Tennessee Titans: Analisi del Roster – QB
Eccoci finalmente giunti all’ultimo e probabilmente il più importante capitolo di questo viaggio tra i vari reparti dei Titans del 2015 : quello dedicato ai Quarterback.
Quello del QB si sa, è il ruolo più significativo del gioco del football e non esiste un giocatore altrettanto fondamentale o decisivo in qualsiasi altro sport di squadra. Per questo, quando una squadra è alla ricerca del suo franchise QB è essenziale trovarne uno che dia un’identità al team per gli anni a venire. I Titans avevano un’identita con McNair, l’hanno cercata con Young, Locker e Mettenberger. La troveranno con Mariota?
-QB #1: Marcus Mariota– Rookie
Scelto come 2 pick assoluta nel draft di quest anno, Mariota è certamente il nome più chiacchierato di questa offseason e per la prima volta, non solo dagli addetti ai lavori in Tennessee. Lodi ed elogi si sprecano ogni volta che si parla di lui, sia che si discuta della sua blasonata carriera ad Oregon (terminata con l’Heisman Trophy 2014) sia che si riporti la sua progressione durante gli allenamenti. Tutto questo però è annoverabile tra le normali chiacchiere da offseason. Ad essere onesti in realtà in Tennessee è da molto tempo che non si parla cosi bene di un QB e questo non può che far piacere a coaching staff e tifosi. Il problema di Mariota però è che i numeri mostrati al college potrebbero non trasferirsi con facilità dai campi dell NCAA a quelli dell NFL. I CB che difendono tra i pro sono molto più grossi, fisici e veloci di quelli che normalmente calcano i terreni del college e questo potrebbe rendere la precisione di Mariota meno…precisa: le difese nascono e crescono ogni giorno con il solo scopo di annullare qualsiasi minaccia ponga il QB avversario e sono tatticamente anni luce distanti da quelle del college. Un’altra difficoltà può derivare proprio dalla gestione di Whisenhunt, che non ha mai avuto fama di essere molto elastica per quanto riguarda il playbook, anche se il coach ha dichiarato di voler utilizzare degli schemi familiari a Mariota. Un problema che moltissimi rookie QB hanno è proprio quello di avere grosse difficoltà nell’adattarsi a nuovi schemi offensivi, per esempio anche il semplice posizionarsi under center invece che nella shotgun potrà essere una transizione non facile: lo snap viene dato in maniera diversa, i difensori non si vedono allo stesso modo che 3 yards più indietro e persino i passaggi vengono completati in maniera totalmente diversa. Durante i meeting pre draft però, Mariota ha dimostrato una mentalità offensiva e un’intelligenza di gioco fuori dal comune e questo gli permetterà dunque di gestire la squadra al meglio delle sue capacità. In fin dei conti, il vero valore di un rookie si valuta in un lasso di tempo che va dai due ai tre anni quindi chi vivrà vedrà.
– QB #2- Zach Mettenberger,
Fallito il progetto Locker, quello di Mettenberger doveva essere un percorso che lo avrebbe fatto crescere come giocatore fino un giorno ad arrivare al posto da titolare. Invece Mett è stato buttato nella mischia dopo l’ennesimo infortunio di Locker e per quanto avesse tutta la forza di braccio che si può volere in un QB, la sua scarsa precisione, la lentezza nel leggere la difesa e il poco tempo datogli per imparare il playbook hanno praticamente troncato le gambe a quello che ora è poco più di un buon back up. Prima di selezionare Mariota il coaching staff aveva elogiato Mettenberger definendolo “il Tom Brady dei poveri” ma tutto questo si è poi rivelato essere soltanto una tattica forse per tradare il giocatore al miglior offerente. Per quanto io sia un fan di Zach non posso dire che dare il posto a Mariota non sia la scelta giusta, dato che il potenziale di quest ultimo è anni luce superiore. Mettenberger rimane in squadra come back up ed è pronto a subentrare nel caso di uno sfortunato ennesimo infortunio del QB titolare.
– QB #3- Charlie Whitehurst,
Pupillo di Whisenhunt, Whitehurst è il perfetto terzo QB: conosce benissimo il playbook, è un veterano esperto e non si lamenta se non gioca. L’anno scorso dopo l’uscita di scena di Locker ha giocato alcune partite giusto per dare tempo a Mettenberger di prepararsi prima di cedergli il posto e non è stato poi cosi terribile; non ha certamente il talento o la volontà di arrivare ad un posto da titolare ma garantisce una certa tranquillità in panchina.