Week5 Buffalo Bills: nel segno di Tyrod Taylor

E’ arrivata la vittoria, ma è stata la tipica gara che non vorresti mai far vedere a giovani vogliosi di assaggiare del buon football, specialmente nella prima frazione di gioco in cui gli attacchi di entrambe le franchigie hanno sofferto, a lungo, sia per la potenza delle difese sia per loro mancanze. Buffalo (2-2), priva delle stelle S.Watkins, L.McCoy e Ka.Williams, all’intervallo registrava un possesso palla ai minimi storici, solo 9 minuti e 4 secondi. Tennessee (1-2), guidata dal giovane QB M.Mariota (seconda scelta assoluta del draft 2015) arrivava dalla settimana di sosta.

Una gara dal doppio volto per i Bills. Dopo 30 minuti di totale sterilità offensiva, quasi disarmante, dove T.Taylor e compagni non sono riusciti a conquistare una sola yard in territorio avversario (tre 3&out nei rimi tre possessi e primo down conquistato solo a metà secondo quarto) per un complessivo di cinque punts in altrettanti possessi offensivi. Tennessee vantava 5 vittorie negli ultimi 5 incontri contro Buffalo e sembrava avviata alla 6a di fila controllando agevolmente la gara dopo due quarti, ma riuscendo solo a sbloccare il risultato con un field goal. All’intervallo il punteggio recita 3-0 per la squadra di Nashville. La ripresa parte sulla falsa riga del primo tempo, dove Buffalo effettua l’ennesimo punt e successivamente perde palla con lo special team. Mariota e compagni ringraziano per l’inaspettato regalo segnando la prima meta dell’incontro su una corsa da 1 yard di A.Andrews allungando sul +10. Improvvisamente, i Bills invece di soccombere, prendono vita grazie a due formidabili corse del suo QB T.Taylor, prima da 26 yards su un terzo down e successivamente con una da 22 conclusa in meta. E’ la scossa che serviva! Gara riaperta sul 10-7. Nel frattempo M.Williams con un sack raggiunge quota 40 in 53 gare con la maglia dei Bills (solo B.Smith ha fatto meglio raggiungendo quota 40 con sole 48 gare). Tennessee risponde subito e R.Succop centra il bersaglio dalle 41 portando i suoi sul +6: 13-7, ma l’ex backup di Flacco, galvanizzato dal precedente drive, prende di nuovo sulle spalle la propria squadra inventando prima una straordinaria corsa da 24 yards su un crucialissimo terzo down e lunghissimo (3rd&23!!!), poi un completo da urlo per WR C.Hogan da 46 yards arrivando fino le 7 yards di Tennessee. A questo punto l’inerzia della gara passa nelle mani dei Bills e tutti i tifosi della Western New York iniziano a crederci sgranando gli occhi increduli!

OC Roman s’inventa una trick play d’altri tempi, in cui le vesti di lanciatore le assume WR C.Hogan completando il lancio da 4 yards per il proprio QB T.Taylor e Buffalo nella giocata successiva pareggia la gara con gli stessi attori a ruoli invertiti: T.Taylor ricambia trovando C.Hogan in meta. D.Carpenter completa la rimonta con il punto aggiuntivo. Buffalo è avanti 14-13 a poco più di 5 minuti. La ciliegina sulla torta arriva grazie al CB S.Gilmore che intercetta M.Mariota facendo così calare il sipario, per la gioia di Rex Ryan e tutta Buffalo.

“Quarterback’s got the biggest heart,” Bills coach Rex Ryan said of Taylor. “Man, it was tough sledding, but he’s got guts, he’s got heart. He wasn’t playing great, but at the end of the day he’s the reason we won the game.”

T.Taylor diventa il quinto QB nella storia di lanciare per più di 100 yards, correre per più di 70 e ricevere un passaggio. Ancora eccellenti le prove dei due CB S.Gilmore e il rookie R.Darby entrambi sugli scudi dopo 5 gare con rispettivamente 13 e 12 passaggi deviati e 2 picks a testa, entrando stabilmente nulla top5. Una nota positiva sulle penalità fischiate contro solo 7 a fine gara (comunque sanguinosissima la prima dello special team sul kick-off) lontanissimo dalle 17 della week4 o delle 14 in week2.

Ora Buffalo attende, al Ralph Wilson Stadium, gli imbattuti Cincinnati Bengals (5-0) per una gara determinante per dare un senso di continuità a questa stagione, l’ennesima alla ricerca della post-season, interrompendo così la pesante striscia negativa dei 15 anni di astinenza.

 

Daniele Marinelli