Kansas City Chiefs @ Houston Texans: “come NON si ferma Kelce”

La week 1 è andata, ed è andata male per i Texans, sconfitti in casa dai Chiefs per 27-20, con gli ospiti che hanno totalmente dominato la partita per l’intero primo half.
E’ un inizio da incubo infatti per i tifosi texani che prima si vedono intercettato dal rookie Marcus Peters il primo passaggio di Bryan Hoyer in maglia Texans, e poi devono subirsi anche il touchdown Smith-Kelce, che porta i Chiefs in vantaggio dopo nemmeno 5 minuti di gioco.
Nemmeno il tempo di riprendersi dal colpo e dopo un drive in attacco senza punti, ecco subito il secondo TD del TE di Kansas City che, lasciato COMPLETAMENTE libero, deve solo raccogliere il lancio del suo QB e correre indisturbato in endzone.
Sul 14-0 finalmente l’attacco texano si fa vivo e Hoyer riesce a chiudere un bel drive durante il quale riesce a trovare più volte ricevitori diversi (Hopkins, Shorts, Washington), concludendo con una grande presa di Hopkins in endzone.
I texans quindi si rifanno sotto, anche se Bullock rovina la festa sbagliando l’extra-point.
Tuttavia le speranze dei texani tornano presto ad essere deboli: mentre l’attacco non tira fuori praticamente nulla dal cilindro, arriva prima un field goal per i Chiefs e poi un fumble di Hoyer che regala palla agli avversari sulle proprie 7 yards. Affare semplice per Jamal Charles convertire il cambio di possesso in un altro touchdown.
Dopo un field goal da parte di Houston, il secondo quarto si conclude sul 27-9 per la squadra ospite.
Al ritorno dall’half time, la partita si congela sia nel punteggio che nelle giocate e non accade nulla di davvero rilevante fino a 4 minuti dalla fine del match, quando Houston finalmente torna a muovere il punteggio con un buon passing game che porta ad un secondo TD di Hopkins, e successiva 2-pt conversion sempre da parte di quest’ultimo.
I texani riprendono coraggio e tentano l’impresa, con Ryan Mallett che entra al posto di Hoyer. Il risultato però è solo un field goal di Bullock e un successivo onside kick fallito, che dà palla ai Chiefs e pone fine alla partita sul 27-20.

Da dove si può partire nell’analisi di questa partita?

Sicuramente i Chiefs si sono presentati come una squadra solida e ben disposta in campo. L’attacco è riuscito a ferire Houston più e più volte con diversi target, primo fra tutti Kelce, con il contributo di Jamal Charles e il nuovo arrivato Maclin. Proprio Charles, è stato quasi più incisivo su ricezione che nel running game, ma c’è da dire che la difesa di Houston si presentava molto bene contro le corse.
Degna di nota anche la prestazione della linea offensiva che, nonostante il totale stravolgimento, è riuscita a concedere molto tempo a Smith per lanciare e ha permesso solo 2 sacks (tra l’altro ad un certo J.J. Watt, quindi li si può perdonare).
Anche la difesa si è comportata davvero bene, soprattutto contro le corse, anche se c’è da dire che, da quanto fatto vedere dai Texans, il banco di prova non era dei più ardui.

Per quanto riguarda i Texans, si torna già a parlare dei problemi dell’attacco: per ben troppe volte Houston non è stata in grado di mettere punti o anche solo di muovere la catena.
L’assenza di Arian Foster ha inciso pesantemente sul running game che non ha mai impensierito i Chiefs; mentre sul passing game si sono viste note positive e negative.
Il fatto che Hoyer sia riuscito più volte a chiudere passaggi consecutivi a target diversi ha evidenziato che il reparto ricevitori non finisce con il solo nome di Hopkins, ma anche Shorts, Mumphery e Washington possono dare un grosso contributo (soprattutto l’ultimo citato ha stupito per la condizione fisica e l’impatto negli schemi di Houston). D’altra parte fa preoccupare la linea di Houston, che troppo spesso è parsa disorientata, ha lasciato davvero poco tempo e spazio ad Hoyer e che ha permesso ben 5 sacks, uno dei quali ha portato al fumble.
Inoltre, un’altra questione da sistemare riguarda il ruolo del QB titolare. Hoyer infatti ieri non ha fatto vedere grandi cose, ma non tutta la colpa è da attribuire a lui. Il nuovo QB infatti ha commesso degli errori, ma ha dimostrato di non avere paura di lanciare (anche profondo) e di saper trovare il receiver giusto in più di un’occasione. Tuttavia durante il 4° quarto, nella fase della rimonta, il coach O’Brien sostituisce Hoyer ed inserisce Mallett. E’ stata una scelta tecnica (la rimonta richiedeva più di un TD in poco tempo e con soli 2 timeouts, e Mallett è conosciuto proprio per la sua potenza di braccio), oppure a Houston ancora non c’è un vero e proprio QB titolare? Probabilmente questa prossima settimana ci saprà dire molto a riguardo.
In difesa Houston ha retto, ma non troppo. Come si pensava infatti, nonostante le grandi potenzialità di Charles, la pass rush si è comportata più che bene e di positivo si è visto un J.J. Watt infermabile come al solito (sì, ora lo sapete: non basta fare holding e togliergli il casco per impedirgli un sack!). Benino anche Clowney che, nonostante a volte è sembrato un po’ spaesato negli schemi difensivi, ha comunque messo una buona pressione e ha mostrato le sue grandi doti atletiche.
Quello che davvero deve preoccupare i tifosi e lo staff di Houston è stata la difesa contro i passaggi, troppe volte incapace di fermare Kansas City, commettendo errori madornali (Kelce lasciato totalmente libero che corre in TD ne è l’esempio lampante).
Come già scritto nella preview, proprio gli stessi Texans qualche giorno prima del match hanno pubblicato un video di analisi tecniche sul “Come fermare Kelce”, mostrando come la difesa avrebbe potuto arginare il TE di Kansas City. Travis Kelce: 106 rec yards, 2 TD. Missione fallita.