esterno, con grande equilibrio e buon uso delle mani, ma verso l’interno il peso gli servirà quando dovrà colpire nello spazio, e la potenza gli servirà nello spingere nella D-line. Diciamo la verità: non usciva da un gran 2013, ma la stagione scorsa è tornato a suonare bene la sua musica facendo rivedere la sua sicurezza a sinistra, avendo un quarterback almeno decente da proteggere.
Tyron Smith, Dallas Cowboys
Tutta la NFL ha dato grande risalto alla stagione della OL dei Dallas, e nella linea il maggiore risalto l’hanno ricevuto Tyron Smith e Zack Martin. Come Left Tackle Smith ( 6’5″, 320 libbre) ha messo insieme una esaltante annata. E’ un atleta che mette insieme grandi doti atletiche con tecnica di prim’ordine. Questo rende realmente difficile saltarlo sul bordo. Nella stagione giocata per intero, Smith ha permesso due sacks mostrando l’agilità di cui è capace ma anche la forza nel tenere i blocchi fino in fondo, e la potenza per contrastare i power-rusher. Nel running game dei Cowboys, vera arma vincente dello scorso anno, Smith è stato uno degli attori principali della linea, quando l’attacco correva. La sua potenza e la sua velocità hanno spesso reso i suoi matchup vincenti indipendentemente dalle corse interne o esterne, o se doveva affrontare un Linebacker interno o esterno o un Tackle o un End. E’ il leader di questa fortissima linea, sul pass game la franchigia può dormire sonni tranquilli per la difesa del lato cieco, sulle corse, da quella parte, se nasceranno dei problemi, difficilmente sarà per colpa dei blocchi.
Andrew Whitworth, Cincinnati Bengals
Certo ha 33 anni. Ha problemi contrattuali. Ma è impossibile non considerare nell’eccellenza un giocatore che tiene il suo spot a questo livello per tanti anni e che nella scorsa stagione ha concesso zero sack in 16 partite. Ed un solo colpo al QB. e Solo otto affrettamenti. Non porta forse i migliori blocchi sull’esterno. Non è forse il più accurato nel cercare la posizione. E’ neppure il più grande o il più fluido, ma semplicemente i difensori, contro di lui, non vincono. Ha un gioco in shade di prim’ordine ed ha la potenza nel colpire che mette fuori equilibrio gli avversari. E’ duro e rognoso, un giocatore difficilissimo da affrontare. Quando lavora nel run blocking queste sue caratteristiche vengono esaltate, sia contro la 3-4 che contro la 4-3, il suo gioco è inarrivabile. E’ agile, nell’arrivare alla spalla del difensore, affronta senza problemi nella Power i difensori testa a testa così come nella Zone, sa fare leva e scegliere gli angoli per essere un vincente nei matchup. Non per nulla ha assorbito perfettamente, quando c’è stato bisogno, lo spostamento a guardia. Un giocatore d’elite, assolutamente.