Week 7: Texans @ Dolphins

Dan Campbell, Interim Head Coach dei Miami Dolphins, aveva un compito arduo. Anzi 2. Doveva 1) interrompere la maledizione che vedeva la Franchigia della Florida sempre perdente contro i Texans e 2) dimostrare che la vittoria in Tennessee di 7 giorni prima non era stato un fuoco di paglia figlio del cambio di Allenatore. Campbell è riuscito in entrambe le cose in maniera che nemmeno il più ottimista tra i tifosi di Miami e il più pessimista tra quelli di Houston avrebbe potuto lontanamente immaginare, tanto che quando ancora doveva finire il secondo quarto sul web comparivano memes che fotografavano perfettamente gli stati d’animo degli spettatori. Il più simpatico recitava: “Gli Houston Texans hanno sbagliato stadio e al loro posto contro i Dolphins sta giocando una squadra di high school”.
In quel momento eravamo sul 41 a 0 per i ragazzi di Coach Campbell…
Se la difesa a 2 minuti dalla fine della prima frazione di gioco aveva concesso 0 (zero) yards agli avversari grazie ad una pressione continua su Hoyer (4 saks) e ad un numero notevole di Tackles for loss, l’attacco faceva il suo e molto di più con un Tannehill perfetto (18/19 282 yards 4 TDs – 0 INT) che trovava prima Matthews su slant per un TD da 53 yards, poi Landry 2 volte (la prima spettacolare con Juice che dopo aver ricevuto sulla side line sinistra, correva fino alla side line destra per poi tagliare dentro in EZ per un TD da 50 yards) e infine Miller che su uno screen pass ben congeniato, ricevuta palla poco dopo la Line of Scrimmage, si involava per 54 yards fino al Touchdown.
Le altre 2 segnature che portavano il punteggio sul 41-0 avevano la firma di Reshad Jones (secondo pick six in 2 partite) e Lamar Miller con una corsa da 85 yards molto importante perché ha dimostrato che l’OC Lazor sa pensare ed agire velocemente visto che il buco d’attacco della run era quello lasciato sguarnito da JJ Watt infortunatosi l’azione precedente. Attaccare i punti deboli dell’avversario, anche se momentanei è una cosa che nel football funziona.
Il secondo tempo Miami lasciava a riposo i titolari, sia perché giovedì sera la squadra sarà impegnata nell’impossibile trasferta nel New England, sia per dare spazio a giocatori che normalmente entrano poco nelle rotazioni dei vari reparti. Il risultato sono 4 TD dei Texans grazie a tre pass di Hoyer per Washington (2) e Foster e una corsa dello stesso RB che purtroppo si è poi infortunato a 4 minuti dalla fine (in bocca al lupo a lui).
Gli ultimi punti della partita sono del K Franks che mette un bel FG dalle 53 utile più al suo curriculum personale che alla squadra.
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Certamente 2 partite sono poche per dare giudizi su Coach Campbell, serviranno altri esami e sono lì belli che pronti con 3 trasferte molto toste (Patriots – Bills – Eagles), ma una cosa la possiamo dire: sono anni che a Miami non si vedeva una squadra tanto determinata, incazzata e vogliosa di vincere. I giocatori non vanno in campo per giocare, ma per dominare. Per dominare nell’1 contro 1 (e questo sì è sicuramente un merito del nuovo HC) e per dominare come squadra.

L’attacco entra in campo sicuro di sè, senza paure, senza indecisioni. La OL tanto criticata nelle prime partite ora protegge bene RT ed apre varchi per Miller, Williams, Gray; i WRs/TEs corrono bene le tracce, hanno mani sicure e guadagnano molte Yards after catch, Miller sta entrando di prepotenza nel club dei migliori RB della Lega e Tannehill sta facendo il suo, senza strafare ma prendendo sempre più coscienza delle proprie capacità snap dopo snap.

La difesa entra con la bava alla bocca e la mano di un Coach molto sottovalutato (il DC Lou Anarumo) si inizia a vedere. I 4 davanti dominano la OL avversaria per la seconda volta consecutiva, stavolta anche con un paio di schemi nuovi che portano Cameron Wake (2 Sacks) a tagliare sulla spalla interna di Suh (2 Sacks) attaccando anche i buchi interni e non solo in tecnica 6. I LB iniziano a produrre (anche qualche TfL ieri) e la secondaria si sta dimostrando sempre molto affidabile con Reshad Jones oramai fisso nelle top 3 Safeties.

Gli Special Teams entrano in campo concentrati, e fanno il loro sporco lavoro. Molto bravi i 2 calciatori Franks e Darr, che non scordiamoci essere entrambi rookies. Poca roba i ritorni ed io personalmente eviterei di rischiare Landry.

Giovedì, come già detto, ci sarà la trasferta in casa dei Patriots ancora imbattuti e lì la prova sarà molto più ardua. Siamo ad livello di impresa sportiva impossibile, ma una cosa è certa: i Dolphins entreranno in campo determinati. Determinati a lottare per ogni centimetro perché questa squadra ha trovato un condottiere che la porta ad entrare in partita vogliosa di portare a casa il risultato.

Gli esami non finiscono mai (cit.), ma affrontarli preparati aiuta a superare anche quelli difficilissimi. Per quelli impossibili ci stiamo attrezzando.