Tennessee Titans: Analisi del Roster – WR
Dopo Offensive Line e Tight End, eccoci al terzo capitolo del’Analisi del Roster, riguardo la offense. Oggi parliamo dei WR!
(Per comodità, l’immagine terribilmente sfuocata che trovate qui sotto rappresenta una formazione 11 shotgun, 1 HB 1 TE e 3 WR)
Kendall Wright, 57 ricezioni, 715 yds, 6 TD
Il talento di Wright fu scelto come 20esima pick nel draft 2012, ed ha guidato la squadra sin da allora. Sicuramente il WR più di talento nel roster dei Titans, Wright per i primi anni è stato utilizzato con successo principalmente come slot receiver, ma nel corso della sua carriera ha dimostrato una grande adattabilità ad ogni posizione lungo tutta la linea dei WR, comprese occasionali sgroppate in verticale. I problemi di Wright l’anno scorso sono in parte riconducibili alla difficile situazione QB, ma anche ad una poca precisione nel correre le routes assegnatogli, che sono probabilmente più complicate di quelle dell’era Munchack. I suoi frequenti scivoloni o cadute dopo la presa non hanno inoltre aiutato ad aumentare le yds guadagnate, cambia scarpini Kendall!
Justin Hunter, 28 ricezioni, 498 yds, 3 TD
Quando si parla di Justin Hunter si parla di un giocatore di quasi 2 metri che però sprizza agilità e rapidità da tutti i pori, con un talento nell’arrivare anche ai palloni più difficili. Questo almeno in teoria. In realtà Hunter è diventato ormai sinonimo di “capacità inespresse”, date le sue innate qualità che però fatica ad esprimere in campo. Il suo terzo anno tra i pros arriva dopo una stagione conclusasi per un infortunio dovuto ad un impatto violento, segno che anche se possiede l’altezza non ha ancora la fisicità necessaria per “farsi rispettare” dai difensori. Il problema di Hunter è che probabilmente sta perdendo fiducia in se stesso e cosi stanno facendo fans e coaching staff. Quest anno inoltre l’arrivo di DGB e Nicks gli porterà via qualche snap e dovrà faticare duro per riprenderseli. Se riuscisse a presentarsi al Training Camp più robusto e più motivato, Hunter e Wright saranno senza dubbio le armi migliori di questa squadra.
Hakeem Nicks, 38 ricezioni, 405 yds, 4 TD (Con Indianapolis)
Hakeem Nicks è arrivato dagli odiati Colts, dove ha giocato appena un anno. L’ex Giants è il tipico giocatore che vuole dimostrare qualcosa in questa lega, ovvero di essere ancor il play maker che ha portato i Giants al SuperBowl nel suo anno da rookie. Infortuni frequenti e una depth chart a lui non favorevole lo metteranno a dura prova.
Harry Douglas, 51 ricezioni, 556 yds, 2 TD (Con Atlanta)
Farsi notare in una squadra dove hai Julio Jones e Roddy White davanti a te non è facile, eppure Douglas faceva il suo sporco lavoro ogni settimana come slot reciever e sarà, a mio parere, un ottimo sostituto o complemento a Wright. Anche se ormai 30enne, Douglas può essere pericoloso in ogni zona del campo, anche se come detto eccelle nella posizione che è di Kendall Wright. Lo vedremo in campo probabilmente in casi di rotazione o heavy package.
Rookies-
Dorial Green-Beckam, 2 rd pick
Non si può parlare di DGB senza menzionare i grossi problemi con la giustizia (violenze ed uso di droga) che lo hanno tenuto lontano dai campi per tutto il 2014. Anche se tutto ciò sembra ormai superato, la scommessa che lo staff dei Titans ha piazzato scegliendo questo giocatore è tutt altro che già vinta. Fisicamente DGB è un Justin Hunter più grosso, più alto e più cattivo, ed è proprio al posto di Hunter che il rookie sta puntando. Il vero problema però non è il fatto che ha la fedina penale sporca, ma che è fuori dal football giocato da molto tempo e dunque porta con sè una buona dose di ruggine, non solo fisica ma anche e soprattutto tattica. La buona notizia è che la depth chart non è in emergenza al momento, e ciò permette a DGB di prendersi del tempo per imparare al meglio il playbook e farsi trovare pronto il prima possibile.
Tre McBride, 7h round pick.
Progettato come una pick al 3th o 4th rounds, i Titans se lo sono aggiudicati addirittura al 7th round, con l’ultima pick disponibile. Per uscire un attimo dai normali canoni giornalistici si potrebbe dire che a Mcbride je rode, e je rode pure parecchio e giocherà quindi con voglia e passione sempre al 110%. Questo giocatore viene da un college non molto competitivo (William & Mary) ed è dunque abituato a giocare contro squadre che di certo non si possono paragonare all NFL. Il suo stile molto fisico e spesso in cerca del contatto potrebbe non solo danneggiare la squadra con possibili fumbles, ma soprattutto la sua carriera a causa di probabili infortuni. Se saprà adattarsi però, Tre McBride è una vera manna dal cielo, al settimo round.