Week 4 recap: Browns @ Chargers
Una vittoria è una vittoria, bella o brutta che sia, e i Chargers lo sanno bene. Era fondamentale portare a casa la seconda W stagionale contro una squadra più che abbordabile come Cleveland e per fortuna è successo, seppur con parecchi patemi. I primi due drive dei Chargers non sono stati esattamente incoraggianti, a causa principalmente di una linea più che rattoppata, i cui membri hanno avuto ben poco tempo per allenarsi insieme. Dalla partita con Minnesota sono usciti malconci 3/5 della linea (Dunlap, Franklin e Watt, cioè tutto il lato sinistro più il centro), e Fluker non è certo al 100%, essendo anch’egli tornato da poco dopo la brutta storta alla caviglia patita in week 1. I Browns hanno iniziato già da subito aggredendo Rivers e la linea portando quanti più uomini in pressione, e sfruttando i cosiddetti “A-gap” blitz, cioè quelli condotti tra lo spot di centro e quello di guardia, che i nostri avevano già terribilmente sofferto la scorsa settimana con i titolari a pieno regime. Anche questa volta il running game ha stentato non poco – 91 yard totali – con Melvin Gordon ancora alla ricerca del suo primo TD da professionista, e con Woodhead usato principalmente negli screen o nei checkdown. I primi a passare in vantaggio sono i Browns con un calcio da tre punti realizzato dal rookie Coons, a cui però rispondono i padroni di casa con il TD di Keenan Allen, secondo consecutivo, magistralmente servito da Rivers prima che la pressione arrivasse a lui. A proposito di Rivers, eccezionale la sua prova da 358 yard (23-38) e 3 passaggi da TD senza intercetti dietro una linea provvisoria e con un gioco di corse poco efficace. Merito anche del gameplan di Reich, che ha permesso di muovere la palla in maniera meno prevedibile e più veloce, evitando di ricorrere troppo spesso alle corse, specie in un momento in cui danno poca garanzia. Il vantaggio dura ben poco però, perché nel drive successivo è Cleveland ad avanzare facilmente grazie ad una corsa da 32 yard di Crowell e il passaggio da TD di McCown per la prima meta in carriera del rookie Duke Johnson: l’ex QB di Chicago e Tampa Bay vede Johnson allineato come WR e, sapendo che il LB non poteva tenerlo (stiamo parlando di Donald Butler), lo trova con un perfetto passaggio in endzone per il sorpasso. La partita è un batti-e-ribatti di vantaggi e pareggi che vede particolarmente impegnati i due kicker rookie. La maggiore qualità dei Chargers si vede in occasione dei due TD, di Green e Phillips, apparecchiati da due grandi guadagni di Woodhead e Dontrelle Inman, rispettivamente da 61 e 68 yard. Quello per Green è un cioccolatino di Rivers di fronte alla pressione della difesa dei Browns, un passaggio arcuato poco prima di subire l’urto che trova le mani del numero 89 per la meta del 20-16, mentre il TD di Phillips arriva dopo una portata senza guadagno di Gordon sulla yard 1 che allerta la difesa di Cleveland, troppo impegnata a difendere una eventuale corsa del rookie per marcare il terzo TE, completamente libero. Il field goal della vittoria è un bel regalo di Tramon Williams, che finisce in offside sul primo tentativo (sbagliato) di Lambo dalle 39 yard: buona la seconda per il rookie da Texas A&M, che risolve una pratica decisamente impegnativa.
Come dicevo all’inizio, è stata una partita più difficile del previsto, in cui altri giocatori si sono fatti male e la difesa è riuscita nel tentativo non propriamente banale di far sembrare Josh McCown un mezzo fenomeno. Perlomeno, siamo riusciti a mettere pressione alla o-line avversaria, cosa che non ci è quasi mai riuscita nelle tre giornate precedenti (eccezion fatta per il secondo tempo contro i Lions, dove non per caso abbiamo svoltato la partita). Un sack nelle prime tre giornate, 4 solo domenica, di cui 1.5 messi a segno da Melvin Ingram (con anche un fumble prodotto su McCown), che rimane nettamente il nostro giocatore più pericoloso in situazioni di pass rush, e 2 da Jerry Attaochu, che sta iniziando a mettere in mostra il proprio potenziale ancora grezzo una volta che è stato inserito in lineup al posto del rookie Kyle Emanuel. Nota più dolente è quella relativa ai due MLB. Donald Butler è stato un non fattore con due soli tackle messi a segno, mentre Manti Te’o realizza tanti tackle quanti ne manca; pare essere un problema diffuso nel nostro reparto, la mancanza di cattiveria e la tecnica di placcaggio rivedibile – anche domenica più di una volta abbiamo concesso extra yard ai giocatori di Cleveland in questo modo – e Te’o ne è probabilmente l’esempio più lampante. Anche nella secondaria ormai gli uomini cadono come mosche; Jahleel Addae è out ormai da settimane, Jimmy Wilson ha un problema alla mano e Jason Verrett non è nemmeno sceso in campo. Buona prova di Brandon Flowers, occupato per gran parte della giornata contro Travis Benjamin. In generale, è una difesa che deve assolutamente migliorare, soprattutto nei placcaggi: domenica sono state concesse 241 yard-from-scrimmage al duo Crowell-Johnson, un numero troppo elevato, con tanti tackle rotti dai due.
Dall’altra parte, abbiamo assistito alla prima vera grande prova stagionale del nostro numero 17. Chiaro, la difesa di Cleveland è 27esima in DVOA, ed era senza il suo miglior giocatore, Joe Haden, ma la nostra o-line era un patchwork di seconde linee che non avevano mai giocato assieme in partite ufficiali, e all’inizio la pressione portata dalla difesa di Cleveland poteva far pensare ad un’altra serata negativa per il nostro attacco, che invece ha risposto in maniera molto efficiente anche grazie ad un fantastico game manager come Rivers. Gordon ha avuto parecchi passaggi a vuoto, ma anche lampi del suo talento; prima tornano i titolari in o-line, prima il loro legame si cementa e prima Gordon potrà salire di livello. Per fortuna dei Chargers, la presenza di Woodhead toglie pressione al ragazzo da Wisconsin. L’ex Patriots ha mostrato ancora una volta la sua versatilità, finendo con 138 yard-from-scrimmage. Ottima conferma per Keenan Allen (4-72-1, seppur contro Pierre Desir) e Ladarius Green (4-53-1), che si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore e, soprattutto, la fiducia di Rivers come target in caso di bisogno di yard veloci – quello che faceva Gates. Occhio però agli infortuni. Malcom Floyd è uscito durante la gara per una botta ricevuta alla testa, mentre Stevie Johnson ha accusato un problema all’adduttore: niente di grave, ma occhio alle ricadute. Almeno, dalla prossima giornata riecco tornare Antonio Gates dalla sospensione, per grande gioia di Rivers, che in conferenza stampa si è detto ovviamente entusiasta di riaverlo a disposizione, ma anche che Green non sparirà certo dal radar, anzi, la sua presenza garantirà di mantenere il numero 85 il più fresco possibile (le primavere sono ormai 34). Perché no, potremmo anche vederli insieme. Le armi a disposizione di Frank Reich non mancano, sia via terra che via aria: sta a lui sfruttarle nel miglior modo possibile, come successo domenica. Sperando anche che il tarlo degli infortuni si decida finalmente a banchettare da qualche altra parte.
Prossimo appuntamento con i Bolts nella nottata tra lunedì e martedì per lo scontro in casa contro i Pittsburgh Steelers.